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SBK, Zambenedetti: “Toprak ci ha criticato per lo sviluppo? Chi si ferma è perduto”

“La nuova Ducati V4 è un miglioramento dell’attuale, per consentire ai clienti di avere una moto il più possibile vicina a quelle che vediamo in pista. Rinaldi ha rischiato il posto quando ha provato la MotoGP. Dall’Igna? Sono solo una sua estensione in Superbike”

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Tra le figure che hanno contribuito al titolo iridato in Superbike di Ducati c’è sicuramente Marco Zambenedetti. Il responsabile Superbike della Casa di Borgo Panigale è stato protagonista della live sui nostri canali social alla vigilia del round di Phillip Island, tappa conclusiva del Mondiale.

Diversi gli argomenti trattati con l’ingegnere tra cui ovviamente la vittoria del titolo, conquistata dopo quello sfumato tre anni fa.

“Siamo ovviamente entusiasti per questo trionfo, giunto dopo un lavoro di gruppo – ha detto – purtroppo nel 2019 eravamo forse poco solidi a livello di prestazioni e mancavano le giuste conoscenze verso una moto che presentava un cambiamento radicale rispetto al bicilindrico. Inoltre per Alvaro era la prima stagione in SBK, non conosceva le gomme, così come le piste. Di sicuro il metodo di lavoro adottato in questo 2022 ci ha portato al risultato sognato”.

Intanto è già tempo di pensare al 2023, dove Ducati sfoggerà la nuova Panigale. A tal proposito Toprak si è detto sorpreso.
“Chi si ferma è perduto. Le scelte vengono prese molto in anticipo, dato che le pianificazioni durano molti anni e contano relativamente poco i successi ottenuti in pista o meno. La nuova moto è un miglioramento dell’attuale, per consentire ai clienti di avere una moto il più possibile vicina a quelle che vediamo in pista”.  

Per l'occasione l'ingegnere non risparmia una battuta su Rinaldi, che al WDW ha provato la MotoGP

“Rinaldi stava rischiando il posto (scherza)”.

L'attenzione torna poi inevitabilmente su Bautista.
“Alvaro è un pilota fuori dal comune e c’è tantissimo di lui in questo titolo. Lo ha dimostrato sapendo reagire di fronte alle difficoltà. Al tempo stesso Ducati ha offerto un prodotto consistente, capace di fronteggiare ogni tipo di situazione. La cosa che più mi ha impressionato è che lui si sia divertito in sella alla nostra Panigale V4”

La chiusura è invece su Dall'Igna. Come ben sappiamo è il punto di riferimento dell'ingegnere veneto in SBK. 
“Io mi considero un’estensione di Dall’Igna. Gigi ha vinto tantissimo e fatto un qualcosa di straordinario. Penso che il gap sia incolmabile”.

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