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MotoGP, Fabio Quartararo: "In Thailandia è stata dura, in Australia si riparte da zero"

"Ho imparato la lezione più importante nel 2020 contro Mir: essere veloci su ogni circuito, non esistono tracciati favorevoli. Phillipp Island? un  circuito unico, al tempo stesso spettacolare e tecnicamente impegnativo"

MotoGP: Fabio Quartararo: "In Thailandia è stata dura, in Australia si riparte da zero"

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Il diciassettesimo posto nella scorsa gara in Tailandia è pesato come un macigno, in classifica e psicologicamente, per Fabio Quartararo. Un silenzio stampa assordante quello seguito alla gara tailandese, molto inusuale per il giovane francese, che raccontava ciò che tutti ormai stavano già osservando. Il giovane pilota Yamaha in queste ultime fasi di campionato ha accusato il nervosismo, vedendo polverizzarsi il grosso vantaggio in classifica, così faticosamente conquistato nella prima metà di stagione. La Ducati di Bagnaia, o sarebbe meglio dire "le Ducati", si sono rivelate un ostacolo ostico e, bisogna ammetterlo, una strategia che sta dando i frutti sperati alla casa di Borgo Panigale. Si riparte da zero quindi, con una classifica che vede Pecco Bagnaia a soli due punti di distacco dal francese, con sole tre gare ancora da spuntare sul calendario, e un titolo che varrebbe una riconferma importante per Fabio, in una stagione che si sta rivelando più sofferta, e combattuta, di quanto tutti avessero inizialmente immaginato.

La scorsa gara è stata molto frustrante per te, tanto da non voler parlare coi giornalisti e allontanandoti dai social. A mente fredda ora cosa puoi dirci di quella gara?
"Mi aspettavo una prestazione decisamente migliore - ci spiega Fabio - ho commesso un errore sin dai primi giri, dovuto probabilmente alla forte pressione per la gara. Mi aspettavo ovviamente una gara migliore. Abbiamo commesso un errore fin dall'inizio, partendo con una pressione degli pneumatici molto alta, Sì, è stato particolarmente difficile e non avevo alcuna sensazione. È stata una scelta difficile.Al termine della gara è stata molto dura per me e non ce l'ho fatta ad affrontare i media, e per questo mi scuso con tutti coloro che in Thailandia sono venuti anche per me".

Ora siamo a Philipp Island, il circuito australiano è uno dei preferiti da gran parte dei piloti. Non si corre qui dal 2019, ma anche allora non riusciti a fare molta esperienza qui per via di un contatto con Petrucci nelle primissime fasi della gara. Quali sono le tue aspettative qui per la tua Yamaha?
"E' sicuramente uno dei miei tracciati preferiti, un circuito molto veloce. Nel 2019 mi feci male alla caviglia nelle FP1 e poi la caduta in gara alla prima curva. DI esperienza quindi non ne ho fatta molta qui in passato ma le aspettative sono alte, penso di poter fare bene".

La classifica ti vede a soli due punti di vantaggio dal tuo diretto rivale Bagnaia. Con tre gare al termine della stagione il mondiale è tutto da giocare, si  riparte da zero. E' difficile gestire questa pressione?
"Gestire questa pressione non è facile. L'atteggiamento migliore però sarà quello di sempre, affrontare le sfide gara per gara, con concentrazione massima. E' come se il campionato cominciasse qui in Australia. Pecco è vicinissimo in classifica, ma ci sono anche altri piloti che hanno ancora un margine ristretto, come Aleix, Enea o Jack Miller".

Nel 2020 lottasti per il titolo, e nel 2021 sei stato incoronato campione del mondo. Questa esperienza di questi ultimi due anni aiuta in qualche modo a gestire diversamente queste ultime battute di campionato?
"Si aiuta molto. Nel 2020 eravamo veloci, anche se la Yamaha aveva qualche problemino che abbiamo dovuto gestire. All'epoca lottavo con Joan Mir, che poi vinse il titolo. Quell'anno imparai la lezione più importante, dover essere veloci su ogni circuito, non solo quelli favorevoli. Nel 2021 poi col titolo sento di aver acquisito molta più fiducia quindi tutto questo aiuta a mantenere sotto controllo la pressione di queste ultime gare".

Philipp Island è da sempre uno dei circuiti preferiti per molti piloti, come te lo spieghi?
"Il posto è unico, in MotoGP si ha meno tempo per fermarsi a guardare il panorama, ma in Moto3 ricordo vividamente lo spettacolo dell'acqua all'orizzonte in alcune curve. Oltre a questo, dal lato tecnico è un circuito molto veloce, con alcuni dislivelli e delle curve assai rapide, sopratutto nel terzo settore fino all'ultima curva. La curva 3, le curve 7, 8, 9 e l'ultima curva sono davvero veloci, e credo che sia per questo che ci piace".

Pensi che lo sviluppo delle moto in questi ultimi anni cambierà il modo in cui si affronta questo tracciato?
"Sicuramente dovremo adattarci come sempre, ma penso che dispositivi come l'abbassatore posteriore qui abbiano un impatto minore, e probabilmente non servirà molto".

In Tailandia hai avuto problemi sul bagnato. E' possibile che piova anche qui in Australia, è un problema che avete risolto?
"In realtà non mi sono mai trovato pienamente a mio agio sul bagnato. A Portimao e Motegi però non fu così male ed in Tailandia so di aver commesso un errore quindi la pioggia in se non mi preoccupa, penso che sapremmo gestirla".

Questo circuito con queste curve veloci potrebbe rivelarsi molto favorevole all'agilità della tua Yamaha. Forse uno dei migliori tracciati della stagione per te in questa stagione.
"Quest'anno è stato curioso, perché nei circuiti in cui pensavamo di avere difficoltà abbiamo ottenuto degli ottimi risultati, mentre in quelli in cui teoricamente potevamo essere favoriti è spesso successo qualcosa a metterci i bastoni tra le ruote. Ormai affronto la stagione gara dopo gara, senza pensare troppo a quanto i circuiti possano essere più o meno favorevoli alla mia moto, ciò che conta è il risultato finale".

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