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SBK, Corser: “Gardner ha talento, ma una Superbike è più difficile di una MotoGP”

L’australiano fa il punto sui protagonisti presenti e futuri della WorldSBK: “Bautista è un bel personaggio, Rea un pilota che mi è sempre piaciuto aiutare e veder vincere. Auguro tutto il meglio a Remy, ma è difficile immaginare dove potrà arrivare”

SBK: Corser: “Gardner ha talento, ma una Superbike è più difficile di una MotoGP”

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Il 2022 del Mondiale Superbike è andato in archivio con la vittoria di Alvaro Bautista, che ha riportato la Ducati sul tetto del Mondo, al termine di un’accesa battaglia con Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea. Una sfida a tre che ha entusiasmato il due volte campione Troy Corser, che ne ha parlato con il sito ufficiale della WorldSBK.

È stato fantastico. Vedere tre piloti a quel livello con costruttori diversi, delle gare così ravvicinate e il rispetto tra piloti che vedo in pista… corrono intensamente ma con correttezza, senza creare problemi agli altri piloti - ha commentato l’australiano - Per me è questo ciò che rende così speciale il Mondiale SBK”. 

Una stagione trionfale per la Ducati, che ha messo a segno sedici vittorie e altri quindici podi con il solo Bautista, mattatore di questo 2022. “Considerando la storia di successi del marchio in SBK, è difficile credere che siano passati 11 anni da quando hanno vinto l’ultimo Mondiale - ha chiosato Corser - Ho sempre detto che Bautista è un ottimo pilota e penso che lavorare con gli ingegneri e il personale Ducati sia ciò che ha estratto il meglio da lui come pilota e gli ha permesso di trarre il meglio dal team. È fantastico. È un bel personaggio, molto carino con i fan, il pubblico e tutti quanti”.

Chi ha emozionato di più “il Coccodrillo”, tuttavia, è stato il sei volte iridato Jonathan Rea, che ha eguagliato il record di Troy di 377 partenze, proprio in occasione del Round australiano della Superbike. 

“Quando lo guardo, Jonny è il pilota che sembra sempre essere in grande controllo. Ovviamente lo conosco da molto tempo, da quando per la prima volta è entrato a far parte del Campionato, ai tempi della SSP. Ho anche trascorso del tempo con lui, aiutandolo il più possibile. Guardarlo ora, vedere i risultati che ha raggiunto come pilota, è davvero speciale - ha raccontato il 51enne - Questo era un altro record che mi aspettavo venisse battuto. Raggiungere questo traguardo dev’essere una bella sensazione per Jonny. Come ho detto, è un pilota che mi è sempre piaciuto aiutare e veder vincere e penso di poter dire che per Jonny è bello strapparmi il record”.

Il futuro potrebbe comunque riservare qualche soddisfazione all’Australia in SBK, grazie all’approdo nel campionato di Remy Gardner e alla presenza, in SSP, dell’altro figlio d’arte, Oliver Bayliss.

“Per me è un po’ difficile immaginare dove potrà arrivare Remy nel Mondiale SBK. Senza dubbio, è un pilota davvero talentuoso, ma è un paddock differente. Ha molto talento, è molto veloce, ma non è semplice mettere tutto insieme qui, in un’intera stagione. In MotoGP ha imparato tanto, ma penso che le Superbike siano un po’ più difficili da guidare. Gli auguro tutto il meglio” ha commentato Corser. 

Diverso il discorso per Oli, che dovrà aspettare ancora un po’ prima di misurarsi con i più grandi. “Aspettiamo e vediamo, è difficile dire qualcosa prima di vederlo su una Superbike. Oli Bayliss, senza dubbio, ha tanta pressione, penso per via dei successi di suo padre Troy e del nome che porta - ha affermato il due volte iridato - Sembra abbastanza calmo e rilassato. Gli serve ancora un po’ di esperienza, un po’ più di tempo sulla moto, ma è fantastico vedere qui il figlio di Troy, sono certo che sia molto orgoglioso di lui. Sono sicuro che sia anche molto stressante, per lui e per Kim! Mi piacerebbe dire che possa diventare un altro Campione del Mondo ma ha ancora tanta strada da fare, per guadagnare risultati e fare esperienza”.

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