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MotoGP, VIDEO Dall’Igna: “fra Bastianini e Bagnaia non ci saranno colpi bassi”

“Sono sicuro che in pista cercheranno di dimostrare chi è il migliore, ma lo faranno con rispetto. Collaborare è nell’interesse di entrambi. Noi saremo più accorti nello sviluppo. L’abolizione dell’abbassatore posteriore? È un’ipotesi dal 2027, ma...”

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“Ogni tanto bisogna rallentare per andare più veloci” ha detto Gigi Dall’Igna durante la presentazione organizzata dalla Ducati a Madonna di Campiglio. I passi falsi di inizio stagione sono quasi costati lo scorso Mondiale 2022 a Bagnaia, mandato fuori giri dallo sviluppo della Rossa. Proprio per questo, la Casa di Borgo Panigale ha deciso di rivedere il suo modus operandi, continuando a innovare senza però mettere troppa carne al fuoco.

“Ogni sviluppo che porti avanti si porta dietro anche dei rischi di affidabilità, piuttosto che di sbagliare strada, o di non trovare la performance che speravi. Con il calendario attuale della MotoGP, con così pochi giorni di test, questo aspetto viene ulteriormente accentuato e lo abbiamo visto l’anno scorso -  ci ha spiegato il direttore generale della Ducati - L’abbiamo imparato molto bene e quest’anno abbiamo deciso di rischiare molto meno e di provare delle idee nuove, ma cercando di essere certi che si tratti di una vera evoluzione, prima di considerarle come parte integrante del progetto 2023”.

Userete Pirro come cavia nello Shakedown?
“Non solo, perché Michele alla fine è un pilota, ma è importante lavorare anche su basi statistiche e valutare le evoluzioni con più di uno stile di guida, perché così riesci a capire fino in fondo tutti i problemi e i vantaggi che la soluzione nuova ti dà”.

Anche durante la presentazione avete parlato della vostra collaborazione con Lenovo e dell’uso dell’intelligenza artificiale per valutare i dati. È un aspetto che sta diventando sempre più importante anche nel motociclismo.
“La tecnologia artificiale, ormai, la considero una tecnologia acquisita. Non è più una tecnologia di frontiera: ha già portato degli ottimi risultati in tantissimi campi e sicuramente anche nel nostro ne ha già portati e ne porterà ancora tanti”.

Il direttore della tecnologia della MotoGP, Corrado Cecchinelli, diceva che vorrebbero proporre di abolire anche l’abbassatore posteriore, dopo quello anteriore…
“Questa è un’ipotesi a partire dal 2027, perché alla fine quando un’evoluzione di quel tipo è implementata da così tanto tempo è ragionevole ritenere che più o meno tutti sfruttino allo stesso modo i vantaggi di quella soluzione. Quindi, non credo che sarà un vero problema andare a toglierla dal 2027”.

Quindi, vuol dire che hai già in testa qualche idea che ti frulla su qualche altro dispositivo?
“Fa parte del nostro lavoro. Sicuramente sì, abbiamo in testa qualcosa e mi auguro che ci verrà in mente anche qualcosa d’altro”.

Si parla tanto della rivalità tra Bagnaia e Bastianini, come è giusto che sia, visto che sono due italiani sulla Ducati. Pecco ha sempre detto “non facciamoci la guerra nel box, collaboriamo e poi in pista ognuno per se”. Tu come la vedi?
“Mi sembra la cosa più giusta da fare. È chiaro che tutti e due vogliono vincere ed è chiaro che tutti e due vogliono anche essere messi nella miglior condizione per poterlo fare. Chiaramente, vincere non vuol dire arrivare davanti al compagno di squadra, ma battere tutto il resto dei piloti. Per cui, collaborare per mettere la moto al meglio e trovare quelle soluzioni che possono dare dei vantaggi ad entrambi, credo sia nell’interesse di tutti e due. Poi, è sicuramente vero che in pista devono per forza di cose dimostrare chi è il migliore e sono certo che lo faranno. Ma sono altresì convinto che lo faranno rispettandosi, quindi senza usare colpi bassi”.

Tecnicamente, come stile, si può dire che sono due piloti un po’ complementari? Che i punti di forza di uno non sono quelli dell’altro?
“In qualche caso sì, in qualche altro ci sono dei punti in cui sono forti entrambi, però sì, si può dire che per certi aspetti sono un po’ complementari”.

La Sprint Race ti preoccupa? Anche dal punto di vista della stanchezza di team e piloti. 42 gare sono un impegno.
“Non è un gioco avere la gara al sabato e dopo doversi ripetere la domenica. Sarà sicuramente complicato anche dal punto di vista della gestione dei motori. Ci saranno degli aspetti che vanno analizzati. In parte lo abbiamo già fatto, ma poi manca la prova reale, che avverrà solamente nella prima gara di Portimao”.

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