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Bautista: "se vincerò il mondiale SBK vorrei provare la Ducati di Bagnaia"

Alvaro, iridato della 125 con Aprilia nel 2006, vive con una settimana di anticipo il clima che respirerà alla fine di questa settimana in Indonesia, quando sarà la sua volta di cogliere il match point che potrebbe portare il secondo titolo della stagione alla Ducati.

SBK: Bautista: "se vincerò il mondiale SBK vorrei provare la Ducati di Bagnaia"

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Avrebbe potuto vincere il titolo iridato della Superbike con la Ducati tre anni fa, Alvaro Bautista, poi si perse in una serie infinita di errori. Il passaggio alla Honda fu inevitabile, così come il ritorno da figliol prodigo a Borgo Panigale, fortemente voluto da Gigi Dall’Igna.

Ora, nel box di Bagnaia, Alvaro, iridato della 125 con Aprilia nel 2006, con le sue treccine afro, vive con una settimana di anticipo il clima che respirerà alla fine di questa settimana in Indonesia, quando sarà la sua volta di cogliere il match point che potrebbe portare il secondo titolo della stagione alla Ducati.

Avrà anche una seconda possibilità, Alvaro, la settimana successiva, in Australia, ma certamente lo spagnolo gradirebbe lasciar passare meno tempo. I suoi avversari sono Toprak Razgatioglu e Jonathan Rea e la situazione diversa da quella di Pecco, ma una vigilia è sempre tale, anche se vissuta per interposta persona.

“Quello della MotoGP è stato un campionato diverso dal nostro. Pecco ha sofferto all’inizio l’adattamento con la moto e Fabio ne ha approfittato sfruttando al massimo il potenziale della Yamaha, poi le parti si sono invertite. Certo, Bagnaia ha una moto migliore di quella di Quartararo ed ora ha più possibilità di vincere, comunque hanno fatto il massimo entrambi ed entrambi meriterebbero di essere campioni”.

Erano anni che Bautista non frequentava il paddock che per lui è stato casa.

“Non lo ho trovato diverso, ma è certamente diverso da quello della Superbike - spiega, poi aggiunge - anche le moto sono diverse sono migliorate, c’è meno differenza fra una moto e l’altra, le prestazioni sono livellare, quindi il pilota ha un po’ meno peso rispetto al passato. Rispetto poi alle 500 2 tempi la differenza tra piloti era grande, fra uno veloce ed uno lento”.

Bautista fa parte di quella schiera di piloti che ha corso con tutto, 125, 250 poi due anni in Suzuki, dal 2010 al 2011, quindi tre con la Honda del team Gresini e poi, sempre con il medesimo team ma con l’Aprilia, altri due per chiudere con la Ducati GP16 e GP17. Una grande esperienza. Nove stagioni sulle moto più veloci del pianeta ma mai con fra le mani una così competitiva come la GP22 di Pecco Bagnaia. Abbastanza per desiderare di provarla.

“Lo avevo fatto mettere nel contratto - scherza, poi ammette - certo, mi farebbe piacere, sono curioso”.

Difficile che, qualora la Ducati facesse doppietta nei due campionati più importanti, non organizzi qualcosa del genere. Del resto Bagnaia si allena con la Panigale V4 con la quale Alvaro è ad un passo dal titolo.

 

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