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Guidotti: “MV Agusta? Sarebbe bello riportare il marchio in MotoGP"

Il Team Manager della KTM ci parla a tutto tondo della ristrutturazione della KTM e della cooperazione strategica con la Casa di Schiranna: "L'intervento di KTM l'ha mantenuta in vita. Abbiamo preso Miller nel momento giusto"

MotoGP: Guidotti: “MV Agusta? Sarebbe bello riportare il marchio in MotoGP

intervista di Marco Caregnato a Valencia

Spauracchio di ogni matrimonio è la famigerata “crisi del settimo anno”, il momento in cui si arriva a testare la solidità del legame, capendo se può resistere o meno al passare del tempo. Che l’epilogo sia fortunato o meno, si tratta in ogni caso di un’occasione per rinnovasi, e ripartire con più convinzione e consapevolezza. O almeno, questo è lo spirito con cui la KTM si approccia alla sua settima stagione in MotoGP. Un’annata che si prospetta rivoluzionaria per la Casa di Matthigofer, che metterà in campo una line-up quasi interamente rinnovata, sia nella squadra ufficiale che nel team satellite, che dal prossimo anno farà sfoggio sulle sue carene del marchio GasGas. Una situazione di cui abbiamo discusso a Valencia con Francesco Guidotti, Team Manager RedBull KTM MotoGP Factory Racing.

“KTM è arrivata velocemente al livello di vincere dei GP in MotoGP, che non è una cosa da poco. Dopo i primi anni però è mancata la costanza, perché una volta che si passa dal fare il lavoro di sgrosso alla rifinitura, che è il processo che abbiamo iniziato ora, bisogna cambiare passo - ha commentato il tecnico toscano, che da dieci mesi fa parte dell’organico della squadra austriaca - I primi passi che abbiamo fatto sembrano essere andati nella direzione giusta e speriamo lo faranno anche i prossimi, dandoci la motivazione giusta per continuare a spingere”. 

Tanti stimoli che avranno sicuramente i due nuovi acquisti del team GasGas Tech3 Factory Racing, Pol Espargaro e il rookie Augusto Fernandez. Così come Brad Binder e Jack Miller, che salirà sulla moto lasciata libera da Miguel Oliveira.

“Non abbiamo cambiato piloti e ristrutturato la squadra perché non eravamo contenti dei vecchi, ma perché avevamo bisogno di feedback che arrivassero da piloti che hanno guidato anche altre moto - ha spigato Guidotti - A Miguel abbiamo provato fare diverse offerte. Capisco che, in un certo senso, si sia sentito un po’ ridimensionato e messo da parte, ma ci è dispiaciuto molto perderlo. Per quanto riguarda Gardner e Fernandez, ci sono una serie di circostanze in cui nessuno ha colpe dirette, ma c’è qualche responsabilità sia da una parte che dall’altra c’è e quando ci siamo trovati di fronte a un bivio, abbiamo dovuto fare una scelta e la conoscete. L’intenzione era di cambiare un pilota, non tre su quattro, ma le circostanze a volte cambiano le volontà. Siamo rimasti comunque in buonissimi rapporti con tutti e speriamo possa essere un ‘arrivederci’, specialmente con Fernandez e Oliveira, che sono cresciuti con il progetto Red Bull KTM. In futuro, ci sarà modo di riprovarci insieme”.

Dopo cinque stagioni con Ducati, di cui tre trascorse in Pramac Racing con lo stesso Guidotti, Miller tornerà nell’ambiente in cui ha iniziato a mostrare il suo vero potenziale, conquistando le sue prime vittorie in Moto3.

“Secondo me andiamo a prendere Jack nel suo momento migliore, sia a livello personale, che professionale - ha chiosato il Team Manager - Già negli ultimi due anni con noi aveva avuto una crescita personale importante. Poi, il passaggio e la responsabilità di un team ufficiale lo hanno sicuramente gratificato e gli hanno dato una fiducia in se stesso diversa da quella che aveva prima e nel frattempo è anche cresciuto e si è sposato. È un’altra persona adesso”.

