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MotoGP, Guidotti: "KTM è aperta, per noi i giornalisti possono stare in pitlane"

Dopo la parziale marcia indietro (il paddock sarà aperto nello shakedown, ma non la corsia box) parla il team manager KTM: "inaccettabile mettere un divieto 15 giorni prima dell'inizio. Se qualcuno ha qualcosa da nascondere, la nasconda"

MotoGP: Guidotti:

Sono rimasto veramente sorpreso dalla notizia. Lo shakedown a Sepang c’è da sempre, da quanti anni, 20? Non lo ricordo. Inizialmente erano test privati, che organizzavamo noi squadre, poi con la costante diminuzione delle prove sono diventati test Irta per questioni organizzative. Abbiamo detto loro: a questo punto organizzateli voi, è più semplice e scorrevole. Ho saputo nei giorni scorsi della proibizione per voi giornalisti di stare in pitlane. Sinceramente dirlo quindici giorni prima lo trovo inaccettabile”.

A parlare così è Francesco Guidotti, team manager della squadra ufficiale KTM, che aggiunge: “KTM non ha problemi, noi siamo aperti e non abbiamo preclusioni per la presenza di giornalisti, anzi. Io penso che in attesa di organizzare le cose meglio, quest’anno si poteva lasciar perdere e lasciare tutto com’era”.

Non ci dice, Guidotti, da chi è partita la richiesta di chiudere la pitlane alla stampa, ma noi lo sappiamo: è una casa giapponese, non quella che molti immaginano. Uno dei suoi rappresentanti del box, anni fa, ci controllò un secondo pass che ci era stato dato direttamente da Aprilia. Un gesto un po’ scortese, ma è il gioco delle parti.

Sì, è la solita Casa. Si sono lamentati perché durante i test devono mettere i pannelli davanti alle moto quando rientrano nei box, ma stiamo parlando del nulla”, aggiunge Guidotti con l’aria di chi si scusa ma non ha nulla da nascondere.

La comunicazione fa comodo a tutti, è evidente” chiosa. E poi, dopo una pausa: “se hanno qualcosa da nascondere, la nascondano”.

Non c’è unicità di intenti, dunque, fra le Case. C’è chi è abituato ad un certo genere di lavoro, come la Honda, che non ha problemi a mettere e togliere pannelli - anche perché spesso sono proprio i giapponesi a mandare ‘spie’ in giro a verificare cosa fanno gli avversari - e chi invece, pensiamo al test team Yamaha, si comporta come se lavorasse all’Area 51.

Ho scritto a Mike Trimby: mi aiuti a capire da dove arriva questa cosa? Gli ho detto - aggiunge Francesco Guidotti - Comunicarlo 15 giorni prima mi sembra poco corretto… ancora non mi ha risposto. Lo ripeto: se una squadra ha necessità particolari si cerca di venirle incontro: quando una squadra ha delle necessità in ambito tecnico, di solito le si va incontro, ma si pensa poco alle conseguenze indirette. Noi comunque come KTM, lo ribadisco, siamo aperti e senza preclusioni”.

Specifichiamo che ieri sera Dorna ha mandato un altro messaggio per rivedere le regole dello shakedown: i giornalisti saranno ammessi in circuto, potranno stare in sala stampa, nel paddock, nelle strade di servizio, ma non in pitlane.


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