“Non faccio molti punti nelle ultime gare? Non faccio molti punti dal Qatar”, Pol Espargarò riesce ancora a scherzare sulla propria stagione disastrosa, ricordando quel podio alla prima gara con comprensibile nostalgia. Il viaggio è quasi giunto alla fine e sembra che lo spagnolo non veda l’ora che lo sia definitivamente.
E dire che nei test invernali a Sepang, tutto sembrava andare per il meglio: “qui nei test ero statouno dei più veloci, ero stato l’unico a fare un long lap, 12 giri in cui ero stato molto costante - dice - Però sono cambiate tante cose da allora, le sensazioni sulla moto e anche i risultati, quindi vedremo cosa potrò fare”.
È difficile ritrovare la fiducia in due gare.
“Fatico da qualche gara dopo il Qatar e da quel momento in poi non ho trovato nulla che migliorasse le mie sensazioni. Solo con il setup non puoi fare molto e quando tutti sono veloci, avresti bisogno di novità e io ne ho mai avuto e non penso che ne avrò ora”.
Due anni fa, nella tua ultima gara con KTM eri stato 2°.
“È una situazione molto diversa. Anche vendendo quello che Miller sta facendo in Ducati, ha pieno supporto dall’azienda fino alla fine. È triste, ma è così”.
Come vivi queste due gare?
“Sto aspettando che finisca l’anno e il mio lavoro, ho un contratto e devo essere il più professionale possibile”.
Marquez a Phillip Island si è giocato la vittoria, hai potuto imparare qualcosa da lui?
“Marquez usa un telaio, una carena, un forcellone diversi da miei, ha un differente stile di guida e poi Marc è Marc. È molto difficile fare comparazioni con Marquez in una normale situazione, avendo lo stesso pacchetto, e ora siamo in mondi differenti. Non è una lamentela, è la realtà. Lui è abituato a guidare questa moto, si è adattato molto bene ai movimenti del posteriore, mentre io devo ancora farlo. Se consideri che il mio stile di guida è molto diverso da quello che richiede la Honda e metti tutto il resto insieme, capisci che siamo in mondi diversi. È difficile anche analizzare i suoi dati, anzi è impossibile”.
Il vostro rapporto è rimasto buono.
“Sì, ma non posso aiutarlo in nessun modo. Se mi facessero provare delle cose, potrebbero avvantaggiarsi se il prossimo pilota avesse i miei stessi problemi, invece, facendo così, Marquez sarà veloce ma non gli altri piloti”.
Cosa pensi della lotta al campionato: si chiuderà qui o a Valencia?
“Questo è un posto in cui Ducati ha grandi possibilità di vincere il titolo. Prima di tutto perché sappiamo che qui si raggiungono velocità molto alte e poi perché negli scorsi GP Ducati ha lavorato non solo per vincere le gare ma il titolo. La decisione di avere Pecco davanti senza che nessuno gli rompa le palle è assolutamente normale, se fossi a capo di un costruttore farei esattamente lo stesso. Penso che molto Ducati circonderanno Pecco sullo schieramento ed è il modo migliore per proteggerlo”.