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MotoGP, Il lungo anno della Sprint Race: per i piloti 1.300 Km di gara in più

Il nuovo format voluto per aumentare lo spettacolo metterà alla prova i protagonisti della MotoGP, sia dal punto di vista mentale sia da quello fisico, impegnati in 42 gare

MotoGP: Il lungo anno della Sprint Race: per i piloti 1.300 Km di gara in più

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Il 2023 sarà l’anno della Sprint Race, la mini-gara ispirata alla Formula1 che raddoppierà l’impegno dei piloti. In ogni Gran Premio, infatti, ci saranno ben due gare: quella standard della domenica e quella del sabato, che avrà un numero di giri dimezzato. Non sarà una novità da poco, perché per piloti e squadre lo stress aumenterà.

Dorna e FIM, presentando il nuovo format, hanno sottolineato come con l’eliminazione delle FP4 il numero di chilometri per fine settimana resterà praticamente invariato, ma un conto è l’intensità richiesta da un turno di prove e un altro quella da una gara, seppure con la metà del numero dei giri.

I colleghi di Motorsport hanno calcolato l’aumento di chilometri di gara rispetto alla stagione 2022 e il numero è importante: parliamo di quasi 1.300 Km in più, 1.285 per la precisione.

Bisogna infatti notare che il prossimo anno non verrà introdotta solo la Sprint Race, ma anche un Gran Premio, portando il totale a 21 rispetto ai 20 di quest’anno. Se quindi nel 2022 la media di chilometri era di 113,63 ogni domenica, nel 2023 arriverà a sfiorare i 170, passando da 2.272,6 Km in totale a 3,558,16. Un aumento superiore al 50%, contando la Sprint Race e il GP in più.

Chiaro che i piloti saranno messi a dura prova, da un punto di vista mentale ma anche da quello fisico. In questo senso l’inverno sarà fondamentali per prepararsi correttamente alla novità, anche se in verità nessuno sa esattamente cosa aspettarsi e lo scopriranno tutti strada facendo.

Anche perché la Sprint Race sarà una gara diversa dalla standard, con meno spazio per la gestione bisognerà subito andare all’attacco, senza doversi preoccupare troppo delle gomme. In alcuni circuiti (vengono in mente Austin per il suo disegno o Sepang per il clima proibitivo) sarà un vero e proprio tour de force, anche perché il rischio di un infortunio è sempre dietro l’angolo.

Vero che i piloti sono ormai dei veri e propri atleti, ma è altrettanto vero che le MotoGP attuali sono delle moto pesanti e potenti che li portano al limite già in una sola gara, figurarsi in due.

Il prossimo anno non sarà una sfida solo per i piloti, ma anche per i loro preparatori.

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