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MotoGP, Bradl: “Marquez non può rischiare come un tempo, non sta ringiovanendo”

“Marc sa di avere ancora 2/3 stagioni buone davanti a sé. Finché non gli succedeva nulla gli incidenti non lo preoccupavano più di tanto, ma adesso deve fare più affidamento sulla moto e ha bisogno di una Honda competitiva”

MotoGP: Bradl: “Marquez non può rischiare come un tempo, non sta ringiovanendo”

“Honda, che ti è successo?” verrebbe da chiedersi guardando i risultati della Casa di Tokyo dal famoso infortunio di Marc Marquez a Jerez, nel luglio del 2020. Il lungo calvario del campione di Cervera ha mandato in crisi il colosso giapponese, che nel 2022 ha toccato uno dei punti più bassi di sempre in MotoGP, chiudendo all’ultimo posto della classifica costruttori, con soli 155 punti. Nemmeno il maggiore dei fratelli Marquez, miglior pilota Honda in graduatoria con 113 punti (che gli sono valsi il 13° posto) è riuscito a risolevare le sorti della Casa dell’ala dorata, che nella stagione appena conclusa non è mai riuscita a salire sul gradino più alto del podio.

Cambierà la musica nel 2023, o sarà un altro anno di sofferenza per Marc e la Honda? La competitività della Casa giapponese è uno dei più grossi interrogativi sulla stagione che verrà, nonché uno dei temi di cui i colleghi di Speedweek hanno discusso con il collaudatore Honda, Stefan Bradl. L’uomo che in questa stagione è stato chiamato a sostituire per sette Gran Premi un Marc non ancora in perfette condizioni fisiche.

“Marc sta per compiere 30 anni. Sa di avere ancora due o tre stagioni buone davanti a sé e vuole una moto vincente. Lo ha sottolineato più volte, anche prima di fermarsi dopo la gara del Mugello - ha commentato il bavarese- Marc non ha visto i grandi passi avanti che si aspettava nei test di Valencia di novembre. Ha subìto quattro operazioni al braccio e credo sia conscio del suo stato di salute, per questo ora chiede misure chiare alla HRC”.

Cadere per trovare il limite è sempre stata una delle cifre distintive dello stile del catalano, ma il margine di Marquez non è più quello di un tempo: “Gli equilibri sono cambiati negli ultimi due o tre anni.  La concorrenza è diventata molto più forte. La Ducati ha fatto passi da gigante e tutti e otto i piloti in sella alla Desmosedici sono veloci. La MotoGP è cambiata e, con la moto attuale, Marc non riesce a sfruttare i suoi punti di forza come faceva un tempo - ha spiegato Bradl - Deve rischiare troppo, ma sa di non potersi più prendere dei rischi così alti. Deve affidarsi maggiormente alla moto e, visti gli scarsi risultati del 2022, chiede una moto più competitiva. Le critiche non sono arrivate solo da Marc, ma da tutti i piloti Honda, però lui è in una posizione di forza, visti i suoi successi. Finché a Marc non succedeva nulla, gli incidenti non lo preoccupavano più di tanto. Fino a che i risultati alla domenica sono stati buoni ha tollerato molto, ma non sta ringiovanendo”.

Stare al passo con la concorrenza non sarà un compito semplice e lo stesso Alberto Puig ha ammesso che i tecnici giapponesi dovranno intervenire in più di un’area per restituire competitività alla RC213V.

“Sul giro singolo la Honda non è andata bene ed è una gran seccatura quando poi, alla domenica, ti ritrovi in fondo alla griglia, all'ottavo o al decimo posto. Le possibilità di salire sul podio si riducono - ha chiosato il collaudatore - La Ducati ha mostrato coraggio perché ha costantemente apportato modifiche ai dispositivi e all'aerodinamica. La Honda non è mai stata in prima linea con tali sperimentazioni e adesso gli si sta ritorcendo contro”.

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