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MotoGP, Bagnaia: “Gli alti e bassi? Pensavo di essere un pilota migliore di così”

Pecco riflette sulla vittoria del Mondiale e sul difficile inizio della sua avventura con Ducati: “A volte, mi sono chiesto se avevo scelto la squadra migliore per il mio futuro”

MotoGP: Bagnaia: “Gli alti e bassi? Pensavo di essere un pilota migliore di così”

Nella sua quarta stagione in MotoGP, Francesco Bagnaia è riuscito a laurearsi Campione del Mondo, coronando il suo sogno di vincere il titolo con la Ducati. Un risultato non semplice da raggiungere per Pecco, che è riuscito a strappare il Mondiale dalle mani di Fabio Quartararo con un’incredibile rimonta, al termine di una stagione costellata di alti e bassi.

Un’impresa di cui il piemontese parla nello speciale di DAZN “Pecco Bagnaia, rimonta da campione”, riflettendo sul suo percorso e sul difficile inizio della sua avventura con la Ducati, vestendo i colori del team Pramac Racing. Due anni complicati, in cui il pilota di Chivasso ha messo a referto un solo podio e tanti ritiri, che lo hanno portato a mettere in discussione la sua scelta di approdare in Top Class con la Casa di Borgo Panigale, per diventare Campione con il costruttore italiano.

“Quando ho firmato per la Ducati, era il mio obiettivo, il mio sogno - racconta Bagnaia - E quando ero a casa, a volte mi chiedevo se era stata la scelta giusta, se era la squadra migliore per il mio futuro. E mi sono sempre detto: sì, lo è. Questo è il mio sogno. E che se fossi riuscito a vincere il titolo su questa moto e con questa squadra, avrebbe avuto un sapore speciale”.

Vestire di Rosso è stata una spinta in più, ma anche una grande responsabilità per Pecco, che è riuscito a completare l’opera lasciata incompiuta da Andrea Dovizioso.

“Ho sentito tutta quella pressione, tutto quel peso sulle mie spalle e non è stato facile, ma è stata anche una motivazione per raggiungere questo obiettivo. Sono molto orgoglioso della mia squadra del Campionato del Mondo. È incredibile per noi” continua Pecco, riflettendo sulla sua impresa: 91 punti di ritardo da Quartararo a metà stagione, trasformati in 105 di vantaggio in otto gare.

“91 punti erano tanti, ma pensavo al potenziale che avevamo - chiosa il 25enne - Credevo di non essere il tipo di pilota che soffre di quegli alti e bassi. Mi consideravo migliore di così. Pensavo di avere la competitività per continuare a lottare per il titolo e di avere il potenziale per essere Campione”.

Un cambio di mentalità che è stato il vero e proprio punto di svolta della stagione di Pecco.

“Credo di aver usato quella determinazione, quell'ambizione per rimanere lì a lottare, perché ho capito che ero un pilota in grado di farcela. E nel momento stesso in cui ho iniziato a pensare di essere competitivo, ho cominciato a lavorare in modo diverso dalle FP1 e questo mi ha aiutato tanto a essere più concentrato nel corso della gara e a iniziare a vincere  - osserva il ducatista - Cominci a pensare di essere imbattibile e, forse non dovrei dirlo, ma quando sono arrivato secondo ad Aragon ero arrabbiato, perché non ho ottenuto la quinta vittoria consecutiva”.

Cinque (sui sette stagionali) i successi conquistati da Bagnaia nella seconda parte del campionato, in cui Quartararo è rimasto a secco di vittorie

“Forse Fabio è stato troppo sulla difensiva in quella parte di campionato. Non so se gli ho messo troppa pressione addosso, ma di sicuro qualcosa è cambiato, perché nella prima metà della stagione erano stati più costanti, mentre nella seconda hanno iniziato a faticare - commenta Pecco - Io ero in una situazione migliore. Sicuramente più facile, perché lui (a Valencia) era obbligato a vincere, mentre io dovevo arrivare 15° per conquistare il campionato. Quando ho tagliato il traguardo, ho visto sulla mia tabella che ero il Campione del Mondo 2022. In quel momento, non avevo ancora realizzato cosa avessimo fatto”.

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