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SBK, Rea: "Le cadute potevano essere evitate preparando meglio la pista"

"I lavori di asfaltatura sono finiti solo 2 settimane fa, oggi la traiettoria pulita era larga un metro. Sono arrivato 3° ma distante da Toprak, non sono frustrato, dobbiamo solamente continuare a migliorare"

SBK: Rea:

Jonathan Rea e la Kawasaki sono la terza forza del campionato, lo dice la classifica, sia quella del campionato che quella della prima gara a Mandalika. Il vero problema è che gli avversari sono lontani. Se ieri, in Superpole, Johnny aveva rimediato un secondo da Razgatlioglu, oggi in gara sono stati ben 11 e anche Bautista è stato lontano (7 secondi).

A inizio gara non mi aspettavo di rimanere con Toprak così a lungo, dopo 4 o 5 giri ho pensato che sarei potuto stare con lui, ma ho avuto un grande calo delle gomme - ha raccontato Rea - La preoccupazione prima della gara era di distruggere lo pneumatico anteriore, in parco chiuso l’ho guardato e non era messo troppo male, il problema è stato il posteriore. Domani dovrebbe andare meglio, la pista si gommerà e faremo qualche modifica al setup per fare un passo in avanti”.

Jonathan sa di avere ancora margine di miglioramento.

Ieri abbiamo provato a fare un assetto per avere più trazione, ma non riuscivo a guidarla: era troppo nervosa, mentre a me serve stabilità - ha spiegato - Oggi siamo tornati indietro ed è andata meglio, ho imparato alcune cose. È vero che se ieri la traiettoria pulita era larga mezzo metro, oggi era un metro. È un disastro, guardate cosa è successo a Baldassarri, Lecuona, Mahias, basta uscire dalla linea e diventa spaventoso”.

Il problema grosso è un circuito in condizioni pessime dopo la posa del nuovo asfalto. I lavori sono finiti troppo tardi e i piloti della SBK hanno dovuto fare gli… spazzini.

Dovevano riasfaltare il circuito dopo la gara della MotoGP, che era stata a inizio anno, invece hanno iniziato un mese e mezzo fa e hanno finito due settimane fa - ha sottolineato Rea - Ci sono state tante cadute in questo fine settimana che potevano essere evitate se la pista fosse stata preparata meglio. Il nuovo asfalto, comunque, è buono, solleviamo meno pietre rispetto allo scorso anno”.

L’unico che non è sembrato soffrire di queste condizioni è stato il turco della Yamaha.

Ieri in Superpole stato impressionante, io ho guidato tenendomi margine, perché non volevo uscire dalle traiettoria pulita e non vedevo quella sporca, come se avessi una visiera scura - ha scherzato il pilota della Kawasaki - Il mio tempo è stato buono, forse avrei potuto abbassarlo di mezzo secondo, ma quello di Toprak è stato incredibile”.

Jonathan non vince una gara da Portimao, l’Indonesia potrebbe essere il luogo dove tornare sul gradino più alto del podio?

Sarebbe bello vincere, mi sento bene sulla moto, mi servirebbe ancora un po’ di fiducia - la sua risposta - Siamo dove siamo, ma stiamo iniziando a riprenderci. Penso che dobbiamo capire e migliorare e ci proverò. È vero che sono finito 3°, ma sarebbe stato diverso se fossi stato a un secondo dal vincitore, questo non mi rende frustrato. Toprak, Alvaro, Yamaha e Ducati hanno fatto un grande lavoro oggi e bisogna riconoscerlo, noi dobbiamo fare un passo in avanti. La Superpole Race è sempre diversa, non devi pensare alle gomme. Penso che userò le stesse di oggi, la più morbida al posteriore non penso reggerebbe per 10 giri”.

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