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SBK, Rivalità, personaggi, sfide: nel 2023 la Superbike strizza l’occhio agli anni d’oro

L'ANALISI - Dopo l’ultima stagione le derivate di serie stanno vivendo una seconda giovinezza con nuovi personaggi sulla scena e il politically correct bandito dal paddock. Nel 2023 sarà la griglia di più alto livello degli ultimi 10 anni

SBK: Rivalità, personaggi, sfide: nel 2023 la Superbike strizza l’occhio agli anni d’oro

Una cosa è certa: la stagione 2022 della Superbike non ci ha fatto per nulla annoiare. Nell’anno in cui la Ducati ha ritrovato quel successo che mancava da ben undici anni, le derivate di serie ci hanno infatti regalato uno dei Mondiali più incandescenti degli ultimi anni.

Vuoi per le bagarre in pista, vuoi per i suoi protagonisti, sta di fatto che si è creata quella giusta alchimia da alzare l’asticella, aumentando al tempo stesso l’appeal del Circus. Ovviamente gli anni d’oro di Fogarty, Haga e Corser, così come quelli del gran finale di Imola tra Bayliss ed Edward sono lontani, ma di sicuro questo ciclo sta facendo vivere alla Superbike una sorta di seconda giovinezza.

Cerchiamo quindi di provare a capire cosa ha consentito di rilanciare le derivate nell’ultimo anno.

SFIDE – Se avete tenuto il conto di quante volte Bautista, Toprak e Rea si siano sorpassati durante questa stagione siete pregati di farcelo sapere, perché noi lo abbiamo perso. Di sicuro i primi tre del Mondiale hanno catturato i riflettori della scena per tutto l’arco del 2022, regalandoci duelli incandescenti decisi soltanto al passaggio sotto la bandiera a scacchi. Tutto ciò ha consentito tenere alto l’interesse da parte del pubblico, regalando quell’adrenalina che per troppo tempo è mancata al Campionato. Oltre a loro non sono poi mancati gli outsider, considerando che a volte piloti Redding, Rinaldi o Bassani si sono gettati nella mischia, provando a scombinare le carte sul tavolo.  

PERSONAGGI – Oltre al talento, i primi tre piloti di questo Mondiale hanno in comune il fatto di essere dei personaggi a tutti gli effetti. Diversi tra loro, ma comunque personaggi, che non hanno paura a dire ciò che pensano, evitando ogni tipo di forma politically correct. Per maggiori informazioni andarsi a rivedere il post gara di Magny-Cours, dove poco dopo essere finito a terra Bautista è salito in sala stampa a dichiarare che Rea non è un vero campione oppure quando lo stile di guida di Toprak è stato più volte messo in discussione, soprattutto dal Cannibale dopo i fatti di Assen.

Come se non bastasse,  in questi ultimi anni la Superbike ci ha fatto conoscere personaggi genuini come ad esempio Axel Bassani: spontaneo, spigliato, vero. Insomma: uno che piace al pubblico da casa!

Alla lista non può poi mancare uno come Scott Redding, che non ha mai avuto paura di dire ciò che pensa. Uno dei temi più discussi di questo 2022 è stato senza dubbio il discorso riguardante l’introduzione del limite di peso moto+pilota, a tal punto che il britannico ha giudicato scorretto il modo in cui Bautista e la Ducati hanno vinto.  

Rivalità fuori – Tutto ciò ha ovviamente trascinato la cosa al di fuori della pista, a tal punto da non mancare scaramucce, così come scambi di opinioni sui social tra i piloti durante le settimane. A mettere ulteriore pepe sono stati poi i manager delle varie Case, i quali non si sono risparmiati nel rispondersi a vicenda nel corso della stagione. Prese di posizioni chiare e nette e al tempo stesso frecciatine, soprattutto nel momento in cui Ducati è finita sotto la lente di ingrandimento per il potenziale espresso dalla Rossa con Bautista in sella.   

VERSO IL 2023 – Adesso che la stagione è finita ci godiamo l’inverno e i primi test in vista di un 2023 dove l’asticella si alzerà ulteriormente. Ducati e BMW hanno infatti rilanciato, soprattutto la Casa di Monaco, la quale ha sfoggiato una M 1000 RR di ultima evoluzioni di stampa MotoGP. Inoltre sulla scena vedremo new entry del calibro di Danilo Petrucci, Remy Gardner e il due volte campione della SSP, Dominique Aegerter. Tre innesti che consentiranno al Circus di compiere un ulteriore passo avanti rendendo la griglia di partenza di un livello così alto che non si vedeva da ben 10 anni.   

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