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Alla fine, la stampa potrà essere presente agli Shakedown di Sepang ed è merito anche di alcune Case che si sono schierate dalla parte dei giornalisti. Sia KTM che Aprilia hanno messo una buona parola e lo stesso ha fatto Ducati. Anche la Rossa è stata presa in contropiede da questa decisione, che è stata presa senza che nessuno la interpellasse.
“Ieri ho sentito chi di dovere e ho detto che non mi sembrava giusto, per me senza dubbio i giornalisti dovevano entrare nel paddock - chiarisce Davide Tardozzi, team manager di Ducati - La cosa importante è che la stampa sia presente che i giornalisti abbiano la possibilità di parlare con chi vogliono, è giusto che sia così”.
Ciò che è certo è che nessuno si era preoccupato di chiamare i responsabili dei team per avere un loro parere prima di mettere i lucchetti al cancello di Sepang.
“Non ci avevano assolutamente informato - spiega Tardozzi- Io non so se qualcuno abbia fatto una richiesta, posso dire che a Ducati nessuno aveva chiesto niente. Non c’è stata un’indagine preventiva, mi viene da pensare che si sia andati indietro alla richiesta di qualcuno”.
A Ducati avere visibilità fa piacere.
“È ovvio che sia così - continua il manager - Quando mi è stato chiesto, cioè ieri, se per noi fosse un problema avere la stampa presente, ho risposto di no”.
Tutto è bene quel che finisce bene? In fondo la corsia box rimarrà comunque blindata.
“Bisogna sempre trovare un po’ di equilibrio nella vita, se qualcuno ha chiesto di chiudere la pitlane, può andare bene. L’importante è che i giornalisti possano fare il proprio lavoro, non so perché bisognerebbe vietarlo. Ci fa piacere avere la stampa, l’importante è che non sia troppo invadente!” conclude Davide con una risata.
