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MotoGP, Quartararo da inseguito a inseguitore: torna l’incubo del 2020

Il francese crolla nel finale di stagione e arriva in Malesia con 14 punti di ritardo da Bagnaia. El Diablo ci crede ancora: "sarà la sfida più difficile della mia carriera ma sono pronto a lottare"

MotoGP: Quartararo da inseguito a inseguitore: torna l’incubo del 2020

Dopo il GP d’Australia, i fantasmi del passato sono tornati a bussare alla porta di Fabio Quartararo. Da leader del Mondiale il francese è diventato inseguitore, con 14 punti di distacco da Francesco Bagnaia, pronto a giocarsi a Sepang il primo match point per il titolo, dopo aver rimontato ben 105 lunghezze al Campione del Mondo in carica. Lo stesso tracollo vissuto da Fabio nel 2020, quando perse contro Mir un Mondiale per cui era dato per favorito.

Quando l’iride sembrava aver ripreso la via di Iwata, dopo due gare di feudo di Dovizioso, qualcosa da Aragon finì infatti per incepparsi irrimediabilmente: Quartararo smise di vincere. Anzi, peggio: di salire sul podio, racimolando solo dodici punti nelle ultime cinque gare della stagione. Un finale disastroso, in cui il francese passò dalla leadership all’ottavo posto in campionato, surclassato anche dal compagno di squadra Franco Morbidelli, vicecampione 2020, alle spalle di Mir.

Quando i riflettori si erano puntati su di lui, il talento dell'allora team Petronas si era lasciato trascinare a fondo dagli errori e dai problemi con le gomme della M1, cedendo sotto al peso della pressione. Una dinamica ben diversa da quella a cui abbiamo assistito nel 2021, anno della consacrazione in MotoGP dell’allora 22enne francese. Sebbene il finale di stagione sia stato ancora una volta difficile per Fabio, travolto dal prepotente ritorno di un Bagnaia in stato di grazia, El Diablo non si è scomposto e ha tenuto ben salda la presa sul titolo, conquistato con 26 punti di vantaggio.

Non proprio ciò che stiamo vedendo quest’anno, in cui l’ascesa di Pecco da metà stagione (in otto gare ha messo a segno quattro successi consecutivi, un secondo posto, un ritiro e due terzi) è combaciata con un vistoso calo del pilota Yamaha, che dopo la vittoria al Sachsenring ha smesso di vincere, collezionando negli ultimi otto GP solo un podio e tre ritiri, insieme a un quinto e due ottavi posti. 47 punti, contro i 152 di Bagnaia. Così, a Phillip Island, l’inseguito è tornato un’altra volta a essere inseguitore e si trova a un passo dal perdere un titolo che sembrava già suo.

Fabio tiene alta la motivazione: “Mentalmente non mi sento come nel 2020

A ricordare tanto il 2020 non è solo la vistosa flessione dei risultati, ma anche il doppio errore commesso dal transalpino in Australia, che ha riportato alla mente la dinamica del suo ritiro nel GP della Comunità Valenciana del 2020: una caduta mentre tentava di recuperare il terreno perso andando largo, mentre lottava in mezzo al gruppo.

Quartararo, però, non ci sta e spiega perché è convito che questo non sia il remake dell’incubo vissuto due anni fa. “In realtà il 2020 ci sono stati problemi dai punti di vista mentale e tecnico. Mentalmente non mi sento come nel 2020, come se stessi pensando troppo o troppo ppcp. Sto solo cercando di fare del mio meglio” ha puntualizzato nel post-gara di Phillip Island

Per sopperire alle carenze tecniche e velocistiche della Yamaha, il francese si è trovato costretto a spingersi al limite, prendendosi rischi che adesso non si può più permettere, avendo conquistato solo otto punti nelle ultime quattro gare. “Se mi faccio prendere un po’ troppo la mano, il rischio di commettere un errore è davvero elevato. Ed è ciò che è successo" ha spiegato Fabio, che tiene alta la motivazione in vista della Malesia:Dobbiamo voltare pagina. E abbiamo un solo compito: provare a vincere. Sarà il lavoro più difficile della mia carriera, ma sono pronto a lottare”. El Diablo continua a crederci, ma sarà sufficiente a evitargli un altro tracollo?

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