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Pirro: “Dall’Igna ha l’Aprilia della Dakar, se vuole io Petrucci ci siamo”

“Nel deserto con la Ducati DesertX è come surfare. Quando sono arrivato in Ducati ho chiesto la 8 Ore di Suzuka. Potremmo fare una squadra con Pecco e Bautista, dato che il potenziale della Panigale V4 è chiaro e tutti vanno forte”

News: Pirro: “Dall’Igna ha l’Aprilia della Dakar, se vuole io Petrucci ci siamo”

Una piccola anticipazione ve l’abbiamo data ieri: Michele Pirro sta infatti trascorrendo le vacanze natalizie a Dubai, dove ha tra l’altro avuto modo di provare la Ducati DesertX per la prima volta nel deserto. Di questo e molto altro abbiamo parlato con il collaudatore pugliese delle Casa di Borgo Panigale nell’intervista che segue.  

“Lo scorso anno, dopo il matrimonio con Paola, sono venuto qua a Dubai per divertirmi e allenarmi con la moto nel deserto – ha ricordato - il merito è di Nemo Scaglia, che insieme ai ragazzi di Garage51 Middle East offrono questa opportunità a tutti gli appassionati, ovvero consentirgli di scoprire il deserto sulle due ruote. È un’avventura a due ruote diversa dal solito, emozionante e difficile da descrivere”.

Il salto dalla pista è certamente imparagonabile.
“La differenza è abissale. Quando sei nel deserto con la moto avverti un senso di libertà unico, difficile da descrivere con le parole. Qua a Dubai ho poi provato la DesertX per la prima volta ed è stato fantastico. Chissà mai che in futuro non si possa fare una Dakar con la Ducati”.

Sarebbe un sogno, anche se l’attuale regolamento non lo consente.
“Certo! Ovviamente poi la scelta è della Casa, anche se l’idea della DesertX non penso sia nata per caso. Se Ducati decidesse di correrla, quella potrebbe essere la mia ultima grande sfida da pilota. Mi piacerebbe perché sarebbe un’occasione unica, ma ci sono tanti aspetti da considerare, innanzitutto la moto. Si dovrebbe infatti sviluppare una moto affidabile e pronta per una sfida del genere, capace di adattarsi a ogni condizione, specialmente nel confronto con le altre Case come Honda e KTM che vantano una grandissima esperienza al Raid”.

Pirro invece cosa dovrà fare?
“Prima di correre una Dakar vorrei fare qualcosa di più semplice, in modo da approcciare questa specialità, dato che io non sono un crossista come Petrucci. Il nostro problema non è tanto la velocità, dato che per certi versi lo siamo più degli specialisti, il problema è però capire la navigazione, studiare il road book e tutti gli aspetti che ne conseguono”.

Petrucci-Pirro non sarebbe male come coppia. Glielo avete già detto a Dall’Igna?
“Dovremo parlarne (scherza). So che Gigi è appassionato della specialità, dato che ha anche un’Aprilia della Dakar risalente agli anni 90. Eventualmente possiamo trovare una soluzione (sorride). Per me la Dakar sarebbe l’ultima grande sfida da pilota, inoltre sono davvero spettacolari le emozioni che provi nel deserto, dato che è come surfare con la DesertX”.

Il futuro pare quindi chiaro: prima 8 Ore, poi Dakar, giusto?   
“Quando sono arrivato in Ducati è stata una delle prime cose che ho chiesto. Penso che la Panigale V4 sia competitiva per qualunque tipo di pilota e lo abbiamo visto anche nell’Endurance. Alla festa di Bologna abbiamo parlare di Suzuka e spero che questa richiesta possa essere esaudita con una squadra formata da me, Pecco e Bautista oppure anche Danilo. Ovviamente, qualora dovessimo accettare questa sfida, dovremo essere preparati, perché Ducati vuole vincere e non solo partecipare.  Suzuka a parte, la nostra priorità è però quella di ripartire al meglio nel 2023 puntando sia sulla MotoGP che la Superbike”.


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