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MotoGP, KTM e la ricetta Ducati di Sterlacchini: piccoli passi, grandi progressi

Fabiano ha sostituito Mike Leitner nel ruolo di Direttore Tecnico in MotoGP per la Casa austriaca, portando un nuovo sistema di lavoro. I primi frutti sono già arrivati, nel 2023 potrebbe arrivare il definitivo salto di qualità

MotoGP: KTM e la ricetta Ducati di Sterlacchini: piccoli passi, grandi progressi

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Fabiano Sterlacchini è uno degli uomini di punta per KTM nella ricerca della competitivit assoluta in MotoGP, una categoria in cui l'asticella continua ad alzarsi senza sosta portando sfide sempre nuove sul tavolo degli ingegneri. Sterlacchini ha avuto una lunga esperienza in Ducati, collaborando anche con Gigi Dall'Igna e partecipando attivamente alla crescita della Desmosedici dal 2015 al 2020, anni in cui la moto italiana si è affermata passo dopo passo come il punto di riferimento in pista per tutti i rivali, cambiando letteralmente le carte in tavola grazie ad una serie infinita di novità tecniche che hanno cambiato il volto delle moto in griglia di partenza. 

Abbracciare la causa KTM significava prendere in mano un progetto che è riuscito a mostrarsi competitivo solo a tratti, con una moto che si è dimostrata vincente in alcune situazioni per poi deludere in altre. Qualcuno avrebbe pensato che la RC16 sarebbe stata rivoluzionata per tentare di trovare la strada giusta, ma la strada intrapresa dall'ingegnere italiano è ben diversa. 

Si è scelto infatti di ragionare sui punti di forza del progetto, di potenziarli senza snaturare il concetto della RC16, una moto che presenta soluzioni tecniche molto diverse rispetto a quelle dei rivali in pista. Al contempo, il pool di ingegneri diretti da Sterlacchini ha lavorato per portare soluzioni nei box tese a consentire ai piloti di esprimersi ad alto livello su ogni pista. I frutti sono arrivati, con il 2022 che ha regalato due vittorie a Miguel Oliveira, seppure in condizioni di bagnato.

Binder dal canto suo ha messo sul piatto una costanza che gli ha permesso di chiudere il mondiale al sesto posto nella classifica generale e tutti sono d'accordo sul fatto che migliorando in qualifica, il sudafricano sarebbe stato uno dei contendenti per il titolo vista la qualità delle sue gare. Spesso Brad ha dato vita a rimonte strepitose e scattando più avanti in griglia avrebbe senza dubbio centrato qualche vittoria in un 2023 che non è stato forse completamente all'altezza delle aspettative. 

Ma la ricetta è chiara, ovvero sviluppare piuttosto che stravolgere e ricorda molto da vicino quanto fatto da Ducati tra il 2015 e il 2020, gli anni in cui la Desmosedici si è affermata al top. 

"Fabiano è ora il leader indiscusso dal punto di vista tecnico, ma il gruppo di lavoro era già lì - ha spiegato Pit Beirer - Abbiamo avuto ragazzi fantastici che hanno dimostrato con cinque vittorie in MotoGP di poter costruire una moto vincente. Quindi Fabiano non è venuto a mostrarci come si lavora... Ma sapevamo che è un ingegnere che comprende le esigenze del pilota. Ma non è l'unico, abbiamo parecchie persone che capiscono entrambe le parti: cosa deve fare una squadra corse in pista e cosa devono fare gli ingegneri e l'intero gruppo a casa per avere successo. Fabiano coordina questi compiti e apporta la sua esperienza".

Brad Binder ha spiegato anche meglio l'approccio di Sterlacchini, che da quando ricopre il ruolo di DT per KTM non ha mai rilasciato interviste. 
"Fabiano ha sicuramente un approccio diverso rispetto a Mike Leitner. E' molto più specifico e mirato quando si tratta di cosa cambiamo sulla moto. Cerca di vedere i nostri problemi e cerca di risolverli. Cambia solo le cose che sono direttamente correlate ai nostri problemi. Quindi trova il modo di far muovere tutto nella giusta direzione, o almeno in una direzione che gli ingegneri ritengono sia la migliore. Quindi fa di tutto per far funzionare le sue idee".

Non ci sono stati cambiamenti drastici nel 2022, solo piccoli passi - ha confermato Binder - A volte ci sono stati piccoli cambiamenti all'anteriore, altre volte al posteriore, poi ancora un po' più di aiuto con la guida per una migliore accelerazione. O qualche idea con il comportamento in frenata. Tutti questi piccoli passi non sembrano enormi al momento, ma se sommati insieme ci fanno andare più veloci di qualche decimo di secondo. Forse due, tre decimi che fanno la differenza in MotoGP di questi tempi. Trovare un secondo è una cosa del passato in MotoGP. Devi prenderti cura dei piccoli dettagli per migliorare".

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