Tu sei qui

MotoGP, Pecco Bagnaia: "Ho passato la scorsa settimana a fare scongiuri"

"Non ho voluto toccare la coppa del mondo per scaramanzia! Mi basta un 14° posto? Non posso permettermi certi pensieri, proverò a vincere ma non a tutti i costi" 

MotoGP: Pecco Bagnaia:

Mi sento più rilassato? No” Bagnaia scherza cercando di allentare la tensione ora che il giorno più importante della sua carriera, se non della sua vita, si sta avvicinando. Le telecamere non lo hanno perso d’occhio per tutta la giornata, sul rettilineo del circuito di Valencia ha posato insieme a Quartararo e alla coppa del vincitore, che si è guardato bene da toccare. “Sono italiano, quindi scaramantico” dice con un sorriso.

La pressione, però, ci sarà se non è ancora arrivata anche se il pilota della Ducati ha usato qualche trucco per evitarla in questi giorni.

Ho cercato di non pensare a nulla, di fare sempre le stesse cose: andare a comprare da mangiare, passeggiare con il cane. Insomma ho pensato a tutto, ma non al campionato” il segreto.

Qual è stata la cosa più difficile in questi giorni, non ascoltare chi ti dà già per campione?
Diciamo che le mani sono finite diverse volte nelle parti basse (ride). Sappiamo tutti che non è una situazione facile, ma a me ha aiutato parlare di altro. Ho fatto le stesse cose di sempre, ma con il pensiero che ci si gioca tutto”.

Ci sarà anche Valentino Rossi questo fine settimana, lo assumerai come coach?
Sicuramente mi potrà dare una mano tecnicamente osservandomi a bordo pista, ma anche mentalmente per lasciarmi tranquillo. Lui sa bene come mi sento in questo momento, mi aiuterà di certo. È una bella cosa che sia qui, non solo per me ma per tutti i piloti dell’Academy”.

Domenica sarà il giorno peggiore?
In Malesia la gara era stata la cosa più facile dal punto di vista mentale, perché ero concentrato per vincere, non pensavo al campionato. Il giovedì, nemmeno a Sepang, avevo sentito troppo la pressione ma poi è arrivata, anche se dicevo di no. Ero caduto due volte, significa che c'era. Vedremo come mi sveglierò domani, ma in questo momento sono abbastanza sereno e tranquillo. So di essere dalla parte del favorito, posso permettermi un 14° posto, anche se non devo neanche lontanamente pensare a questa possibilità. Devo concentrarmi per fare il 100%, cercare di vincere o salire sul podio”.

Dici di volere vincere, ma nel caso di una lotta con Quartararo domenica te la giocheresti veramente fino alla fine?
L’obiettivo di un pilota è sempre quello di fare il massimo, se vedrò la possibilità di vincere ci proverò, ma senza rischiare troppo. In questa gara posso risparmiarmi quello che ho fatto in Malesia”.

Dicono non ci sia cosa più bella di conquistare un titolo vincendo anche la gara…
(ride) “Sicuramente… ma l’importante è vincerlo”.

Marini sosteneva che la lotta con Bastianini in Malesia alla fine ti ha aiutato.
Per spingermi? Diciamo di sì (ride). Enea voleva molto quella vittoria, ma ho fatto un gran lavoro nella seconda parte di gara, quando ho capito che aveva un passo più lento del mio e l’ho passato per allungare. Così lui, negli ultimi 2 giri, ha dovuto spingere per tornarmi sotto. Non è stato facile, ma è stata una vittoria fondamentale in previsione di questa gara: arrivare con 18 o 23 punti fa una grande differenza”.

Quando hai iniziato veramente a credere nella rimonta su Quartararo?
È più facile dire che c’è stato solo un momento in cui ho pensato di non poterlo vincere ed è stato dopo la gara al Sachsenring. Dal giorno dopo in poi ho sempre pensato che sarebbe stato fattibile, sapevo che se avessi lavorato bene avrei potuto recuperare. Non mi aspettavo tanti errori da parte di Fabio, ma ho fatto un lavoro incredibile sia in pista con il mio team che a casa”.

Cos’è cambiato da lì in poi?
Nella prima parte della stagione avevo avuto alti e bassi, non nelle prestazioni ma nei risultati, per via delle cadute. Ho analizzato i miei errori. Il Sachsenring mi ha dato una grande lezione, mi è servita a capire che il mio potenziale era più alto, ne ho preso coscienza e da lì in poi, gara dopo gara, tutto è andato sempre meglio. Ho sbagliato ancora in Giappone, è vero, ma è stato diverso, sono stato troppo ambizioso in quell’occasione. Giudico quest’anno il più importante perché ho imparato come essere più calmo e come lavorare meglio. Sono orgoglioso del mio team”.

Quartararo che avversario è?
La prima battaglia fra di noi è stata in Moto3, nel 2015, lui era al debutto e io avevo la prima possibilità di salire sul podio e… ci siamo toccati e sono finito 9° (ride). In quei tempi ogni volta che ci trovavamo vicini c’era un contatto fra di noi, ma ora la situazione è migliorata. Mi piacerebbe fare un’altra bella lotta fra di noi qui a Valencia”.

Valencia è una buona pista per giocarsi il campionato?
L’anno scorso eravamo arrivati qui pensando che sarebbe stata una pista difficile, ma alla fine avevamo fatto una tripletta, dando 5 secondi al 4°. Secondo me la nuova moto è ancora più competitiva, la carena più piccola ci aiuta molto in circuito come questo, penso saremo molto competitivi”.


Articoli che potrebbero interessarti