Oggi a Bologna si celebra la vittoria nel mondiale MotoGP e SBK di Ducati. Una festa al culmine di una stagione perfetta, con Pecco Bagnaia ed Alvaro Bautista pronti a ricevere l'affetto del popolo ducatista. Una storia bellissima e come tutte le storie bellissime, ha vissuto alti e bassi, gioie e dolori. Carlo Pernat è stato per oltre 35 anni della sua attività di manager, prima da una parte della barricata ovvero quella delle aziende, e poi dall'altra, ovvero quella dei piloti, coinvolto nella storia di Ducati.
Ieri durante il nostro Bar Sport ci ha raccontato come è andata realmente l'acquisizione di Ducati da parte dei fratelli Gianfranco e Claudio Castiglioni, all'epoca al comando di una Cagiva che dettava legge. Il primo passo verso la festa di stasera avvenne in realtà grazie ad un furioso litigio tra i due fratelli ed ecco come è andata.
"La Ducati fu acquistata dai fratelli Castiglioni nel 1986 e io c’ero - ci ha raccontato Pernat - Sono 36 anni che giro attorno alla Ducati! Ero al tavolo, ma non c’entravo un cavolo con i soldi. Chi voleva davvero comprarla, giusto per mettere le cose al posto giusto, fu Gianfranco Castiglioni. Fece di tutto per comprarla, mentre suo fratello Claudio ed il suo gruppo, di cui facevo parte anche io, non ne voleva sapere, proprio zero. Tanto ormai si possono raccontare queste cose".
Un acquisizione che non fu affatti presa bene da Claudio Castiglioni.
"Pensate che quando Gianfranco la comprò i due fratelli non si parlarono per un anno e mezzo, tanto e vero che la madre, la signora Rosa, sapendo che io ero vicino ad entrambi, mi chiese di metterli d’accordo, non passavano neanche più il Natale assieme. Scoppiò una sorta di rissa familiare incredibile. Claudio questa cosa l’ha boicottata per un anno e mezzo, anche se alla fine aveva ragione Gianfranco. L’anno dopo lo stesso Gianfranco comprò l’Husqvarna da Elettrolux. E lo fece non per le moto che producevano, quanto per la rete vendita che avevano per poterla usare per vendere le Ducati".
Dopo quello di Ducati, Gianfranco prese un'altra decisione folle e coraggiosa.
"L’anno dopo ancora venne in riunione Gianfranco e disse ‘ho comprato il marchio MV Agusta, l’ho pagato 3 miliardi’. E altro casino col fratello! Tutte idee di Gianfranco, idee che non hanno fatto parlare i fratelli per tanto tempo. Ricordo che la prima Dakar che facemmo con motori Ducati, si spaccavano tutti. Eppure c’era gente in gamba, come Farnè, Mengoli, che le moto poi sapevano farle. Se non ci fossero stati i Castiglioni, di fatto la Ducati non sarebbe più esistita. La presero in un momento in cui non facevano niente. Appena arrivarono i Castiglioni, si gettarono a capofitto sulla SBK con Ducati ed hanno fatto la storia".