Lo scenario in MotoGP è cambiato moltissimo negli ultimi anni. I Costruttori giapponesi hanno dominato costantemente dal 2002, anno di introduzione dei prototipi a quattro tempi, continuando una tradizione che era più che affermata anche con le 500 GP. Solo il titolo della Ducati con Stoner nel 2007 aveva interrotto una lunga teoria di successi made in Japan, ma si è rivelata una sorta di mosca bianca fino almeno al 2022, anni in cui Ducati si è ripetuta e Aprilia e KTM si sono confermate protagoniste assolute del palcoscenico.
E' stata in particolare la crescita di Aprilia ad impressionare, con Aleix Espargarò in grado di lottare ad armi pari con tutti i rivali in pista tanto da chiudere il mondiale in quarta posizione dopo sei podi e la magnifica vittoria in Argentina, con un bilancio che senza la sfortuna di Assen, con il contatto avvenuto con Fabio Quartararo, sarebbe potuto essere ancora più prezioso. Una crescita netta, che ha proiettato la Casa di Noale nell'Olimpo della MotoGP e che ha sottolineato al contempo un passo indietro da parte dei giapponesi in un campionato storicamente dominato.
Romano Albesiano è stato certamente uno dei fautori della crescita di Aprilia ed in una intervista rilasciata a Manuel Pecino e pubblicata dai colleghi di Speedweek, l'ingegnere italiano ha espresso il proprio punto di vista sugli attuali equilibri della MotoGP, spiegando le ragioni di questo cambiamento così netto che probabilmente è destinato a cambiare per sempre gli equilibri in top class.
"Credo che i costruttori europei abbiano come minimo raggiunto il livello dei giapponesi. Sicuramente la mentalità è diversa, probabilmente anche il modello di sviluppo e questo vale anche per le moto di serie. La filosofia è diversa, possiamo dire che i giapponesi corrano 'meno rischi'. In quanto europei, probabilmente osiamo di più nell'introdurre cose nuove. Prendiamo più rischi e spingiamo costantemente il processo di sviluppo. I giapponesi sono estremamente attenti nello sviluppo per evitare qualsiasi tipo di problema. Questo è ovviamente positivo in alcune aree e generalmente un fattore importante per l'affidabilità, ma rallenta lo sviluppo. Questo è un modo per spiegare questa situazione. Inoltre, probabilmente non hanno investito abbastanza in alcune nuove aree, come l'aerodinamica, che hanno fatto una grande differenza nelle ultime stagioni".
Aprilia ha compiuto dei passi in avanti evidenti e secondo Albesiano le aree in cui la RS-GP è cresciuta sono molteplici.
"E' migliorato molto il livello del motore, siamo migliorati anche nell'aerodinamica, oltre che nella costruzione della moto con il telaio. Un'altra chiave è come gestiamo la moto in pista. Se ne parla raramente, ma è lì che siamo migliorati di più negli ultimi sei anni. Con il numero e la qualità delle persone che portiamo in pista, il livello di analisi delle prestazioni è migliorato molto. Elettronica, gestione gomme, gestione motore. E quando dico elettronica, intendo le strategie".
Nel 2023 Aprilia perderà le concessioni, grazie ai risultati ottenuti in pista da Espargarò e Vinales. Ma questo non preoccupa particolarmente Albesiano.
"Non sono preoccupato, ad essere onesto. Non abbiamo sfruttato troppo le 'concessioni' la scorsa stagione, né nei test con i piloti ufficiali né con il motore. Ok, è un vantaggio avere queste opzioni nel caso ne avessi bisogno, ma non le abbiamo usate. Per questo non sono preoccupato. D'altra parte, ovviamente, abbiamo preparato questa stagione in modo diverso. Abbiamo provato a prendere alcune decisioni prima, a fare i test in anticipo, e soprattutto abbiamo altre due moto in pista".
Una grande novità del 2023 sarà la Sprint Race del sabato, ecco il pensiero di Albesiano al riguardo.
"Non è chiaro quanto influenzerà il lavoro in pista, stiamo cercando di capirlo. Il livello di stress delle persone e dei piloti sarà più alto, questo è certo. Ma quando si tratta di parti o aspetti tecnici, non lo sappiamo, anche se il chilometraggio complessivo non cambierà molto. Forse il rischio di caduta sarà più alto perché ci sono più partenze e la pressione in gara è diversa, ma da un punto di vista prettamente tecnico non vedo una grande differenza. Posso anche immaginare che in alcune aree sarà necessaria una gestione diversa, ad esempio con le gomme. Dovremo fare qualcosa di diverso, ma non credo che sarà super complicato".