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SBK, CIV, il contrasto sul calendario 2023: chi ha torto e chi ha ragione?

Le numerose concomitanze iridate rischiano di mettere a repentaglio i programmi di molti piloti e addetti ai lavori del CIV, la FMI è attesa quanto prima ad una risposta. Si valuta la partenza posticipata della stagione, ma le variabili sono tante e la coperta è corta

SBK: CIV, il contrasto sul calendario 2023: chi ha torto e chi ha ragione?

Come era facilmente intuibile nel momento della sua ufficializzazione, il calendario del Campionato Italiano Velocità 2023 ha generato non pochi malcontenti. Non una novità per chi è dell’ambiente, anche se questa volta le numerose (eccessive?) concomitanze, palesatesi subito con gli appuntamenti iridati, rischiano seriamente di mettere a repentaglio i programmi sportivi di piloti, squadre, tecnici e ingegneri. Quest’ultimi si sono uniti per chiedere a gran voce un intervento alla Federazione Motociclistica Italiana. Una clamorosa iniziativa che, non da meno, ha aperto una lunga serie di dibattiti ad appena un paio di mesi dall’anno venturo. Gli addetti ai lavori cercano di tutelarsi con ogni mezzo a loro disposizione. Dalla chiamata in causa FMI è attesa quanto prima una risposta. In tal senso, la domanda sorge spontanea: chi ha torto e chi ha ragione?

I dissapori sul calendario

Urge fare un “riassunto delle puntate precedenti”. Lo scorso 27 ottobre la FMI ha diramato il calendario 2023 del CIV. Nulla di nuovo o cambiamenti significativi da registrare, con la classica formula dei sei round da doppia gara ciascuno. Se non fosse che, come accaduto nel recente passato, sono previste delle scomode concomitanze con il Mondiale Endurance e il Mondiale MotoE. Due campionati iridati particolarmente gettonati tra i protagonisti del CIV e del National Trophy.

La situazione

Ad oggi giusto la tappa conclusiva di Imola del 7-8 ottobre non propone sovrapposizioni. Entrando nel dettaglio. Il primo round del CIV in data 15-16 aprile prossimi a Misano è concomitante con la 24h di Le Mans, il secondo invece (13-14 maggio al Mugello) con le gare d’apertura della MotoE, ancora sul circuito de la Sarthe. Il terzo evento della serie tricolore, 17-18 giugno a Vallelunga, vede addirittura la doppia concomitanza con la 24h Spa Motos e la MotoE al Sachsenring. La Racing Night di fine luglio è accoppiata con la 8h di Suzuka (a cui non partecipano i binomi Stock, ma esclusivamente quelli EWC), a cui nelle ultime ore si è aggiunta la tappa del Mondiale Superbike a Most. Infine, il primo week-end di settembre il CIV torna al Mugello e la MotoE va a Barcellona per il penultimo round 2023.

Sante concomitanze

In questo 2022 piloti come Kevin Manfredi, Lorenzo Zanetti e Christian Gamarino hanno dovuto disertare la seconda tappa al Mugello di settembre in favore dell’edizione del centenario del Bol D’Or. Niccolò Canepa ha perso invece altri due round causa 8h di Suzuka e impegni nel Mondiale SBK in qualità di Riders Coach Yamaha. In aggiunta, gli stessi Canepa, Manfredi e altri quali Andrea Mantovani, Matteo Ferrari, Kevin Zannoni e Mattia Casadei hanno corso pure in MotoE. Se quest’anno con la serie elettrica non si sono verificate, mentre con l’EWC di fatto una (eccezion fatta per Canepa), le concomitanze previste per il 2023 sono state giudicate troppe. Calendario alla mano, questo vorrebbe dire rinunciare a metà appuntamenti del CIV. Ergo: dire addio al sogno-tabella tricolore. Da qui la decisione dei diretti interessati di scrivere una lettera a cuore aperto ai vertici FMI (leggi QUI).

I piani 2023

A proposito di MotoE. È già certa la presenza in griglia nel 2023 di Ferrari, Manfredi, Casadei e Alessio Finello, a cui si aggiungeranno salvo imprevisti Luca Salvadori e il fresco campione CIV SSP Next Generation Nicholas Spinelli (nel frattempo si parla con insistenza anche di Randy Krummenacher, quest'anno nel CIV SBK con Keope Motor Team...). Una brutta tegola considerato che, da regolamento, i piloti sono obbligati a prendere parte a tutte le gare stagionali. Non da meno il gruppo di italiani capitanato da Canepa intenzionato a fronteggiare l’EWC, con il campione 2017 della specialità che nei giorni scorsi ha provveduto a pubblicare un post sui propri canali social affermando che non potrà essere al via del CIV con la R1 del Keope Motor Team per via delle suddette concomitanze.

Il post scritto da Niccolò Canepa sui social

La tutela dei piloti

Semplice: potrebbero optare per il CIV, direbbe qualcuno. Se non fosse che, a fronte di un campionato nazionale formato da “soli” sei round spalmati da aprile ad ottobre, i piloti sono invogliati inevitabilmente a partecipare a competizioni parallele. Per passare più tempo in moto e (non poteva essere altrimenti) anche per motivi di natura economica, in quanto impossibilitati a farsi uno stipendio nel CIV. Soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale. Discorso analogo per tecnici e ingegneri. Se messi a scelta, a farne le spese sarebbe il CIV, con il rischio di andare incontro alla dolorosa perdita di nomi blasonati nonché a griglie ancora più povere di partecipanti. Seppur con tutte le attenuanti del caso (logistiche in primis), un CIV con qualche round in più potrebbe comportare nuovi introiti e di conseguenza far cambiare la considerazione stessa dei piloti, conferendogli maggior valore ed interesse. Il format però resta invariato e si invita dunque il promoter a ritoccare per quanto possibile il calendario, anche se è giusto scaricare la responsabilità sulla FMI?

Coperta corta

La stesura dei calendari, si sa, è un momento delicatissimo. Sebbene l’obiettivo prioritario resti quello di evitare sovrapposizioni, oggigiorno la FMI (così come gli altri organizzatori dei campionati nazionali) è costretta a fare i conti con il numero sempre più elevato di gare internazionali (vedi la MotoE che nel 2023 conterà otto round contro i sei dell’ultimo biennio) e con quelle di Junior GP (CEV) ed European Talent Cup per i “giovani leoni” impegnati nelle categorie minori. Ma non solo. Spesso e volentieri gli autodromi (di gestione autonoma) non forniscono più di un certo numero di date all’anno. Gli spazi di manovra sono limitati già nel corso dell’anno, figuriamoci adesso. Il problema riguarda i “grandi” di Superbike e Supersport, tuttavia, in attesa della pubblicazione del relativo calendario, non sarebbe la prima volta di interferenze anche con la Junior GP. Insomma, con solo quattro piste su cui correre e sei round da collocare, è difficile accontentare tutti.

Partenza posticipata?

Come emerso dalla nostra intervista del 3 novembre scorso (leggi QUI) fatta al responsabile CIV, Simone Folgori, una possibilità potrebbe essere quantomeno quella di posticipare l’inizio di stagione a Misano al 29-30 aprile prossimi, week-end in cui al momento è fissato il round inaugurale della Coppa Italia (sempre gestita dalla FMI). Un piccolo contentino anche se, oggettivamente, sulla carta, stilare dall’oggi al domani un calendario rivisto senza concomitanze appare alquanto impensabile.

Photo credit: Salvatore Annarumma

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