Tu sei qui

Binder: "Nessuno resta a braccia incrociate in MotoGP, neanche KTM"

"In primavera gli altri hanno fatto dei grandi passi in avanti, noi abbiamo dovuto aspettare settembre. Servono tanti piccoli passi in avanti in ogni area, i Costruttori sono in grado di migliorare le moto ogni weekend"

MotoGP: Binder:

Brad Binder è diventato l'uomo di punta di KTM a suon di risultati, grazie ad una costanza invidiabile ed alla caratteristica di essere un puro racer della domenica, il pilota in grado di ottenere sempre il massimo dal proprio pacchetto. Un'attitudine che non è di certo passata inosservata e che ha convinto la Casa austriaca a blindarlo fino a tutto il 2024. 

Il sudafricano si prepara a condividere il box con Jack Miller, che ha debuttato sulla RC16 a Valencia nel primo test al termine della stagione 2022, un innesto che va a braccetto con l'ingresso del suo capotecnico Pupuli, di Alberto Giribuola e di Fabiano Sterlacchini. Tanto know how made in Borgo Panigale è insomma destinato a incidere sullo sviluppo della moto austriaca, che in questa stagione ha confermato di avere soprattutto nelle qualifiche il proprio tallone d'Achille. 

In questa intervista rilasciata ai colleghi di Speedweek, il sudafricano ha fatto il punto sulla situazione KTM, i passi in avanti necessari e la sua consapevolezza su quanto sia complesso oggi il paddock della MotoGP, una categoria che sta costantemente alzando l'asticella delle prestazioni. 

"Dopo Aragon sono arrivati degli sviluppo che ci hanno fatto fare dei piccoli passi in avanti in tutte le aree, confermando quanto già pensavamo da prima. Non avevamo una moto in grado di farci frenare meglio degli altri, o di avere più velocità in curva, come anche lpuscita dalle curve. Ma è bastato fare dei piccoli passi in avanti in ognuna di queste aree nei test di Misano per vedere un netto miglioramento nei tempi sul giro". 

La strategia KTM è di fare dei passi in avanti piccoli in tutte le aree, non esiste un componente in grado di regalare mezzo secondo al giro. 
"Si, questo approccio ha funzionato. Siamo arrivati ad Aragon dopo aver sfiorato il podio, poi abbiamo conquistato il secondo posto a Motegi e Oliveira ha vinto a Buriram. Siamo migliorati insomma, seguendo questa politica dei piccoli passi. Secondo me dipende tutto da un mix di fattori. Sulle piste con poco grip, siamo andati sempre forte sia in qualifica che in gara. Ma quando il grip è elevato, i nostri rivali sono in grado di sfruttare meglio di noi la gomma nuova. Abbiamo dovuto lavorare molto su questo aspetto per capire cosa stesse succedendo, ma come ho detto, dopo Aragon siamo migliorati molto. Il giro secco quando c'è molto grip resta il punto su cui dobbiamo lavorare di più". 

Secondo Binder, c'è anche da analizzare bene lo scenario dell'attuale MotoGP. 
"La MotoGP di oggi è una grande sfida, nessuno resta con le braccia incrociate. In tutte le Factory gli ingegneri sono costantemente al lavoro, vedi dei passi in avanti sulle moto ogni weekend. Anche KTM lavora senza sosta, ma sfortunatamente in primavera abbiamo faticato proprio mentre i rivali facevano dei passi in avanti. A settembre però abbiamo fatto dei progressi e recuperato terreno. Ci stiamo avvicinando alla vetta, questo è certo". 

Articoli che potrebbero interessarti