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Tegola per Barreda: “La terza tappa non sarà facile con un osso rotto”

Il pilota spagnolo proverà a continuare nonostante l’infortunio rimediato nella giornata odierna: “Negli ultimi chilometri ho colpito duramente una roccia e per un po’ non ho quasi sentito il piede”

Dakar: Tegola per Barreda: “La terza tappa non sarà facile con un osso rotto”

Si fa complicata la Dakar 2013 di Joan Barreda, infortunatosi a un piede nel corso della seconda tappa che ha portato la carovana del celebre Rally Raid dal Sea Camp ad Alula. Una giornata agrodolce per lo spagnolo che, pur non amando la superficie rocciosa e piena di sentieri che ha caratterizzato la prova, era riuscito a recuperare terreno sui migliori, tanto da chiudere la speciale in sesta posizione, a 2’32’’ dal leader Mason Klein.

“Oggi è stata una delle tappe più dure di questi ultimi anni. È durata più di cinque ore. È stata davvero tosta, con molti sentieri e molte rocce. Non mi sento molto a mio agio su questo tipo di terreno, ma ho cercato di tenere un buon ritmo e di mantenerlo fino alla fine - ha raccontato Joan al sito ufficiale della Dakar - Negli ultimi chilometri ho colpito duramente una roccia nel fiume e ho sentito molto dolore alle dita dei piedi”. 

Un dolore così forte da impedire a Barreda di appoggiare perfettamente il piede, come ha rivelato ai media lo stesso “Bang Bang”, a cui è stata diagnosticata al bivacco la frattura dell’alluce.“A un centinaio di chilometri dalla fine ho colpito un sasso che mi ha buttato giù dalla moto: mi ha tolto i piedi dalle pedane e ho urtato una delle migliaia di rocce che c'erano. Ho sentito subito che si era trattato di un impatto molto forte - ha scritto sui social il pilota Honda - Per i primi chilometri non sentivo quasi il piede, dovevo guardarlo per vedere se era ferito, ma sono riuscito a finire la tappa abbastanza bene”.

Terzo nella classifica generale, a 2’03’’dalla vetta, il 39enne è pronto a stringere i denti e continuare, ma è consapevole del fatto che non si tratterà di una sfida semplice: “Abbiamo visto che l'alluce è fratturato e l'unica cosa che resta da fare è cercare di trattare il più possibile l'infiammazione, vedere che non si gonfi troppo e cercare una fasciatura o un sistema che mi permetta di cambiarmi e di andare bene in moto - ha chiosato Joan - I tempi sono molto ravvicinati. Alla fine siamo tutti lì. La terza tappa di domani non sarà facile perché un osso rotto provoca sempre fastidio e gonfiore e sarà una limitazione, ma cercheremo di rimediare in qualche maniera. Daremo il massimo di noi stessi più che mai, non c'è altro modo”.


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