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SBK, Bautista: “tanti ex piloti della MotoGP in Superbike: è colpa mia"

“Prima del mio arrivo la SBK non era vista come un campionato combattuto e di alto livello. Ma i giovani che arriveranno si dovranno abituare, perché guidare una SBK non è come guidare una MotoGP”

SBK: Bautista: “tanti ex piloti della MotoGP in Superbike: è colpa mia

“La Ducati va forte sul rettilineo, ma per me non basta. Diciamo che voglio sempre di più, perché sorpassare in rettilineo è chiaramente più facile” scherza Alvaro Bautista, che prova a buttare sul ridere tutte le polemiche innescate dal suo ritorno in sella alla Ducati Panigale V4 R, con cui si è laureato Campione del Mondo 2022 della Superbike. Capo d’accusa il vantaggio in accelerazione che lo spagnolo ha tratto dalla combinazione tra il suo peso e la potenza della sua cavalcatura: “Diciamo che sul rettilineo è più facile vedere la differenza, oppure se ho qualche vantaggio o meno. Mentre in curva, se fai le curve più piano, sembra che tu sia meno bravo, perché il fatto che è la combinazione tra il tuo peso e la moto a non permetterti di muoverla come un pilota più grosso è qualcosa che non si vede”.

Lasciata da parte la questione, a margine della grande festa a Bologna, con cui la Ducati ha celebrato questo trionfale 2022, il pilota spagnolo riflette sulla sua impresa e sul sapore di questa vittoria, ben diverso da quello del titolo conquistato in 125 nel 2006.

“Sono passati 16 anni, quindi un po’ di differenza c’è. Questo Mondiale è molto più speciale, perché quando ho vinto nel 2006 ero giovane e veloce e i rivali erano come me, stavano iniziando anche loro e volevamo tutti vincere - spiega Alvaro - Questo Mondiale, invece, è stato vinto grazie a un grande lavoro sia mio che della Ducati, che ha sviluppato una moto per tre anni, per arrivare a vincere. Poi, i rivali erano molto più duri, perché abbiamo battuto il miglior pilota della storia del Mondiale SBK e l’ultimo Campione del Mondo, che penso sia il pilota con più talento di tutto il campionato ed è molto più giovane di noi. Aver vinto anche così significa che il nostro pacchetto era quasi perfetto, perché si può sempre migliorare. Poi, vincere un campionato è speciale, ma vincerlo con Ducati è veramente speciale, perché senti tutta la passione che c’è dietro. Quella degli uomini che lavorano nell’azienda e di tutti i ducatisti. Tanto amore, che ti fa sentire come se non avessi vinto un campionato, ma uno spazio nella storia della Ducati. Per questo è molto importante”.

Da Petrucci a Garder, passando per Granado e Aegerter, diversi sono i piloti con trascorsi nel Motomondiale che sbarcheranno in SBK nel 2023, innalzando ulteriormente il livello del Mondiale.

“Sinceramente mi sento un po’ colpevole per i tanti piloti che stanno arrivando, perché forse prima questo campionato non lo si guardava come lo si guarda adesso, che viene visto come un campionato di alto livello, in cui c’è tanta lotta e che non è inferiore alla MotoGP. È un campionato un po’ diverso, con moto e gomme diverse, e non è né meglio né peggio della MotoGP. Per questo mi sento un po’ colpevole, perché da quando sono arrivato le gare sono più belle ed è stata una lotta a tre - ammette Bautista, spiegando le insidie che dovranno affrontare i nuovi arrivati - I giovani che stanno arrivando si dovranno abituare, perché guidare una MotoGP non è come guidare una Superbike. Questa è una moto che pompa e che bisogna capire bene. Bisogna capirne i punti forti e quelli deboli e come ballare con lei. Io ballo perfettamente con la Ducati e mi trovo benissimo. Vedremo i giovani, perché questo è sicuramente un campionato che si sta alzando di livello. I tempi fanno paura e in tante piste siamo vicini alla MotoGP. Nei prossimi anni si alzerà ancora e non sarà per niente facile lottare per vincere”.

Dominatore di questo campionato, il pilota iberico potrebbe seguire le orme di Troy Bayliss e tornare a disputare una gara in MotoGP, con la Desmosedici?

“Io direi che qualche test mi piacerebbe farlo con la MotoGP - ammette il 38enne - Se non altro perché a guardarla da fuori mi sembra una moto molto divertente, molto tecnica e con tanta tecnologia e mi piacerebbe fare un test per provarla e riprovare le sensazioni della MotoGP: freni in carbonio, più potenza e più stabilità”.


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