Nonostante la tenera età, Giacomo Mora ha vissuto un autentico percorso da montagne russe nel corso della propria carriera da pilota. Momenti alti, conseguenti grandi aspettative, momenti bassi, qualche ombra, rischiando seriamente la vita non più tardi di dodici mesi or sono. Uno di quegli incidenti che ti lasciano cicatrici sia fisiche che psicologiche, che ha visto “Geck” vicinissimo a congedarsi anzitempo dal motociclismo, passando per un rientro in pista in questo 2022 a tratti insperato. Un anno di apprendistato utile a riprendere i giusti automatismi, fino all’atteso esordio nel CIV Supersport 2023 previsto con il team Gomma Racing. Una partita vinta in tutto e per tutto, a prescindere da come andrà.
Grandi aspettative
Classe 2002 di Carpi, nella parte iniziale di carriera è stato parte integrante della filiera italiana di Yamaha nei trofei propedeutici quali R125 Cup e R3 Cup, guadagnandosi successivamente un posto nel team AG Motorsport Italia per il CIV Supersport 300. Salito per la prima volta sul podio nel round inaugurale 2019 in seguito alle prestazioni in costante ascesa del precedente biennio, l’anno successivo si era affermato tra coloro in grado di mettersi maggiormente in luce nella stagione 2020 minata dallo scoppio della pandemia, centrando la prima vittoria della carriera e il quarto posto finale in campionato, risultando per distacco il miglior pilota di Iwata della griglia.
L’incidente
Davanti a questi elementi oggettivi di talento, per il definitivo salto di qualità il team AG Motorsport Italia aveva studiato per lui un programma ad hoc che prevedeva la partecipazione alla R3 Blu Cru European Cup in ottica 2021. Mora non ebbe troppe difficoltà di adattamento al monomarca Yamaha che si svolge in concomitanza con le tappe europee del Mondiale Superbike, trovando subito il podio nel primo round stagionale sull’asfalto amico di Misano. Felicità spezzata brutalmente poche settimane dopo, quando nella gara di Assen venne travolto in pieno da un altro pilota, collezionando diverse fratture. Tra cui una al bacino, alla tibia e al perone: uscito vivo per miracolo…
Il rischio di smettere
Immediatamente trasportato in ospedale, operato d’urgenza per ridurre le fratture e stagione inevitabilmente compromessa. “Geck” ha vissuto i giorni più complicati e terribili della sua vita, con il rischio concreto di non poter più indossare casco e tuta. In quel periodo, attraverso i social, ha ricevuto un ingente numero di messaggi di vicinanza da parte di amici e colleghi, ma non solo. Tra questi non sono mancati neanche gli auguri speciali di due campioni del mondo come Max Biaggi e Marco Melandri. Dei videomessaggi che gli hanno fatto piacere e, contestualmente, dato la forza per guardare al futuro con rinnovato ottimismo.
Recupero
Superato il mese di ricovero e il lungo percorso di convalescenza per recuperare la corretta funzionalità della gamba, quest'anno Giacomo Mora ha ripreso gradualmente la via della pista. Dapprima attraverso alcune brevi uscite al “toboga” di Pomposa e poi per la disputa del round del MotoEstate a Varano nella classe 600 Open, con l’ultimo test rappresentato lo scorso mese di ottobre dalla finalissima del National Trophy 600 sull’impegnativo tracciato di Imola: il primo gettone di presenza nel contesto del CIV da anno e quattro mesi a questa parte.
Nuova chance
Seppur ancora non al 100% fisicamente, ha comunque destato ottime impressioni (9° in Gara 1) e nel 2023 da rookie avrà una grossa opportunità nel CIV Supersport sotto le insegne del team Gomma Racing, campione 2019-20 della categoria e storicamente propenso a puntare sui giovani. Una chance di rilancio da non sprecare sulla competitiva Yamaha R6 di Alessio Corradi, con la speranza di tornare quel ragazzo apprezzato e ammirato ai tempi della Supersport 300: “Nonostante stia venendo fuori da un grosso infortunio, adesso mi sto riprendendo e correre al debutto in Supersport con una squadra di questo livello mi stimola a dare il massimo - ha detto Mora - sono davvero carico per incominciare e raggiungere i nostri obiettivi”.