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MotoGP, Lacrime e determinazione: Rins recita il canto del cigno Suzuki a Valencia

"Uscendo dal box sono stato assalito dall'emozione: la decisione della Suzuki è stato il momento più difficile della mia carriera". Binder: "ho assistito al duello tra Pecco e Fabio in prima fila, ho schivato l'ala per un soffio". Martin: "Pecco? sette vittorie parlano da sole: è il mio punto di riferimento tra i piloti Ducati"  

MotoGP: Lacrime e determinazione: Rins recita il canto del cigno Suzuki a Valencia

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Cala il sipario sulla stagione 2022 al Ricardo Tormo, che ha visto trionfare in gara la Suzuki di Alex Rins in un immaginifico ultimo GP tinto di rosso, quello della Ducati e di Pecco Bagnaia che hanno infine conquistato il titolo tanto atteso.

Sebbene i riflettori siano stati quindi per la maggior parte puntati sui due protagonisti del campionato, non passerà però inosservata la vittoria dello spagnolo, la seconda in questa stagione, che in un ultimo guizzo d'orgoglio, misto a lacrime e determinazione, con un canto del cigno ha ripagato gli sforzi del team Suzuki con un ultimo grande regalo, una dimostrazione di valore, di talento e di orgoglio che forse per il team giapponese vale quanto il titolo stesso.

Perché anche se la MotoGP dal prossimo anno sarà più 'povera', perdendo l'iconica casa dalla tinta blu, a Valencia quel blu è volato alto, imponendosi di misura sin dalla prima curva e regalando ai propri tifosi un ultimo grandioso rodeo prima dell'ultimo saluto.

Se questa fosse una favola, quest'ultima vittoria con la Suzuki forse potrebbe essere uno dei migliori lieto fine possibile.
"E' stato veramente fantastico concludere la stagione in questo modo, non avrei potuto fare di meglio" - ci racconta lo spagnolo che a fatica cerca di fare ordine tra le emozioni contrastanti, da un lato la gioia per la vittoria, dall'altro la tristezza degli addii.

"Non è stata una stagione facile da gestire, ci sono stati anche dei momenti difficili. In questo ultimo fine settimana le emozioni sono state tante e diverse tra loro, ma ho cercato di rimanere lucido per poter fare una buona qualifica. Era difficile concentrarsi prima della gara, e quando uscendo dal box ho salutato i meccanici tutte quelle emozioni mi hanno assalito nuovamente sulla griglia, a quel punto mi sono detto: Alex, hai una gara da affrontare!" - scherza lo spagnolo sdrammatizzando - "sono riuscito a fare un'ottima partenza portandomi in testa sin dalla prima curva, ma ho corso davvero al limite perché i miei rivali si sono fatti sotto a più riprese durante la gara e non potevo permettermi di commettere alcun errore. Con questa vittoria abbiamo dimostrato che la Suzuki è una moto competitiva - sottolinea poi lo spagnolo - nonostante la decisione prematura a inizio stagione da parte di Suzuki di non proseguire il prossimo anno. Ho dato il 100% ed oggi penso di averlo dimostrato".

E' stato un weekend denso di emozioni per tutto il vostro team, da tutti considerato come una famiglia.
"E' stato un bel mix di emozioni, tra i saluti reciproci potevi vedere sia lacrime che sorrisi. Per me è stato un weekend strano, e martedì prossimo sarà ancora più strano, perché sarò già in un altro box ad affrontare i test col nuovo team per la stagione 2023. Per me questo weekend è stato davvero un vortice di emozioni, con Suzuki ho trascorso sei anni, assieme abbiamo vinto ed abbiamo perso, voltare pagina non sarà facile ma sono davvero orgoglioso di quello che ho fatto, tutto il team meritava di chiudere la stagione con questo risultato".

Hai versato qualche lacrima anche a fine gara?
"Nel momento della vittoria no, anzi quando ho visto la gomma posteriore di Remy Gardner completamente distrutta è stato divertente. Sfortunatamente avevo finito la benzina, avrei voluto fare un ultimo giro per salutare i tifosi. Le emozioni vere sono arrivate quando ho fermato la moto, quando ho riabbracciato i membri del team, avrei anche voluto portare mio figlio sul podio ma dormiva e ho preferito non svegliarlo".

Ora chiederai alla Suzuki di lasciarti portar via la moto nella tua residenza in Andorra?
"Ne ho già parlato con Sahara-san, questa moto per me ha davvero un valore unico. Al rientro ai box mi sono girato per controllare in che stato fosse la gomma ed ho intravisto tutte le firme dei membri del team sulla moto, ho pensato ai messaggi dei nostri fans e mi sono emozionato".

Alex Rins: La decisione della Suzuki è stato il momento più difficile della mia carriera

Pensi che questa vittoria in qualche modo oltre a sottolineare la competitività del team Suzuki, ne sottolinei anche la scelta irrazionale di lasciare la MotoGP?
"Sono parole tue, non mie - scherza il pilota sulla difensiva, non senza nascondere un sorriso - ogni volta che sono salito sulla sella ho dato il massimo come del resto tutto il team. La loro decisione di abbandonare il campionato sembra si basi su dei piani futuri diversi, ed è una decisione che rispetto anche se non è facile accettarla perché proprio quest'anno la moto era tra le più competitive, ma non è una decisione su cui posso dire molto, in fondo a me in primis come pilota hanno già dato tanto".

