Non è andato come si sarebbe aspettato il venerdì di Jonathan Rea, che a Mandalika pensava di partire con delle belle sensazioni, dopo aver conquistato un doppio successo lo scorso anno. A tradire le aspettative del pilota Kawasaki, che ha pagato un secondo di ritardo dalla vetta in entrambi i turni di prove, è stato il nuovo asfalto del circuito situato sull’Isola di Lombok, apparso decisamente troppo “verde”, all’inizio dell’attività in pista.
“Oggi non mi sono sentito per nulla a mio agio sulla moto. Il set-up era giusto, ma considerando il livello di grip che avevamo nelle FP1, era molto lontano dal mio set-up di base, per quanto riguarda il bilanciamento. Anche al pomeriggio, quando il grip è migliorato, in moto non mi sono sentito a mio agio e non riuscivo a guidare, perché con delle linee così strette, quando sei scomodo e nervoso, è come camminare sul filo del rasoio - ha spiegato Rea a fine giornata - Con delle traiettorie del genere, devi essere molto fiducioso e io non lo ero e così è molto complicato abbassare il tempo”.
Un venerdì da dimenticare quindi per il nordirlandese, apparso molto critico rispetto alle condizioni del circuito.
“Sappiamo esattamente cosa ci manca e domani ripartiremo da lì. Oggi il tracciato era veramente sporco. Anche al pomeriggio, mi sentivo a posto in quasi tutte le aree, anche se alcune erano ancora critiche, ma fuori dalla traiettoria era un incubo. Avrebbero dovuto far girare delle auto o qualcosa, perché è davvero complicato arrivare qui con l’asfalto non gommato e trovare il giusto setting. Ci sono state molte cadute sia in SSP che in SBK, ma non è colpa dei piloti. Sono semplicemente passati fori dalla traiettoria e non c’era grip - ha commentato il Cannibale - Conosco il mio set-up per la gara, ma rientrare al box dopo aver iniziato così il weekend e sentirsi dire che c’è una gomma in più da provare è ridicolo. Le FP1 sono state uno spreco di tempo, con la pista che si doveva ancora gommare”.
Il 35enne di Ballymena, comunque, non si arrende e ha già iniziato a pensare alla strategia da adottare sabato, per rifarsi sotto e lottare per le posizioni che contano.
“Domani torneremo al nostro set-up di base e vedremo. Ovviamente, bisognerà vedere anche cosa deciderà di fare il meteo. L’importante sarà comunque concludere le Qualifiche in una buona posizione, la prima fila se possibile, e poi fare una buona partenza perché sarà molto complicato superare La priorità sarà fare in modo che riesca a fermare bene la moto per poter fare dei sorpassi in frenata, perché passare fuori dalla traiettoria sarà molto complicato - ha spiegato - Dobbiamo fare un bel passo avanti prima della gara, ma non ci siamo persi. I ragazzi nel box sono molto bravi e capiscono i miei feedback. Se riusciamo a mettere insieme tutti i pezzi, possiamo lottare per il podio e forse anche per qualcosa di più”.
Altra piccola nota stonata del weekend di Rea è stata la scoperta che il prossimo anno non potrà prendere parte alla 8 Ore di Suzuka, per via della concomitanza della classica dell’endurance con il Mondiale SBK.
“È come se la mano sinistra non si parlasse con la destra. La priorità è il Mondiale Superbike, ma quando il calendario viene annunciato così tardi, resti indietro rispetto agli altri - ha commentato Jonathan, che cerca di prendere la faccenda con filosofia - A essere onesto, non mi ero nemmeno accorto della concomitanza finché non me l’anno detto. Vorrà dire che avrò più giorni di vacanza il prossimo anno, senza test e Suzuka”.