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MotoGP, Alex Rins: "E' una vittoria per tutta la Suzuki, non ci siamo mai arresi"

Lo spagnolo dà spettacolo a Phillip Island e porta a casa una vittoria dal sapore dolceamaro, con l'addio della Suzuki alla MotoGP sempre più vicino. "ho sfruttato il mio punto di forza alla seconda curva, Non si vedeva una gara così da tempo, sembrava di essere tornati in Moto3"

MotoGP: Alex Rins:

"Non andartene docile in quella buona notte, infuriati, infuriati contro il morire della luce", citava Michael Caine in Interstellar. Se si dovesse riassumere la vittoria di Alex Rins sul circuito di Phillip Island, sarebbe con le parole di Dylan Thomas. Di furia Alex Rins oggi ne aveva da vendere, una vittoria inaspettata quella dello spagnolo, che con la sua GSX-RR ha saputo emozionare. Dopo una sessione di qualifiche non semplice infatti, ed un passaggio attraverso la Q1, Alex Rins partiva da una non ottimale quarta fila.Lo spagnolo non demorde, e già al settimo giro si porta in testa alla gara, è già quarto a duellare tra la Ducati di Bagnaia e la Honda di Marquez. I giri successivi si susseguono nell'incertezza del risultato, con tutti i piloti a darsi battaglia senza mai risparmiarsi, in una delle gare più belle di questa stagione. All'ultima curva poi il guizzo finale, Alex Rins e Marquez hanno la stessa idea e sorpassano Bagnaia, che preferisce non rischiare. Lo spagnolo della Suzuki infine la spunta sulla Honda di Marc Marquez e un'ondata di gioia travolge il box dei ragazzi in blu. Una vittoria a lungo attesa in casa Suzuki, un guizzo d'orgoglio se vogliamo, dal sapore dolceamaro, un momento di gloria prima dell'addio, quello della casa di Hamamatsu alla MotoGP il prossimo anno. A due gare dal termine di una stagione sofferta, i punti contano poco, ma è una vittoria che conta molto, anche se per motivi diversi.

Hai completato la tripletta vincendo qui a Phillip Island in ogni categoria. Una vittoria che arriva dopo un periodo difficile per la Suzuki che abbandonerà la MotoGP il prossimo anno.
"Sono veramente felice per questa vittoria - ci racconta Alex Rins - anche e sopratutto per la Suzuki, questa sarà la nostra ultima gara su quest'isola. Sono felice anche per il team, che ha lavorato duramente durante tutta la stagione, anche dopo la notizia dell'abbandono della casa di Hamamatsu il prossimo anno. Si meritavano questo risultato. In gara ero pienamente a mio agio sulla moto, ho gestito bene le gomme nelle prime fasi di gara, poi quando sono arrivato nel gruppo di testa ho realizzato che il passo fosse più lento di quanto mi aspettassi ed ho cercato di portarmi subito in testa alla gara. Quando i miei avversari mi hanno sorpassato nuovamente sul rettilineo ho capito che avrei dovuto gestire le gomme se avessi voluto provare a vincere negli ultimi giri. Il settore tra la prima e la seconda curva è stato il mio punto di forza oggi e sapevo che se ne avessi avuto l'occasione avrei dovuto sfruttarla. Era da tempo che non si vedeva una gara così combattuta dall'inizio alla fine, sembrava di essere tornati ai tempi della Moto3".

Cosa ti ha reso così competitivo proprio in quella curva? Molti dei tuoi sorpassi li abbiamo visti proprio in quel settore.
"Prima della gara, mentre col team segnavamo sul tracciato i punti critici per la gomma posteriore, in quella curva ci siamo detti che l'usura del posteriore non avrebbe fatto molta differenza e che avrei potuto dare tutto, e così ho fatto. Entravo con un'ottima percorrenza facendo scivolare la moto abbastanza da poter compiere dei sorpassi puliti".

E' stato un anno difficile per la Suzuki e per te come pilota, questa vittoria quindi è importante, almeno per chiudere la stagione con una nota positiva?
"E' vero, ci sono stati momenti molto duri. E' stato difficile mantenere la concentrazione alta in alcune gare quando il tuo futuro è incerto. Io stesso sono stato coinvolto in alcuni incidenti, poi c'è stata la frattura del polso al circuito del Montmelò... le parole chiave sono sempre state Mai arrendersi, mai gettare la spugna. E' una vittoria importante sia per chi l'anno prossimo ha rinnovato con altri team, sia per chi invece purtroppo resterà a piedi. Ora sicuramente potremo affrontare le due prossime gare con più serenità".

Che sapore ha questa vittoria? Piena gioia o c'è comunque un velo di tristezza?
"E' stata una vittoria a lungo attesa e meritata. Le qualifiche per noi sono sempre state un nostro punto debole in questa stagione".

Alex coglie così l'occasione per dare una panoramica del suo team negli anni, soffermandosi in particolare modo su quest'ultima stagione. La decisione di lasciare la MotoGP ha palesemente scosso gli umori del team e questo ne ha inficiato gravemente i risultati nella seconda metà di campionato.

"Corro a livello competitivo dal 2017 - continua poi lo spagnolo - e non siamo mai riusciti a creare una moto che fosse la più competitiva sul giro secco. Spesso poi in gara però riuscivamo ad avere anche un buon passo ma la partenza pregiudicava i nostri risultati, chiudendo nella top ten per questo motivo. Il team Suzuki è molto unito, quindi c'è sicuramente un velo di tristezza, ma certamente è più bello andarsene con una vittoria a fine stagione".

Hai detto che quando ti sei trovato nel gruppo di testa il passo gara dei tuoi rivali era lento, ma lo è stato davvero?
"E' una questione di prospettiva. Guardando semplicemente al cronometro, eravamo tutti più lenti, come ci si aspettava su una gara lunga in cui la gestione dell'usura delle gomme avrebbe fatto la differenza. Ma è stata una lentezza calcolata per poter arrivare con un buon potenziale nelle ultime fasi di gara, quindi non era comunque facile mantenere questi ritmi, altrimenti il resto della griglia ci avrebbe raggiunti".

In carriera hai ottenuto diverse vittorie, come ad Austin o Silverstone. Oggi hai condotto una gara strepitosa, pensi sia la migliore della tua carriera?
"Ogni vittoria ha un sapore speciale. La prima ovviamente fu unica, vinsi ad Austin contro Valentino. A Silverstone duellai con Marc e all'ultima curva avendo una trazione migliore riuscii a sorpassarlo. Qui a Phillip Island sicuramente è stato altrettanto esaltante vincere. Tutti i piloti erano veramente vicini, ci sono stati molti sorpassi, quindi entra di diritto tra le migliori della mia carriera, ma sceglierne una migliore delle altre mi risulta impossibile".

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