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MotoGP, Dall'Igna: "Cos'era mancato a Ducati per vincere? Un pilota come Bagnaia"

INTERVISTA - "Pecco mi ricorda Lorenzo, ci prova sempre ed è un vincitore seriale. Non ho mai pensato di non potere conquistare il titolo in MotoGP e dopo i test volo in Indonesia per la SBK"

MotoGP: Dall'Igna:

La parrucca rossa è appoggiata vicino alla scrivania: “alla fine mi donava, da campioni del mondo si è belli anche con una parrucca rossa in testa” scherza Gigi Dall’Igna. Il giorno dopo il grande successo, il direttore generale di Ducati è seduto nel suo ufficio. Aspetta di iniziare la prossima stagione con i test di martedì e intanto pensa al recente passato.

Tu e Bagnaia avevate un sogno in comune, quello di vincere il titolo con la Ducati: cosa hai provato a realizzarlo?
Onestamente, solo questa mattina ho realizzato quello che avevamo fatto. Ieri è stata un’emozione incredibile, ma non mi ero reso conto di tutto. Dopo essermi svegliato, ho riguardato i video della gara, gli ultimi giri, ho letto qualche articolo, e mi sono emozionato ancora di più”.

Come hai vissuto quei 27 giri?
Avevo paura che a causa del contatto con Quartararo, la moto di Pecco si fosse danneggiata al punto di non permettergli di arrivare 14°. Ha fatto la sua strategia, quella di essere aggressivo nei primi giri per fare perdere un po’ di tempo a Fabio, ma poteva non pagare. Invece è stata quella giusta”.

Eri entrato in Ducati a fine 2013 per vincere in MotoGP, c’è stato un momento in cui hai temuto di non riuscirci?
Se guardiamo bene, la prima prima Desmosedici, la GP15 non era andata male, avevamo finito 2° e 3° nel primo GP dell’anno. Nel 2016 avevamo vinto la prima gara, nel 2017 ci eravamo giocati il titolo fino all’ultimo contro Marquez. Il 2018 e il 2019 non erano stati anni meravigliosi, ma avevamo fatto tante vittorie con Jorge e Dovi, nel 2021 siamo arrivati di nuovo secondi in campionato. Per rispondere alla domanda: sinceramente no. Ho sempre pensato che fosse solo questione di tempo perché Ducati si stava giocando le posizioni che contano da anni.

"Bagnaia è incredibile, se smusserà qualche angolo diventerà stratosferico"

Cosa era mancato per il titolo?
“Secondo me il pilota”.

Cosa ha portato Bagnaia che non avevano portato Lorenzo e Dovizioso?
Pecco è un vincitore seriale ancora più degli altri due. Ha vinto la prima gara ad Aragon l’anno scorso e da lì a oggi ne ha vinte 11. È un pilota incredibile che ci darà tante soddisfazioni. Se smusserà qualche spigolo, sarà stratosferico”.

Quando hai capito la sua stoffa?
Quando era in Moto3 guidava la Mahindra, che non era di certo la moto migliore del lotto, e vinceva e ci provava sempre: quello è un carattere che non tutti hanno. La maggior parte dei piloti in certi momenti si deprime, perde la bussola e difficilmente riescono a portare a casa qualcosa. Quelli che invece, anche con un mezzo inferiore, ci provano e ce la fanno, come Lorenzo, sono quelli che possono giocarsi i titoli.

Hai citato Lorenzo, Bagnaia te lo ricorda?
Sinceramente sì, anche per il loro carattere: ci provano sempre. Mi ricordo i tempi con Lorenzo in Derbi, non avevamo sicuramente la miglior moto, eppure vinceva le gare e qualche volta le dominava. È chiaro che si lamentava e voleva di più, tutti i piloti lo vogliono, ma non è questo il problema. Anche i tecnici si fanno spronare dal pilota, ma quando va in pista devi provarci, è questo che fa la differenza”.

È Ducati che ha fatto una moto per Bagnaia o è Bagnaia che ha fatto sua la Ducati?
Ho sempre ascoltato tutti i miei piloti, in SBK sentivo Biaggi anche Camier perché se risolvevo un problema alla moto che aveva solo Leon, alla fine sarebbe andato più forte anche Max. Bisogna ogni volta provare a dare una moto migliore a tutti i piloti, a volte si riesce, a volte no. I problemi della moto si vedono quando i piloti la guidano”.

"Nei test dello scorso anno avevamo preso un abbaglio, siamo tornati sui nostri passi"

Tutto è finito bene, ma a inizio stagione Bagnaia aveva fatto qualche errore e forse anche voi tecnici, con una GP22 non nata benissimo.
Il problema negli ultimi anni, per come è organizzato il campionato, è che c’è veramente poco tempo per provare con i piloti. Ci sono due test prima del campionato e uno dopo l’ultima gara che può essere pericoloso, perché i piloti non sono concentrati. Quindi le decisioni che prendi in quell’occasione possono essere degli abbagli che possono portarti fuori strada, penso sia quello che è successo. Però sapevamo come era fatta la moto che ha vinto la prima gara (La GP21 con Bastianini ndr) e abbiamo lavorato per ritornare su quei passi che credevamo essere sbagliati”.

Ora la Desmosedici sembra essere quasi perfetta, tanto che c’è chi toglie meriti a Bagnaia. Può essere per assurdo quasi un motivo di orgoglio per un tecnico?
Io voglio vincere e qualsiasi cosa che infastidisce il mio pilota dà fastidio anche a me. Mi auguro che accada lo stesso nei miei confronti perché siamo un gruppo ed è così che si lavora e si portano a casa i risultati”.

Bagnaia è la punta di diamante ma hai molti altri piloti veloci: Bastianini, Martin, Bezzecchi. Non hai paura che te li rubino come è successo coi tecnici?
Fa parte del mercato del lavoro. Noi anche sui tecnici abbiamo una strategia diversa, preferiamo costruirli in casa. Puoi pò succedere che te li rubino, ma non possiamo farci niente”.

"Andrò in Indonesia per la SBK, non farlo sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti di chi lavora per me"

Hai un altro obiettivo che potresti centrare questo fine settimana: il titolo SBK con Alvato Bautista.
“Infatti dopo i test qui a Valencia, andrà a Mandalika. So la fatica che fanno tutte le persone che lavorano per me, piloti compresi, e non andare a una gara così importante mi sembrerebbe una mancanza di rispetto nei loro confronti ed è giusto che io sia là.

Bautista ha chiesto di provare la Desmosedici se vincerà, lo accontenterai?
Cerchiamo sempre di esaudire i desideri dei piloti quando possiamo”.

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