Con l’arrivo dell’inverno, per i piloti della MotoGP arriva anche quello del bilancio finale della stagione. Luca Marini non si è sottratto a questo rito, analizzando il suo anno nel video che vedete qui sopra. Per lui il 2022 è stato un anno di cambiamenti, il primo nel team VR46 e non tutto è andato nel verso giusto. Luca è stato protagonista di una buona crescita, ma gli è mancato quel podio che sarebbe stata la ciliegina sulla torta.
“La seconda parte del campionato, dal punto di vista dei risultati, è stata incredibile - Marini - Sono davvero positivo per il 2023 perché in questa stagione ho imparato, sono cresciuto e per l’anno prossimo devo puntare in alto, alla vittoria. Avrei firmato per questi risultati ad inizio stagione? Direi invece per qualcosa di più. Sapevo di poter fare bene, sapevo di poter essere competitivo, anche senza firmare”.
Perché non sei riuscito a salire sul podio?
“Tante volte ci sono stato vicino, alcune volte sembrava davvero alla portata. Cosa non ha funzionato? Ci sono solo tre posti sul podio! (ride) Non c’è una vera ragione per spiegarlo, sono stato spesso tra i più veloci in pista, ma non è facile essere uno di quei tre a fine gara. Non è scontato, almeno. Alcune volte è mancato un pizzico di fortuna, altre ho perso qualcosa in qualifica e partivo da molto indietro”.
A un certo punto della stagione hai fatto un netto passo in avanti, dopo un inizio complicato
“Tra le gare di Le Mans e Mugello qualcosa è cambiato. Lì abbiamo trovato un’ottima base a livello di setting che abbiamo poi sfruttato durante il resto della stagione. Subito dopo il GP a Jerez abbiamo fatto una giornata di test e, per la prima volta dall’inverno, e abbiamo potuto lavorare su tutti gli aspetti che nel weekend di gara, considerato il timing dei turni, non abbiamo il tempo di curare”.
Come si è comportata la tua nuova squadra?
“Se pensiamo che questo gruppo ha esordito in pista, come squadra in MotoGP, poco meno di un anno fa, possiamo dire che l’atmosfera è fantastica, sia in circuito che fuori. Abbiamo legato molto, stiamo spesso insieme, facciamo cose normali come andare a cena. Molti dei miei tecnici hanno figli piccoli e così spesso ci ritroviamo a parlare della vita di tutti i giorni, della quotidianità. Siamo un bel gruppo! Dal punto di vista invece puramente tecnico, dopo un avvio di stagione per così dire complicato, siamo stati praticamente perfetti. È impressionante pensare che il grosso del team era composto da debuttanti quest’anno. Tutti all’inizio hanno dovuto fare dei sacrifici, quello dalla Moto2 alla MotoGP è un salto impegnativo in termini di carico di lavoro. Dovevamo imparare a conoscere la moto, comprendere i meccanismi della nuova categoria e i ragazzi sono stati semplicemente fantastici”.
Cosa pensi della Ducati?
“La Ducati è la moto più competitiva e più veloce in pista. Lo dicono i risultati e anche i piloti. È potente e, a suo modo, facile da guidare. Dall’inizio della stagione ad oggi, il salto in avanti fatto dagli ingegneri Ducati è stato impressionante. Nei test invernali la situazione era critica, difficile, soprattutto per me che da subito ho avuto la versione 2022. Da metà stagione in poi, Ducati è riuscita ad aprire un gap enorme sugli altri costruttori. Complimenti a loro per il lavoro fatto, ha pagato e spero continuino così. Hanno davvero vinto tutto in questo 2022!”.
Qual è la tua opinione sul campionato in generale?
“Che dire, è stata una stagione incredibile a livello di piloti e moto. Per chi è stato spettatore, un vero show con gare combattute e dove era difficile vedere un solo pilota in fuga. Il 2022 segna un punto di svolta nella storia della MotoGP: non abbiamo mai avuto così tanti piloti a questo straordinario livello e così vicini”.