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Picco inarrestabile: ha affrontato la tappa 13 con una frattura

Solo una speciale separa il 67enne dall’arrivo a Dammam, dove sarà l’unico dei piloti Fantic ad arrivare al traguardo con la XEF450 Rally. “I miei 20 anni di esperienza sono una delle soddisfazioni che mi stanno dando la motivazione per essere qua”

Dakar: Picco inarrestabile: ha affrontato la tappa 13 con una frattura

83° di giornata e 70° nella classifica generale, così Franco Picco ha concluso la penultima tappa della 45esima edizione della Dakar, che domani si concluderà con l’arrivo a Dammam. Risultati che hanno quasi dell’incredibile se si considera il fatto che l’inossidabile vicentino è nato nell’ottobre del 1955 e ha affrontato i 675 km della tredicesima tappa, di cui 154 cronometrati, con una piccola frattura alla base del pollice. Dati che dimostrano più di ogni altra cosa la sconfinata passione del pilota Fantic, che non sembra minimamente risentire del passare del tempo. Sicuramente la risposta del fisico non sarà la stessa di una volta, ma viene ampiamente compensata dall’immensa esperienza del veneto, alle prese con la sua 29esima partecipazione al più celebre dei Rally Raid.

“Quali sono le motivazioni che mi spingono ad andare avanti è una domanda che mi viene fatta spesso - ha raccontato Picco in una clip postata sui social - e, non che sia difficile rispondere, ma è quasi in automatico, nel senso che avevo già smesso, ma poi, quando si parla tra amici, o si guardano i messaggi, i social, o faccio le mie belle chiacchierate, ho delle grandissime gratificazioni in termini di risultati. Le sto avendo sia sul lato tecnico sia in moto, perché mi sto prendendo delle belle soddisfazioni ad arrivare (al traguardo) e non essere proprio ultimo, quindi (il mio lavoro) sta funzionando. Sto sviluppando una moto e i tecnici dell’azienda mi chiedono delle informazioni, che si vede che poi vengono utilizzate per lo sviluppo”. 

Un lavoro di cui il marchio lombardo non potrebbe essere più fiero, considerando che Franco è l’unico dei tre alfieri Fantic ad aver portato fino in fondo la XEF450 Rally, sfruttando tutta la sua determinazione ed esperienza.

“Ho chiesto all’organizzazione il numero 67 perché è la mia età e, per ricordarmelo, l’ho messo sulla moto - ha aggiunto il vicentino - È un peccato non avere 20 anni in meno, ma 20 anni di esperienza in più aiutano ed è una delle soddisfazioni che mi sta dando proprio la motivazione per essere qua”.

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