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Sciopero benzinai: e adesso come la mettiamo?

Confermata la chiusura delle pompe di benzina, in sciopero nei giorni 25-26 gennaio, self service compresi. Cosa farà il Governo Meloni?

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Prima o poi, doveva accadere. I distributori di benzina, hanno confermato lo sciopero che si terrà nei giorni 25 e 26 gennaio. Governo e Sindacati, non hanno trovato l'accordo, anzi, uno va in una direzione e gli altri da tutt'altra parte. I sindacati Faib, Fegica e Figisc, non ci pensano proprio a far "saltare" lo sciopero, nonostante il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, abbia cercato di trovare una soluzione. Cosa lamentano i benzinai? Beh, prima cosa, il mantenimento dell'obbligo di cartellonistica contenuto del Decreto Carburanti emanato esattamente 7 giorni fa.

Roberto Di Vincenzo della Fegica, è stato chiaro al termine dell'incontro: "Il decreto è già incardinato. Siamo l'unica categoria a dover comunicare i prezzi". Esporre un cartelllone con il prezzo medio "obbligato" dal decreto trasparenza, va a penalizzare i benzinai, ma soprattutto non ha la funzione di far scendere i prezzi alla pompa. E' questo che lamentano i sindacati. Morale, scioerpo confermato, e disagi in tutta Italia. Il compromesso? Far "saltare" lo sciopero tutta la giornata del 24, riducendo così la fascia oraria. Si partirà dalle ore 19 del 24 gennaio alle 19 del 26 gennaio, 48 ore di buio.

Sciopero benzinai 25-26 gennaio: si prevedono disagi

Il grosso problema, è che la serranda sarà completamente giù. Cosa significa? Non solo "stop" di proprietari e personale, ma fermo anche agli impianti self-service. Dicono (i sindacati) che saranno assicurati i servizi minimi essenziali e gli impianti self gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere potrebberro restare aperti. Il Presidente nazionale di Figisc Confcommercio, Bruno Bearzi così commenta: "Sono profondamente deluso, ci aspettavamo ben altro. C'è stato uno sforzo per ridurre le sanzioni ma rimane l'obbligo del cartello. Il messaggio che rimane è che siamo una categoria da tenere sotto controllo perché speculiamo. Lo sciopero è confermato" e conclude "fino all'ultimo momento siamo disponibili a vedere se troviamo margini di manovra".

Insomma non ci stanno i benzinai. .Comunicare i prezzi dei carburanti con cadenza settimanale e le variazioni di prezzo, non è cosa fattibile. Senza contare la chiusura per omessa comunicazione dopo quattro omissioni nell'arco di 60 giorni. Le sanzioni? Da 200 a 800 euro a seconda del fatturato dell'impianto (contro i precedenti 6000 euro). Queste le modifiche principali proposte da Urso. Niente da fare per i sindacati, non se ne parla, e neanche l'istituzione di un'app gratuita del Ministero va bene.

Governo Meloni: ora sta a voi

Adesso c'è poco da girarci intorno. Cosa farà il Governo Meloni? Una bella sfida, importante, dopo le critiche dell'inserimento delle accise (QUI l'approfondimento sulle accise). Apriranno alle richieste dei benzinai, per poi trovarsi altre categorie a farsi sentire? Vero è che però, i disagi conseguenti a due giorni di chiusura delle pompe, sono veramente "tanta roba", senza contare i rallentamenti delle consegne da parte degli autotrasportatori. Immaginiamo già, le file ai distributori per fare il pieno il 23 ed il 24 gennaio. Il Governo dunque si trova di fronte alla prima grossa problematica da gestire. Gli autotrasportatori poi, sono dietro l'angolo, e potrebbero pensare a scioperi ed altro.

Tutto questo poi, è solo l'inizio, visto che a breve, tra pochi mesi, dovranno rinnovare i bonus per tamponare gli effetti del record di inflazione e del caro bollette. Inanto, la Guardia di finanza è scesa in campo per contrastare le frodi, come l'acqua nel gasolio. Sono partire due giorni fa le nuove istruzioni operative della GdF per contrastare le frodi. I controlli poi, saranno anche sui famosi "cartelloni dei prezzi medi". Controlli fino almeno all’11 febbraio. Esempio pratico, l'operazione della Gdf di Lecce che ha constatato su 47 distributori, 19 in violazione. Dai campioni prelevati poi, è stata trovata acqua nel diesel. Caro Governo, buon lavoro!

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