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MotoGP, Ciabatti: "Chi mette in discussione Bagnaia è incompetente o in malafede"

INTERVISTA - "Nessuno ha ragalato nulla a Pecco, nemmeno i piloti Ducati. Gli haters ci sono, alcuni perché vedono in lui Valentino. Nel 2023 con Bagnaia e Bastianini avremo sulla carta un dream team"

MotoGP: Ciabatti: "Chi mette in discussione Bagnaia è incompetente o in malafede"

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Il conto alla rovescia per Valencia è iniziato, non sarà un GP qualsiasi ma quello in cui la Ducati potrebbe tornare a vincere il titolo piloti in MotoGp dopo un digiuno durato 15 anni. Bagnaia è un passo dall’impresa, con 23 punti di vantaggio su Quartararo, Fabio è costretto a vincere e sperare che Pecco porti a casa solo un punto o meno per rovinargli la festa.

Ormai sembra tutto fatto ma - non fosse altro che per scaramanzia - un po’ di pressione si sente. Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati, cerca di tenere il clima il più sereno possibile.

"La pressione ora è sulle spalle di Quartararo"

Abbiamo vissuto con maggiore tensione la fase del recupero perché non era per nulla scontato, ora c’è la giusta concentrazione per portare a termine l’opera - ci dice il ds - Fabio sarà obbligato a vincere la gara, con Pecco che dovrà fare peggio di 14°, per vincere il titolo. Avevamo vissuto una situazione simile, ma con ruoli invertiti, nel 2017 quando Dovizioso a Valencia doveva sperare in una gara poco fortunata di Marquez. La pressione c’è, come è giusto che sia, ma credo sia maggiormente sulle spalle di Fabio che sa che un 2° posto non sarebbe sufficiente”.

Se prima della pausa estiva ti avessero detto che sareste arrivati all’ultima gara con 23 punti di vantaggio, cosa avresti riposto?
Bisogna sempre crederci, ma sembrava un obiettivo molto difficile da raggiungere. Guardando ai risultati di Pecco in quel momento, la possibilità di provare la rincorsa c’era ma anche sapendo che sarebbe stata un’impresa al limite dell’impossibile”.

Com’è cambiato Bagnaia nella seconda parte di stagione?
Sappiamo tutti che è un pilota con un enorme talento e che sa fare tesoro dei suoi errori, l’ho visto estremamente determinato e anche capace di accontentarsi di un 3° posto, come è successo a Phillip Island dove poteva vincere. Ha aggiunto alla sua indubbia velocità anche la maturità e la freddezza necessarie per gestire le situazioni più importanti, come è successo a Sepang”.

"Le critiche sui social? Bisogna sapere fregarsene"

È riuscito finalmente a estraniarsi dalle critiche che riceve sui social?
Anche Quartararo ha subito la pressione, tanto da essersi preso alcune settimane sabbatiche dai social. Può dare molto fastidio a un pilota che ci siano dei detrattori qualsiasi cosa lui faccia, ma bisogna capire che questo è il mondo di oggi e bisogna sapere anche fregarsen. Se guardiamo le gare che ha vinto, i giri in testa, tutti quelli che parlano per partito preso, perché preferiscono altri piloti o perché vedono in Pecco la figura di Valentino, sono semplicemente degli haters, ma possono essere molto cattivi. Se uno non riesce a staccarsi da questi commenti ingiustificati, che arrivano dai social e da alcuni media, rischia di rimanerne ferito. I numeri di Pecco sono inequivocabili, solo chi è incompetente o in cattiva fede può metterli in discussione e non dobbiamo interessarci di queste persone.

C’è un odio di riflesso non essendoci più Rossi?
Non bisogna curarsi di loro, ma guardare e passare. I numeri chiudono la bocca a tutti, anche a chi fa delle dietrologie che non hanno veramente senso”.

"Anche Yamaha segnala ai suoi piloti quando hanno dietro Quartararo, è legittimo"

Molti criticano i veri o presunti giochi di squadra, o meglio di marca.
Se ne è parlato, secondo me, a sproposito: è giusto che ogni costruttore ricordi ai propri piloti di evitare di fare manovre azzardate fra di loro. Peraltro, in Australia era stato segnalato sia a Darryn Binder che a Crutchlow quando Fabio era dietro loro e non mi è sembrato qualcosa di illegittimo. È nella logica del motorsport avvertire quando alle spalle di un pilota c’è chi si sta giocando il Mondiale e non un rivale qualsiasi”.

"A Valencia un solo ordine... che vinca una Ducati!"

Le polemiche però rimangono…
Analizziamo i fatti: Bastianini a Misano ha provato fino all’ultimo a vincere e ad Aragon c’è riuscito, Miller ha vinto in Giappone ed è arrivato davanti a Pecco in Thailandia. Se ci fossero stati degli ordini di scuderia o di marca, avremmo pensato di fare rallentare Jack a Buriram, cosa che non è successo anche perché era in lotta per la vittoria. Anche a Sepang Enea ci ha provato, si è messo davanti e poi Pecco lo ha ripassato. Mi sembrano delle polemiche che sono nate molto presto nel corso della stagione e che non hanno riscontri oggettivi. Per essere completamenti onesti, c’è stato l’episodio di Zarco in Thaialndia, che è rimasto alle spalle di Bagnaia. Ho parlato con Johann e lui ha ritenuto che tentare un sorpasso in una pista ancora umida fuori traiettoria sarebbe stato troppo rischioso per arrivare al massimo 3°. Non è stato un ordine di marca, ma semplice buonsenso da parte di un pilota che lavora per Ducati. Mi sembrano tutte situazioni comprensibili, ragionevoli, eventualmente condivisibili (sorride) su cui non è il caso di costruire polemiche. Quest’anno nessuno ha regalato niente a Pecco, neanche i piloti Ducati”.

A Valencia, il migliore ordine di scuderia sarebbe fare vincere Bastianini.
È un battuta che ho fatto domenica: a Valencia daremo l’ordine che vinca un pilota Ducati. È stato chiaramente uno scherzo, ordini non ne abbiamo dati ma abbiamo cercato di evitare situazioni come quella in Argentina nel 2016. Se un pilota può superarne un altro in sicurezza va bene, se invece deve fare una manovra al limite col rischio che cadano entrambi, questo non è quello che Ducati si aspetta dai propri piloti. Penso che tutte le altre Case la pensino allo stesso modo”.

"Gestire Bagnaia e Bastianini nel 2023 sarà un problema che tutti ci invidieranno"

Bagnaia a Valencia potrà vincere il titolo, Bastianini essere terzo in campionato: il prossimo anno avrete un dream team?
Enea ha avuto solo un periodo di appannamento dopo il Mugello, ci sta quando si è solamente al secondo anno in MotoGp, ma ora ha dimostrato di essere il pilota che credevamo fosse. Non dimentichiamo che abbiamo scelto di promuoverlo nella squadra ufficiale perché pensiamo che sia un pilota che può vincere il Mondiale. Avremo sulla carta la migliore squadra nel 2023 per i risultati che entrambi hanno fatto, è un dream team, con tutte le complicazioni del caso. Entrambi sono italiani e velocissimi e nessuno dei due vorrà essere secondo all’altro, ma è un bel problema da risolvere, penso che tanti rivali vorrebbero averlo (ride)”.

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