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MotoGP, Bezzecchi: "la differenza fra Ducati ufficiali e satellite è minima"

Il giovane italiano del team VR46 coglie l'occasione alla 100km dei campioni per dare un suo personale bilancio sulla stagione 2022. Un campionato in crescita coronato da piccoli e grandi successi, culminati poi col secondo gradino del podio ad Assen ed il titolo di Rookie of the Year a Phillip Island con due gare di anticipo

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La 100km dei campioni, gara ormai simbolo in chiusura d'anno cui partecipano moltissimi piloti, è anche l'occasione per Marco Bezzecchi di tirare le somme sulla stagione sportiva appena conclusa. Una stagione che lo ha visto infine eletto rookie dell'anno, e le cui venti gare hanno visto il giovane pilota migliorare fino a svettare con un fantastico secondo posto ad Assen. Dieci piazzamenti in top 10 e 111 punti in classifica generale testimoniano quindi l'alto livello raggiunto dagli sforzi combinati del pilota e del team, che ha portato una squadra di giovani tecnici e meccanici provenienti dalle categorie inferiori sull'olimpo delle competizioni di questo sport.

“Il bilancio di questo 2022 è certamente positivo - interviene Marco - come squadra, siamo cresciuti e abbiamo fatto un grande passo in avanti nel corso della stagione. Abbiamo chiuso nel migliore dei modi, siamo stati davvero competitivi nel finale e abbiamo collezionato risultati molto solidi”.  

“Se ci penso bene, che stagione da Rookie in MotoGP! - prosegue poi commentando la vittoria del titolo di rookie of the year - Un podio, una pole, tante volte nella Top10. Non male per una categoria che ho sognato da quando ero bambino e che ero abituato a vedere alla TV. Il titolo di Rookie of the Year era un target dall’inizio, ma senza troppa pressione. Ci tenevo perché era la mia ultima possibilità di centrare questo riconoscimento dopo che lo avevo mancato in Moto3 e Moto2. Era la mia ultima chance!"

Anche il team è giovane.
"Siamo un Team rookie in tutti i sensi: molti dei ragazzi arrivano dalla Moto2, altri, come Matteo (Flamigni, capo tecnico ndr), rivestivano fino allo scorso anno un ruolo diverso. I ragazzi mi hanno colpito perché sono cresciuti in pochissimo tempo, ad una velocità impressionante. Li c’è il nostro segreto: hanno fatto lo step prima di me e hanno saputo darmi il supporto e la moto di cui avevo bisogno. Anche la squadra di Luca ha fatto qualcosa di unico, il gruppo di lavoro è fantastico”.

Il primo approccio con la Ducati?
“La prima volta in sella alla Ducati è stato incredibile. Un feeling fantastico, velocità e accelerazione sono un dato di fatto. Mi ha colpito molto anche la frenata, non te l’aspetti”. 

E' stata una stagione in crescendo, e ad Assen hai conquistato il tuo primo podio in classe regina.
"Ad Assen qualcosa è scattato: da quel momento ho iniziato a spingere ancora di più per riuscire a vivere altri giorni cosi insieme a tutta la squadra”.

Infine hai coronato una stagione positiva vincendo il titolo di Rookie of the Year in top class, In Australia, con due gare di anticipo.
“Non mi aspettavo di vincere il titolo di rookie con due gare di anticipo. La prima possibilità l’ho avuta il Thailandia. Era difficile, ma dopo la pole ci credevo. Purtroppo in gara abbiamo raccolto molto meno di quanto ci aspettassimo, il meteo ci ha sorpresi. Arrivati in Australia invece l’atmosfera era molto più rilassata. Phillip Island è una pista che mi piace da sempre, volevo fare una gran gara, senza pensare troppo, e domenica abbiamo centrato l’obiettivo”.  

La stagione 2022 ha regalato molte sorprese ai fan ed agli spettatori, che campionato è stato per te e per il vostro team?
“Un 2022 senza precedenti: il livello del pacchetto moto più pilota è altissimo. Tutte le moto sono praticamente factory, le differenze tra ufficiali e independent sono minime, tutti possono essere competitivi. La miglior griglia di sempre!” - ha poi concluso il pilota italiano.


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