Joan Mir ha detto che la decisione sul ritiro della Suzuki ha avuto un impatto negativo sulla sua stagione. E' stato così anche per te, anche se oggi hai dimostrato di saper essere vincente?
"Sicuramente ha avuto un forte impatto a livello morale. Dopo Jerez è stato davvero difficile mantenere la concentrazione, non sapendo se il prossimo anno avrei ancora avuto un posto in questo campionato. Forse è stato uno dei momenti più difficili della mia carriera".

Da martedì inizierà la tua nuova avventura in Honda, che quest'anno non ha brillato per risultati. Sei preoccupato per la prossima stagione?
"Penso che sarà una bella sfida provare una moto diversa dopo 6 anni con Suzuki. La Honda è pur sempre una delle case principali e credo che saranno in grado di mettere a punto una moto competitiva. Forse in questo momento col pacchetto attuale non è stata la migliore della griglia ma non sappiamo cosa ci riserverà il futuro nel 2023".

Brad Binder: ho assistito al duello tra Pecco e Fabio dalla prima fila

Sul secondo gradino del podio ritroviamo poi Brad Binder. Il pilota sudafricano ha nuovamente portato in alto la sua KTM, replicando il risultato di Motegi, dando spettacolo in gara con una emozionante sequela di sorpassi, di cui forse la più significativa quella su Quartararo, chiudendo forse la porta alle aspirazioni del francese nelle ultime fasi di gara.

Hai concluso la stagione come la hai iniziata, sul podio.
"Sono felice di questo risultato, in questo weekend avevo la mentalità di voler vincere ma Alex oggi è stato davvero incredibile - ci racconta il sudafricano - voglio ringraziare innanzitutto il team KTM per il lavoro svolto durante la stagione. Non è stato un campionato facile, abbiamo trascorso anche dei momenti negativi. In questa gara penso che la moto abbia fatto un passo in avanti in termini di agilità e spero che mantenga questa crescita anche il prossimo anno".

Brad Binder nelle primissime fasi di gara è stato anche spettatore in primissima fila del contatto tra Pecco e Fabio, in cui il primo ha perso una appendice aerodinamica che ha quasi colpito il pilota KTM.
"Mi sono dovuto abbassare sotto al capolino per evitarlo! -scherza il sudafricano - Oggi ho dato tutto ma nelle prime fasi di gara sorpassare col pieno di benzina era quasi impossibile. Quando la moto poi si è fatta più leggera ho potuto cominciare ad avanzare lungo la classifica. Ora sono ansioso di vedere quali miglioramenti ci saranno ai test martedì prossimo, ma chiudere la stagione nei primi sei in classifica e con una nota positiva è una bella sensazione".

Pensi che avresti potuto strappare la vittoria ad Alex oggi? Il nuovo telaio della moto ha contribuito a questo risultato?
"Sorpassare in questo circuito era difficile ma me lo aspettavo, per ogni sorpasso impiegavo almeno due giri e questo mi ha fatto perdere del tempo prezioso. Però sono ugualmente felice del risultato, giorni come questo ripagano il lavoro svolto col team e tutte le sere passate fino alle 10 a cercare soluzioni per la gara. Il nuovo telaio è stato difficile da inquadrare nei giorni scorsi, la moto è più difficile in frenata, l'anteriore si muove molto, ma ora è più facile risollevare la moto in uscita dalla curva e lo fa con più aderenza, che era uno dei nostri punti deboli. Questo mi ha permesso a fine gara di cambiare anche il mio stile di guida ed essere più aggressivo in uscita dalle curve".

Sei uno dei piloti a cui riescono meglio i recuperi in gara, in questa stagione è mancata la costanza in qualifica?
"Sicuramente è stato uno dei problemi che abbiamo dovuto affrontare. Qui a Valencia però non è stato comunque facile compiere dei sorpassi, per passare Pecco e Fabio dovevo allungare il punto di frenata, ma dovevo anche stare attento a non tirarli giù. Per fortuna alla fine sono riuscito a compiere dei sorpassi puliti, ma devo dire che vederli lottare nei primi giri è stato un bellissimo spettacolo anche se mi ha costretto ad inseguirli dalle retrovie".

Jorge Martin: Pecco? sette vittorie parlano da sole, è il mio punto di riferimento in Ducati

Medaglia di bronzo infine per Jorge Martin. Allo spagnolo, dopo tre pole consecutive, sfugge ancora una volta l'agognata vittoria in stagione, ma si dice soddisfatto della crescita di risultati in queste ultime fasi del campionato.

"Chiudiamo la stagione con un buon livello, da Silverstone i nostri risultati sono migliorati ma abbiamo anche commesso degli errori da cui abbiamo imparato molto" - esordisce lo spagnolo del team Pramac Ducati - avevo il passo giusto per ottenere la vittoria ma stando dietro ad Alex ho cominciato ad avere problemi con l'anteriore a cui poi si è aggiunta la pressione data dai rivali alle mie spalle. E' comunque un ottimo risultato con cui concludere la stagione".

Cosa ne pensi del titolo appena conquistato dalla grande famiglia Ducati cui appartieni e da Pecco Bagnaia?
"Conosco molto bene Pecco sin dal 2015, abbiamo persino dormito nella stessa stanza per due anni. Sette vittorie parlano da sole e sono molto felice per lui e per la Ducati. Pecco è per me un punto di riferimento per continuare a migliorare come pilota. Con la sua Ducati ha saputo essere costante e veloce durante tutta la stagione e si è meritato questo titolo. Martedì sono ansioso di provare il nuovo motore con cui magari il prossimo anno potrò lottare ancora con lui" - ha chiosato poi lo spagnolo.

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