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SBK, Rea: “Sono un po’ deluso, ma non ho rimpianti per il 2022”

“Ci è mancata velocità massima in accelerazione e io non sono riuscito a lottare con Bautista e Razgatlioglu nell’ultima parte di gara. Il pilota che temo di più all’ultimo giro? È sicuramente Toprak”

SBK: Rea: “Sono un po’ deluso, ma non ho rimpianti per il 2022”

Dopo Scott Redding, è stato Jonathan Rea a sottoporsi alle domande a “bruciapelo” del sito ufficiale del Mondiale Superbike, per tirare le somme del suo 2022. Un buon anno ma non eccezionale per il cannibale della Kawasaki, che pur avendo dato tutto non è riuscito a tenere il passo di Alvaro Bautista e Toprak Razgatlioglu, fino a fine stagione.

Sono un po’ deluso per non essere stato più vicino al vertice alla fine dell’anno, ma non ho rimpianti per il 2022. Continueremo a lavorare, sperando di essere più forti il prossimo anno - ha ammesso Rea, che indica ciò che gli è mancato più di tutto nel 2022 - Alla moto è mancata la velocità. La velocità massima in accelerazione, più che altro. Mentre io non sono riuscito a lottare con Alvaro e Toprak nell’ultima parte di gara”.

Proprio insieme allo spagnolo e al turco, il nordirlandese è stato protagonista di alcune delle grandi battaglie che hanno animato il campionato. Qual è stata la più bella?

“È difficile… Forse quella con Toprak nella Superpole Race all’Estoril. È stata una battaglia all’ultimo giro, in cui ha commesso un errore alla chicane - ha commentato Jonny - O forse Gara 1 ad Aragon, quando ho superato Alvaro all’interno all’ultimo giro. È sempre incredibile effettuare un sorpasso all’ultima curva. È stata una delle mie migliori battaglie dell’anno”.

Meno complicata la scelta del suo miglior sorpasso: “Forse è stato superare Toprak in frenata. Ogni volta che lo passo in staccata penso sia stato stato un buon sorpasso - ha ammesso il 35enne - A Most è successo qualche volta mentre l’anno scorso era impossibile, quindi un urrà per la mia squadra che ha migliorato la stabilità”.

Restando in tema sorpassi, chi è il pilota più “pulito”?

“Devo scorrere una lunga lista per trovarne uno, perché sono tutti abbastanza avventati a essere onesto. Direi Alex, perché essendo il mio compagno di squadra è abbastanza pulito con me. È una domanda difficile però, perché in Superbike sono tutti piuttosto spericolati - ha affermato Rea - Quantomeno i piloti con cui me la gioco io al vertice (ride). Il pilota più ‘sporco’? Potrei nominarne… ‘Sporco’ è la parola sbagliata perché ha un’accezione negativa, ma se parlassimo del più aggressivo, se mi chiedeste chi è il pilota che temo di più all’ultimo giro, direi certamente Toprak. Che sia fattibile o che abbia un margine di qualche millimetro, riesce sempre a infilarsi da qualche parte, per questo è il pilota che mi intimorisce maggiormente all’ultimo giro”.

Proprio Razgatlioglu, Bautista e Rea sono stati i protagonisti indiscussi di una stagione che, per il Cannibale, non ha regalato grosse sorprese. Ma come descriverebbe il trio con una parola?

“Imprevedibile - ha risposto Rea, passando poi in rassegna i tre componenti -  Alvaro: veloce. Toprak: determinato. Jonathan: Io?!... Solerte”.

Pensando ai momenti più belli e più brutti della stagione, il nativo di Ballymena non sembra avere dubbi: “Il momento più bello della stagione è stato la vittoria ad Aragon. È sempre bello iniziare l’anno con un successo - ha chiosato - La caduta in Gara 1 a Magny-Cours, invece, è stata veramente frustrante perché avevo un buon passo ed è stato un disastro finire la gara così”.

Lo sguardo e la mente del sei volte iridato sono già focalizzati sul 2023 e la riscossa del team Kawasaki. Ma, se ne avesse l’opportunità, su quale moto avversaria vorrebbe salire Jonathan Rea?

“Non dirò mai quale altra Superbike vorrei provare, perché contrattualmente non posso (ride), ma mi piacerebbe guidare la mia Kawasaki del 2015 o del 2017, con un motore più performante e un regolamento aperto. Sarebbe una bella moto su cui salire”.


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