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Due cadute, niente roadbook e visiera: la 9a tappa da incubo di Klein

“Il roadbook mi è caduto all’inizio della prova. Non potevo navigare e sono rimasto con gli altri. Eravamo tutti molto vicini, ricordo di aver incrociato qualcuno e...”

Dakar: Due cadute, niente roadbook e visiera: la 9a tappa da incubo di Klein

Dopo la giornata di riposo di lunedì, la Dakar è ripartita per la nona tappa della maratona, che ha portato la carovana da Riyadh al bivacco di Haradh. Una speciale che, nella prima metà dei suoi 358 chilometri cronometrati, si è snodata tra letti di fiumi e canyon, dando del filo da torcere a più di un pilota. Oltre a Joan Barreda, trasportato in ospedale dopo una caduta al km 16, tra i motociclisti che si sono trovati più in difficoltà c’è Mason Klein, precipitato al 6° posto della classifica generale, con un distacco di 18’42’’ dal leader Skyler Howes.

Confuso e amareggiato per la giornata da dimenticare, il 21enne ha provato a raccontare al sito ufficiale della competizione quel che ricorda di questa prova da incubo, che lo ha visto cadere subito a inizio speciale, mentre era secondo insieme a Kevin Benavides. Perso il roadbook, Klein è poi caduto di nuovo a fine speciale, dopo un contatto con Ross Branch. 

“Non so bene, credo di essere caduto da qualche parte vicino al km 300. Non ricordo cosa sia successo. Ricordo di aver incrociato qualcuno, penso fosse Ross, e credo che ci siamo scontrati. Mi fa male il braccio, perciò l'abbiamo fasciato” ha spiegato l’alfiere del Bas World KTM Racing Team. 

Pur non ricordando con esattezza la dinamica dell’incidente, Mason ha cercato di ricostruire l’accaduto e la sequela di eventi che ha portato al contatto: “Penso che io e Ross ci siamo urtati. È stato frustrante - ha chiosato lo statunitense - Il roadbook mi è caduto all’inizio della prova. Nella seconda metà mi è sembrato per tutto il tempo che stessimo andando piano, perché non stavo navigando. Non sapevo se la navigazione fosse difficile o meno. Dovevo solo stare con gli altri. Per questo motivo eravamo tutti molto vicini e presumo che le possibilità di colpirsi fossero molto più alte. Mi sento bene, ma penso di aver perso la visiera del casco all'inizio della giornata”.


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