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Il caro carburante spinge a fare rifornimento esclusivamente al self service

Il cambiamento riguarda l’adozione di comportamenti virtuosi come la scelta accurata del distributore in base al prezzo più economico, passata dal 27% di luglio 2022 a ben il 61%, e la tendenza a fare rifornimento esclusivamente al self service, cresciuta dal 29% all’attuale 58%

Auto - News: Il caro carburante spinge a fare rifornimento esclusivamente al self service

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In questi giorni il dibattito mediatico è sempre più focalizzato sull’aumento dei costi dei carburanti e del mancato rinnovo del taglio delle accise da parte del Governo.

Secondo l’analisi del Centro Studi di AutoScout24 il più grande marketplace automotive online pan europeo, il caro carburanti inizia ad avere un impatto sulle abitudini quotidiane di utilizzo dell'auto, come confermato dal 42% del campione, ma in futuro potrebbe aumentare sensibilmente (69%) se il costo dovesse aumentare ulteriormente.

Una situazione importante visto il ruolo centrale dell’auto nella vita delle persone: la maggior parte usa l’auto più di 5 giorni a settimana (73%), tanti percorrono più di 10mila chilometri all’anno (69%), quasi sei su dieci spendono in media tra i 100€ e i 300€ al mese di carburante e per il 15% supera i 300€.

Come sono cambiate le abitudini degli automobilisti? Considerando il campione che ha dichiarato di aver modificato il proprio modo di utilizzo dell'auto, in questa fase il vero cambiamento riguarda l’adozione di comportamenti virtuosi come la scelta accurata del distributore in base al prezzo più economico, passata dal 27% di luglio 2022 a ben il 61%, e la tendenza a fare rifornimento esclusivamente al self service, cresciuta dal 29% all’attuale 58%. 

Cresce anche la quota di chi guida in modo “soft” per ridurre i consumi (37%) e il 27% usa l’auto solo se strettamente necessario. Ma c’è anche chi ha iniziato a usare le app dedicate o il web per individuare le stazioni più economiche (16%).

Se l’aumento dei prezzi ha quindi un impatto diretto sulle abitudini degli italiani, al momento, soprattutto nell’usato, sembra non influire nella scelta dell’alimentazione confermando l’interesse verso modelli termici, con il diesel che resta la scelta principale.

 

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