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SBK, Rea: "Ducati è avvantaggiata, ma Bautista ha fatto la differenza"

"Non di diventa campioni del mondo gratis, so come si sente Alvaro e spero si goda il momento. Oggi abbiamo fatto un passo in avanti, ma non è stato abbastanza"

SBK: Rea:

Jonathan Rea applaude Alvaro Bautista, il nuovo campione della SBK. Il pilota della Kawasaki, durante la stagione, ha spesso storto il naso nei confronti dei vantaggi regolamentari della Ducati, non ha cambiato idea, ma sa riconoscere il valore di un avversario.

Non diventi campione del mondo gratis - ha affermato - È chiaro che Ducati ha lavorato duramente e che Alvaro ha capito quale sia la combinazione migliore tra il suo stile di guida e la moto. Naturalmente sono avvantaggiati, ma è stato Bautista ad avere fatto la magia, quindi mi congratulo con lui. So come si sente e spero che si goda questo momento”.

Incalzato sull’argomento, Johnny ha espresso il suo punto di vista più nel dettaglio.

Penso che il vantaggio che Ducati ha in velocità di punta non sia per via della moto ma di Alvaro, perché è molto leggero. Fa anche un gran lavoro, perché esce dalle curve meglio di tutti gli altri piloti - ha spiegato - In Top10 ci sono tante Ducati, ma è Bautista a fare la differenza. Questo è un campionato per le moto di serie ed è difficile trovare un bilanciamento, però in Supersport e in 300 il peso minimo dato da moto più pilota funziona.

In attesa di scoprire se sarà accontentato, Rea ha parlato della sua domenica a Mandalika.

Abbiamo fatto un passo in avanti rispetto a ieri, sono stato un po’ più competitivo - le sue parole - Ieri, già nella Superpole, mi ero sentito lontano dai migliori e avevo pensato solo di salire sul podio. Oggi il miglioramento sulla moto è stato enorme, hanno lavorato tanto nel box, e siamo tornati al setup di venerdì mattina, inoltre anche le condizioni della pista sono migliorate. Ieri avevo paura di commettere un errore e uscire dalla traiettoria pulita, oggi ho potuto spingere veramente”.

Nella gara sprint è salito sul 2° gradino del podio, in quella standard sul 3°.

“Ho potuto capire come si comportava la moto, nella Superpole Race ho potuto sfruttare il potenziale delle gomme nuove e pensavo di potermi giocare la vittoria fino alla fine, ma non ci sono riuscito, Toprak era un po’ più veloce - il racconto di Jonathan - Poi, in Gara 2, sono partito bene, tenevo un bel passo, mi hanno passato Toprak e Alvaro e ho fatto qualche errore. Sono riuscito a riportarmi vicino a loro, ma a 5 giri della fine non avevo più gomme, ho rischiato di cadere un paio di volte, e ho capito che era il momento di portare semplicemente la moto alla fine, sul podio. Come ho detto, abbiamo fatto un passo in avanti e sono contento, ma non è stato abbastanza.

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