Non solo nuovi piloti, ma anche tanto nuovo personale, in arrivo da Ducati e Suzuki. 

“È un normale turnover dei tecnici, che c’è nel paddock tutti gli anni. Viene considerato ‘strano’ che dei tecnici vengano via da Ducati, perché loro adesso stanno vincendo - ha commentato Francesco - Viene un capotecnico (Alberto Giribuola ndr.), che storicamente è una figura che segue il pilota quando cambia marca, ma non la vedo come una notizia. Poi noi siamo un progetto giovane, siamo ancora in crescita, quindi ci mancano un bel po’ di esperienza e di persone rispetto agli altri. Tempo ne abbiamo relativamente poco, quindi stiamo cercando di spingere dove possiamo”.

Un’area su cui KTM dovrà cercare di concentrare i suoi sforzi questo inverno è la gestione della gomme da parte della RC16.

“Da quando esiste il monogomma, tutte le Case costruiscono la moto in funzione dello pneumatico e quando la Michelin cambia tipologia della gomma, struttura, costruzione, o mescola, devi rifare la moto in base a come deve farla funzionare - ha chiosato il tecnico - Noi abbiamo bisogno di un’anteriore più dura rispetto agli altri, quindi, dove le condizioni hanno portato tutti a usare la gomma dura davanti, a noi mancava lo step più duro e abbiamo sofferto qualcosa. È una problematica che conosciamo e stiamo cercando di analizzarla fino in fondo per riuscire a risolvere”.

Come ha sottolineato Davide Brivio, le Case europee hanno alzato l’asticella, mentre Honda e Yamaha faticano a cambiare passo. Come se lo spiega Guidotti?

“Non avendoci lavorato, puoi farti un’idea ma è difficile da dire. Secondo me Yamaha l’anno scorso ha vinto bene il campionato, non ha faticato, quindi non pensi a stravolgere o rivoluzionare la moto, ma a doverla affinare. Probabilmente è quello che hanno fatto, ma l’hanno fatto poco - ha sottolineato -. Honda ha fatto una moto completamente nuova, che dai test sembrava molto promettente - ci aveva fatto un po’ paura - Non penso siano fermi, solo che le Case europee ci hanno messo più voglia. Dovendo recuperare, sono entrate in un processo di sviluppo abbastanza estremo. Abbiamo sicuramente anche una burocrazia interna più snella, la proprietà più presente, poi Ducati e KTM hanno un’indole prettamente corsaiola, mentre le aziende giapponese sono un po’ più coinvolte nella produzione e nel processo produttivo”.

MV Agusta è entrata nella famiglia KTM, con l’acquisizione del 25,1% dell’azienda di Schiranna e il subentro nella gestione dell’ufficio acquisti. Il primo passo verso lo sbarco del marchio in MotoGP?

“Ho già proposto di portare MV sulle nostre moto - ha chiosato il toscano, che saluta la partnership con entusiasmo - Penso che l’intervento di KTM nella parte di acquisizione della MV permetta di tenerla in vita, perché sappiamo tutti che il controllo dell’ufficio acquisti è strategico. È una sinergia importante, che può portare a grandi risultati. Secondo me è positivo. Come con Ducati, i fondi sono esteri, ma il marchio è italiano. Non penso che ci siano particolari volontà di spostare un marchio e una produzione come quella, specialmente se verranno prodotti dei modelli particolari come quelli di MV. Il Made in Italy resterà in Italia”.

Un’operazione possibile anche con un’altro marchio storico come Cagiva, che potrebbe un domani rinascere nel cross, insieme a KTM? 

“Noi siamo un po’ nostalgici. Cagiva ha fatto 10-15 anni di storia del motociclismo, ma poi è purtroppo è sparita - conclude Guidotti - Con MV invece è un’altra cosa, perché si parla di 90 titoli mondiali. Poi, non penso che sia una cosa fattibile con Cagiva, perché non ne è rimasto più niente”.

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