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SBK, Razgatlioglu: “Non ho perso il titolo a Mandalika, ma a inizio anno”

“Ho provato a fare del mio meglio, ma la R1 non era buona. A metà stagione la moto è migliorata, ma non è stato abbastanza” ha detto Razgatlioglu al termine di un complicato venerdì a Phillip Island

SBK: Razgatlioglu: “Non ho perso il titolo a Mandalika, ma a inizio anno”

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Non è stata una gran prima giornata quella di Toprak Razgatlioglu che, pur avendo chiuso il venerdì in quarta posizione, è stato l’unico pilota nelle FP2 a non riuscire a migliorare i tempi fatti segnare al mattino. A condizionare la prestazione del turco sono stati i problemi di grip al posteriore, che non gli hanno permesso di esprimere appieno il potenziale sua Yamaha. 

“Dopo Mandalika non è stata una gran giornata, perché il feeling con la moto non è buono. Non ho grip al posteriore - ha spiegato Toprak - Abbiamo provato diversi set-up, ma ho sempre continuato ad avere dello spinning ogni volta che toccavo il gas. Ho seguito Johnny e ho visto che la sua moto funziona molto bene qui. Mi ricordo che anche nel 2020 sia lui che Alex erano molto forti”.

In Australia, la R1 è sembrata faticare soprattutto con la gomma hard. Difficile dire se la situazione vista quest’oggi possa cambiare nella Superpole di sabato, visto che il 26enne non ha avuto modo di provare lo pneumatico per la qualifica, avendo concentrato la sua attenzione proprio sulla ricerca del giusto bilanciamento con la mescola più dura.

“Il team sta lavorando e spero che domani riusciremo a trovare il giusto set-up e tornare davanti. Tutti usiamo le stesse gomme, ma credo che la mia moto non abbia il giusto setting per la gomma dura, perché con la SCX funziona perfettamente, ma non con la SC1. Non ho provato la SC0, perché mi sono concentrato sul cercare il giusto set-up. Non ho fatto tanti giri, perché di solito la Yamaha non è molto forte su questo tracciato, in particolare in uscita dall’ultima curva dove non abbiamo potenza. Spero che domani riusciremo a tornare competitivi, ma è difficile dire, perché questa pista è strana ed è la prima volta che mi capita di non avere grip e avvertire dello spinning appena apro il gas - ha chiosato Razgatlioglu, che non riesce a spiegarsi il feeling provato oggi con la sua Yamaha - Johnny e Alex hanno più aderenza di me. La moto 2020 era molto meglio, ma poi in Europa non avevamo grip. Ora, invece, avevo molta più aderenza in Europa, mentre qui sto guidando una moto diversa. Ricordo anche che anche l’anno scorso avevo più grip, la moto curvava meglio e tutto andava bene”.

Una situazione inversa rispetto al 2021, in cui Razgatlioglu ha conquistato in Indonesia quel titolo che gli è sfuggito di mano 5 giorni fa.

“Non ho perso il titolo lo scorso weekend, ma l’ho fatto prima - ha puntualizzato il pilota turco - Tornerò a usare il numero 54 e penso che io e la squadra avremo bisogno di una moto migliore, per tornare a spingere. Staremo a vedere perché sappiamo che Alvaro e la Ducati sono molto forti, ma noi abbiamo lottato anche quest’anno. Su alcuni tracciati è scappato via da solo, ma noi potremmo anche batterlo se non fosse per la solita questione che il motore è molto lento. Vedremo il prossimo anno. È stato un buon campionato, ma non siamo Campioni del Mondo. Il team deve iniziare a lavorare di più”.

Sebbene il Mondiale si sia deciso a Mandalika con un Round d’anticipo, cruciale per Razgatlioglu è stato il weekend a San Juan Villicum.

“Con la caduta in Argentina sentivo di aver perso il campionato, perché sapevo che qui e a San Juan Alvaro sarebbe stato molto forte. Ho cercato di fare il massimo in Argentina e di vincere tre gare a Mandalika, ma non è stato abbastanza - ha spiegato - Non siamo abbastanza forti qui. Alvaro lo era già nel 2019 e la Kawasaki è migliorata, mentre noi non abbiamo fatto passi avanti e adesso siamo dietro. Spero che miglioreremo domani”. 

Ad incidere sulla stagione di Toprak, tuttavia, è stato soprattutto l’avvio di campionato, che ha visto l’alfiere Yamaha ben più in difficoltà del previsto.

“Non ho mai pensato che fosse troppo complicato e che non sarei potuto diventare campione quest’anno, perché conosco sia Alvaro che Johnny e anch’io sono molto forte. Solo che non ho avuto un grande inizio di stagione, perché la moto non era buona. Poi siamo migliorati e mi sono trovato molto meglio, ma avrei avuto bisogno di questa moto all’inizio dell’anno - ha concluso Toprak - Le prime due gare sono andate veramente male e in certi casi la Yamaha non era abbastanza, tipo ad Aragon, dove non eravamo molto forti, o anche qui. Ci sono piste in cui non mi è piaciuto guidare la R1 e altre in cui in cui andava bene e l’ho adorata. A volte bisogna avere una molto competitiva e altre una buona motivazione. Serve il giusto pacchetto. A inizio anno ho provato a fare del mio meglio. Andavamo bene in qualifica, ma in gara non era come nel 2021. A metà stagione mi sono trovato meglio con la moto, ma non è stato abbastanza per lottare per il titolo. Ho dato tutto quest’anno e mi darei un 10 per lo sforzo e un 7 in generale. Ci riproverò il prossimo anno”.

Foto credit: Bruno Silverii

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