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SBK, Baldassarri: “Bautista e Rea sono fionde, è stato un bene non aver trovato Toprak"

“Ho debuttato sulla Yamaha R1 senza controlli e mi sembrava un cavallo imbizzarrito, ma volevo capire la sua potenza. La moto è un missile e so dove sono. Bautista e Rea mi hanno fatto capire cosa mi manca"

SBK: Baldassarri: “Bautista e Rea sono fionde, è stato un bene non aver trovato Toprak"

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A Jerez Lorenzo Baldassarri ha iniziato a scrivere un nuovo capitolo nel mondo delle corse. Già, perché sul tracciato andaluso è andato in scena il debutto in Superbike in sella alla Yamaha R1. Da parte del pilota marchigiano c’è grande consapevolezza e fiducia per questo nuovo percorso assieme al team GMT94 capitanato da Guyot.

La classifica dei tempi lo vede a due secondi e sette decimi dal riferimento fissato da Toprak Razgatlioglu.

“Il bilancio di questo primo test è positivo – ha esordito Baldassarri – siamo partiti da zero, sia col team che con la moto. Devo però dire che Yamaha ha fatto un lavoro ottimo, considerando che siamo arrivati all’ultimo con il materiale. Alla fine l’adattamento con la R1 si è rivelato veloce, infatti non ho avuto problemi di riferimenti e l’ho sentita subito mia questa Yamaha. Bisogna accelerare un po’ le tempistiche, cercando un passo avanti in uscita di curva con l’obiettivo di tracciare una strada da seguire e avere una determinata idea”.

Il bicchiere lo possiamo considerare mezzo pieno?

“La nostra è stata una buona progressione, dato che sappiamo dove siamo e cosa ci manca. È tutto figo con questa Yamaha, anche se il secondo giorno mi hanno passato Bautista e Rea. Mi sono ingolosito e ho provato a seguirli. Il fatto è dopo averli seguiti per un breve tratto e mi hanno fatto capire in che punto devo migliorare. Li ho quindi lasciati andare per evitare rischi, dato che poi loro scappano via come delle fionde”.

Quanto è grande il salto dalla R6?  

“Dal punto di vista del telaio questa è la mia moto, infatti mi sento comodo e la R1 gira davvero bene più o meno come la R6. Anche i freni sono un’altra cosa, mentre in termini di potenza mi sembra un missile. Quando sono sceso in pista per la prima volta ho chiesto alla squadra di partire senza controlli, perché volevo capire a fondo tutta la potenza. Devo dire che senza controlli è un bel cavallo imbizzarrito la Superbike”.

La classifica dei tempi l’hai monitorata con attenzione durante questi due giorni oppure solo uno sguardo rapido?

“I tempi li ho guardati, ma non più di tanto. Nel mio caso si fa in fretta a togliere dei secondi, visto che ho molto margine. Io però ho preferito rimanere calmo, evitando lo stress del tempo”.

Con Toprak vi siete incrociati?

“Per fortuna non l’ho visto (sorride). Io a Jerez ho cercato di focalizzarmi su me stesso, tracciando la strada da proseguire verso Portimao”.  

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