Tu sei qui

MotoGP, dalla ghiaia all’alloro: la rimonta da titolo di Francesco Bagnaia

IL VIDEO DEL GIRO D'ONORE Pecco si è laureato Campione del Mondo a Valencia, dopo uno storico recupero su Quartararo. Ripercorriamo le tappe che lo hanno portato a diventare il primo italiano a vincere in MotoGP su moto italiana

MotoGP: dalla ghiaia all’alloro: la rimonta da titolo di Francesco Bagnaia

Francesco Bagnaia è tornato sul tetto del Mondo. Dopo una stagione sofferta, Pecco si è laureato Campione della MotoGP con il nono posto a Valencia, battendo il rivale Fabio Quartararo a quattro anni e due giorni di distanza da quel 04 novembre 2018, in conquistò il titolo della Moto2 in sella alla Kalex dello Sky Racing Team VR46. Il momento più alto della carriera di Bagnaia fino a questa domenica, in cui il piemontese trapiantato a Pesaro ha scritto il suo nome nell’albo d’oro della MotoGP, tredici anni dopo Valentino Rossi.

Con cinque ritiri alle spalle, sette vittorie e altri tre podi, l’alfiere della Ducati ha dimostrato ancora una volta di essere uno che non molla, che preferisce andare avanti a testa bassa, piuttosto che perdersi in discorsi inutili. “Gas and go free”, come le parole che una tifosa gli ha detto alla vigilia del GP del Giappone del 2016 e che Bagnaia ha fatto proprie, trasformandole nel suo motto. Perché Pecco va “avanti così, a mente aperta e libera, in modo tranquillo”, restando concentrato sul suo lavoro e sui suoi obiettivi.

La festa del team Lenovo Ducati in Thailandia

Una mentalità che lo ha contraddistinto sin da ragazzino, quando è approdato in Moto3 nel 2013, dopo due stagioni trascorse nel CEV - in 125 prima e poi in Moto3 - chiuse entrambe al terzo posto. Un inizio di carriera difficile per il ragazzo nato a Torino, che in Moto3 non è mai riuscito a essere della partita per il Mondiale.

Difficile l’esordio con il Team Italia ( con cui non è mai entrato in zona punti). Non molto più fruttuoso il passaggio tra le fila dello Sky Racing Team VR46 nel 2014, che però ha segnato una delle tappe fondamentali per il percorso di Francesco, che a 16 anni ha lasciato la sua Chivasso per trasferirsi a Pesaro ed entrare a far parte della VR46 Riders Academy. Una tappa importante come le due stagioni con il Mapfre Team Mahindra, che lo hanno preparato per il salto in Moto2, oltre ad avergli regalato le gioie del primo podio in carriera nel 2015 e delle prime due vittorie l’anno successivo. Insieme alla soddisfazione di essere il primo pilota a portare al successo la MGP3O. 

Un giovane Bagnaia alza il trofeo del vincitore, dopo il secondo successo con la Mahindra

Ma è stato nella classe di mezzo che il piemontese ha iniziato davvero la sua scalata vesto l’Olimpo del motociclismo, convincendo i vertici Ducati a puntare su di lui e a portarlo in MotoGP, dopo due annate da protagonista con lo Sky Racing Team VR46, culminate nel titolo del 2018. Un matrimonio, quello con Borgo Panigale, iniziato con due stagioni sotto i colori del team Pramac Racing. Due anni difficili - segnati da diversi ritiri e da un infortunio alla tibia nel 2020 -, che però non hanno scalfito la fiducia della Ducati, che nel 2021 ha portato Pecco nel team ufficiale, per sostituire Andrea Dovizioso. La prima delle due stagioni che hanno reso Bagnaia il primo avversario di Quartararo, a cui quest’anno è riuscito a negare il bis iridato, con una rimonta entrata nella storia. 

Nessuno in Top Class era mai riuscito a recuperare 105 punti in otto gare. Così come nessun italiano si era mai laureato Campione del Mondo della MotoGP su una moto italiana. Pecco è stato il primo a riuscirci nella classe regina da Giacomo Agostini con la MV Agusta. Nonché il primo iridato su Ducati dopo Casey Stoner. Ripercorriamo tutti i momenti chiave di questa incredibile stagione, che ha consegnato agli annali il nome di Francesco Bagnaia.

Quattro errori in dieci gare: un inizio sotto le aspettative

L'incidente con Jorge Martin nel GP del Qatar

Dopo un 2021 chiuso in crescendo, ci si aspettava di vedere un Bagnaia dominatore sin dall’inizio dell’anno. Invece, l’avvio del Mondiale è stato decisamente avaro di soddisfazioni per il pilota del team Lenovo Ducati, che ha iniziato il campionato nella ghiaia del Qatar, dopo un tentativo di sorpasso finito male, ai danni Jorge Martin. Mentre Bastianini volava in sella alla Desmosedici del 2021, ben più complesso è stato l’adattamento di Pecco alla GP22, il cui ritardo di preparazione ha dato del filo da torcere al piemontese, che nelle prime cinque gare non è riuscito ad andare più in là dei due quinti posti messi a segno in Argentina e in Texas.

Difficile tenere il passo di Quartararo, che tra il Portogallo e la Germania ha conquistato tre vittorie, due secondi posti e un quarto, portandosi in vetta al Mondiale con 91 punti di vantaggio su un Bagnaia troppo incline all’errore. Alle due vittorie di Pecco in Spagna e al Mugello, infatti, hanno fatto da contraltare i tre zeri maturati in Francia, Catalunya e al Sachsenring, dove le chance di titolo del ducatista sembravano essere sfumate già a metà stagione.

Ad Assen la svolta: comincia la rimonta

Bagnaia festeggia la sua decima pole position in carriera, prima di vincere il GP d'Olanda

E invece, come in ogni film che si rispetti, ecco che il punto di svolta si è materializzato ad Assen, dove Pecco ha dato avvio a un filotto di quattro successi consecutivi, culminato nella vittoria a Misano, dopo un duello mozzafiato con Bastianini. L’ascesa di Bagnaia e il tracollo di Quartararo, che dal ritiro in Olanda non è più riuscito a vincere, centrando un solo podio in Austria e Marc Marquez ad Aragon, dove è incappato nel secondo zero della sua stagione.

Il passo falso del Giappone e il sorpasso in Australia: arriva il match point

Pecco dopo la caduta all'ultimo giro del GP del Giappone

Quando tutto sembrava aver cominciato a girare nel verso giusto, il piemontese ha però commesso il suo quinto passo falso, cadendo all’ultimo giro del GP del Giappone, nel tentativo di strappare a Quartararo l’ottavo posto in gara. Una scivolata che sembrava aver compromesso la rimonta iridata di Pecco, a 18 punti dal francese a tre gare dalla fine.

La domenica da incubo vissuta da Fabio in Thailandia e il podio conquistato con l’aiuto di Johann Zarco hanno però permesso all’italiano di rifarsi sotto, consumando poi il sorpasso con la caduta di El Diablo sul suolo australiano. Ecco così materializzarsi a Sepang il primo match point iridato, annullato dal terzo posto del transalpino dietro a Bastianini e Bagnaia, che con la vittoria in Malesia si è presentato a Valencia a soli due punti di distanza dalla Storia.

 


Articoli che potrebbero interessarti