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MotoGP, La festa Rossa. Bagnaia: "Vorrei vincere con Ducati la 8 Ore di Suzuka"

Pecco e Bautista protagonisti della notte rosse di Bologna. Dall'Igna: "un anno d'oro, ma la cosa importante è ciò che farai, non ciò che hai già fatto. Dovremo dimostrarci all'altezza"

MotoGP: La festa Rossa. Bagnaia:

Campioni bagnati, campioni fortunati”, Claudio Domenicali, gran capo della Ducati, cerca di sdrammatizzare la pioggia che si è abbattuta su Bologna nella sera in cui si festeggia “l’anno d’oro” (questa volta la citazione è di Dall’Igna) della Rossa. Pecco Bagnaia e Alvaro Bautista sono attesi sul palco per festeggiare la doppietta dei titoli piloti MotoGP e SBK (a cui si aggiungono quelli costruttori e squadre) che Borgo Panigale non aveva mai centrato prima.

È difficile descrivere il 2022 della Ducati senza scadere nella retorica, vengono in aiuto i numeri: 70 podi totali (32 in MotoGP e 38 in SBK), 12 vittorie nei prototipi e 16 nelle derivate di serie, “ma quelli che mi impressionano di più sono i 1.000 podi di Ducati in SBK e le 26 gare consecutive con almeno un pilota sul podio in MotoGP” certifica l’ingegner Gigi.

Questa volta la Rossa ha sbaragliato la concorrenza, mantenendo ogni promessa e, anzi, andando oltre a ogni più rosea aspettativa. “È il risultato di un lavoro iniziato nel 2013, in tutti questi anni abbiamo avuto tenacia e perseveranza, non abbiamo mai mollato. Forse ci abbiamo messo un po’ più tempo del previsto, ma innovazione e passione sono state un connubio vincente. Spesso si dice che le aziende italiane siano solo creative, noi abbiamo dimostrato di essere anche organizzati” la ricetta del successo secondo Domenicali.

I due gioielli sono al centro del palco: Bagnaia e Bautista. Per celebrarli, Ducati ha presentato due versioni a loro dedicate della Panigale V4 R con tanti parti speciali e le colorazioni replica dei due campioni. Saranno prodotte ognuna in 260 esemplari (omaggio all’anno di nascita della Ducati, il 1926) e costeranno 63.000 euro (inutile specificare il perché), naturalmente la numero 63 e la 19 sono destinate ai due campioni del mondo.

“Voglio godermi tutto quello che ho fatto, non pensare in queste vacanze al 2023” sospira Pecco, che dopo la vittoria è stato protagonista di una girandola di eventi. “È stata una stagione complicata, con tanti alti e bassi - il suo riassunto - All’inizio ci abbiamo messo un po’ di tempo a fare funzionare la nuova moto, poi io ho commesso degli errori ma, se li analizzi, gli sbagli ti fanno crescere più velocemente. Ho sentito il supporto di Ducati, mi sono confrontato con il team e Domenicali, e alla fine ce l’abbiamo fatta, l’ultima parte dell’anno è stata incredibile”.

Non per niente Pecco mette fra uno dei momenti più importanti la caduta al Sachsenring, il punto più basso, quando si è trovato a 91 punti da Quartararo. “Quel GP mi ha dato la forza di tirare fuori gli attributi. Poi ho vinto 4 gare di fila e anche l’errore in Giappone mi ha aiutato a stare più tranquillo nelle gare finali” ha continuato.

Il piemontese non vorrà pensare al prossimo anno, ma ha un sogno per il futuro. “Mi piacerebbe provare la SBK per correre nella 8 Ore di Suzuki, è da un po’ di tempo che lo chiedo e di solito mi faccio dire di sì per sfinimento - sorride - Sarebbe una gara impegnativa ma affascinante, magari potrebbe esserci anche Bautista e vincere lì sarebbe bellissimo”.

In casa dei giapponesi, il nemico naturale di Ducati. Quest’anno l’ha sconfitto su tutti i fronti e Bautista è stata un’altra pedina fondamentale. “Questa è stata una soddisfazione importante per me, mi rende orgoglioso - le sue parole - Ho lavorato su di me e con la squadra, ho trovato una moto migliorata e abbiamo fatto una stagione quasi perfetta. A Ducati non ho bisogno di chiedere nulla, perché abbiamo la stessa mentalità”.

Ora verrà il difficile: riconfermarsi. “Con l’età senti mento la pressione, quindi da questo punto di vista non mi cambia nulla essere campione. Ripartiremo tutti da zero” dice Alvaro.

Dall’Igna è già in modalità 2023: “questo è il momento dell’anno più importante nel reparto corse, i nuovi motori girano al banco e bisogna prendere decisioni importanti. Però la cosa più importante non è quella che hai già fatto, ma quella che devi ancora fare. Dovremo dimostrarci all’altezza”.

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