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Enduro: una dimostrazione che va oltre la civiltà

Il rispetto della natura deve essere la prima regola per l'endurista. C'è qualcuno, lungo il Po, che fa anche lo spazzino senza esser pagato

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Spesso l'endurista non è visto molto bene. C'è l'idea che inquini l'aria di montagna, che con i tasselli rovini il terreno o i prati. Siamo però sicuri, che l'endurista, sia così tanto incivile? Ci è capitata stamane una notizia del giornale locale oglioponews.it (anche l'immagine in cover è ripresa da lì), che sfata il mito del motociclista "brutto sporco e cattivo", ma che soprattutto fa capire che gli enduristi, sono persone più che civili (quando lo vogliono). E' accaduto pochi giorni fa in una delle tante golene del fiume Po, dove chi fa enduro è visto malissimo.

Purtroppo sulle rive del fiume, così come sul letto quando si prosciuga, il Po "ripropone" tutta l'immondizia che gli hanno regalato gli incivili. Chi pulisce? Qualche endurista, ad esempio, che dichiara a oglioponews.it: “Anche se poi non lo facciamo sapere. Ma ci piacerebbe tanto capire se chi scrive lettere ai giornali fa altrettanto con la natura. Ho scritto anche a Bongiovanni (il Sindaco n.d.R.), perché è giusto che sappia come stanno le cose”. Arrabbiato, l'endurista così continua: “Quello che ci dà fastidio è che sembra che siamo lì a fare una cosa gravissima, a rovinare la natura mentre cerchiamo sempre di fare in modo di avere il minore impatto possibile con quel che ci sta intorno. Possono dire lo stesso i cacciatori? Mentre andiamo in moto sappiamo dove andiamo, sappiamo dove possiamo allenarci e dove no. Se qualcuno vuole lo accompagniamo a vedere dove ci sono gli animali e dove continuano ad esserci. Chi va a caccia rispetta l’ambiente in cui va? Raccoglie le cartucce? Dove passiamo noi non tocchiamo niente, al limite resta una spanna per terra col segno del passaggio. E dove ci alleniamo la maggior parte delle volte è sabbia. Porteremmo volentieri le persone a vedere gli animali della golena così come li vediamo noi e ne abbiamo rispetto. Quanti possono dire altrettanto, anche di quelli che scrivono poi le lettere ai giornali? Io non ho niente contro i cacciatori. Noi passiamo e basta. Non spariamo a nessuno. Non uccidiamo nessuno. Incontriamo cinghiali, lepri, scoiattoli, volpi, falchetti, sappiamo dove ci sono e dove nidificano gli animali, dove poi nascono, dove li abbiamo incontrati e li incontriamo la volta successiva. Abbiamo la fortuna di vivere in una zona dove c’è davvero spazio per tutti, nel rispetto di tutto e di tutti”.

Così conclude: “Quello che vorrei far capire è che spesso, senza dirlo a nessuno, e senza farci pubblicità, facciamo quello che va fatto e contribuiamo a pulire dove gli altri sporcano ed abbandonano rifiuti. Possiamo mandarne tante altre di foto che testimoniano che dove siamo passati tante volte ci siamo fermati ed abbiamo raccolto quello che abbiamo trovato. Lo facciamo senza fare pubblicità, perché non ci interessa farcene. Quel che facciamo lo facciamo perché ci interessa davvero farlo e l’ambiente in cui viviamo. Chi si lamenta e chi scrive, chi commenta sui social può davvero dire altrettanto?”. Questa dichiarazione ci ha colpito, ci ha fatto piacere leggerla, e siamo sicuri che di enduristi così, ce ne sono tanti altri in giro.

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