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SBK, Bautista: “Il 2022 è stato quasi perfetto, ma posso ancora migliorare”

“Non penso che i piloti siano perfetti, quindi cerco sempre di progredire. Alla Panigale, invece, è mancata la percorrenza che è il nostro punto debole. Il più ‘sporco’ nei sorpassi? Forse è Rea”

SBK: Bautista: “Il 2022 è stato quasi perfetto, ma posso ancora migliorare”

Come descriverebbe il Campione del Mondo in carica il “titanico trio” formato da lui, Toprak Razgatioglu e Jonathan Rea, che ha dato vita a un’accesa lotta per il titolo della Superbike nel 2022? “Titanico” scherza Alvaro Bautista, rispondendo alle domande sulla stagione del sito WorldSBK.com. 

Più emblematiche le parole scelte dallo spagnolo per descrivere i tre componenti del terzetto: “Toprak: talentuoso; Jonathan: combattente; Alvaro: lavoratore”. Aggettivi che riflettono in parte anche il pensiero del 38enne sulle attitudini al sorpasso viste in SBK: “Il pilota ‘più pulito’? Direi io - afferma Alvaro, un po’ più esitante sulla scelta del più ‘sporco’ - Questa risposta è molto compromettente ma, se più che ‘sporco’ diciamo aggressivo, forse è Jonathan”.

Come è stato questo 2022? “Quasi perfetto. Mi sono sentito molto bene e sono andato molto bene, ma posso sempre migliorare e devo imparare dai piccoli errori che ho fatto durante la stagione - chiosa Bautista, che poi spiega più nello specifico cosa è mancato a lui e alla Panigale V4 - Credo che alla mia moto sia mancata la percorrenza, che è il nostro punto debole. A me penso siano mancate diverse cose, perché ci sono cose nuove che impari ogni volta. Non penso che i piloti siano perfetti, quindi cerco sempre di migliorarmi”.

In un anno che lo ha avuto come dominatore assoluto, c’è comunque spazio per qualche rimpianto? “In Gara 1 ad Aragon ero troppo, troppo, calmo - spiega il pilota ufficiale Ducati - Se potessi disputare di nuovo quella corsa, oggi potrei vincere. Ma in quel momento, essendo la prima gara, ero molto quieto”.

Il momento peggiore della stagione? “Quando sono caduto a Donington. Non per via della caduta, ma perché avevo molto dolore alla mano”. E il più bello? “Certamente essere Campione del Mondo - risponde Alvaro, che poi aggiunge - Credo che l’evento migliore della stagione sia stato Misano, perché c’erano un sacco di tifosi, guidavo la Ducati ed era pieno di ducatisti”.

Guardando ai suoi avversari, quale abilità vorrebbe potergli rubare Bautista? “Mi piacerebbe avere il controllo della moto di Toprak, è incredibile. Può fare quel che vuole con la moto - confessa l’iberico, che svela anche quale Superbike vorrebbe guidare se dovesse sceglierne un’altra - La Honda, perché è una moto che conosco. So come è fatta e non voglio scoprirne un’altra. Queste sono le due moto che conosco e con cui voglio correre”.

Ed è sempre in Casa Honda che il ducatista vede la sorpresa dell’anno, rappresentata dalle performance dei due nuovi acquisti della Casa giapponese: “Iker Lecuona e Xavi Vierge sono stati piuttosto competitivi con la Honda - ammette Alvaro - e per essere dei rookie sono andati veramente bene”.

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