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SBK, Delbianco: "Ad Imola mi sono sentito un po' Bayliss, pronto a tutto"

Alessandro Delbianco è oggi tremendamente veloce, vincente e più maturo del passato. Una trasformazione singolare che lo ha portato a giocarsi il titolo del CIV Superbike 2022 con Pirro fino agli ultimi metri della stagione: “Prima di Gara 2 mi sentivo come Bayliss a Imola 2002”

SBK: Delbianco:

Avrà pur sempre concluso alle spalle di Michele Pirro per la seconda volta di fila, ma colui che saluta la stagione del CIV Superbike 2022 è un Alessandro Delbianco diverso rispetto al “pirata” che conduceva gli assalti al Ducatista rischiando spesso e volentieri di finire a terra. Oggi invece Delbianco è un pilota più maturo, con le carte in regola per la definitiva consacrazione. Tremendamente veloce (2 vittorie, 8 podi e 2 pole in 12 manche), bravo a saper leggere e interpretare le fasi di gara e soprattutto vincente. Le due scivolate di Misano 1 e Mugello 2 pesano come un macigno nella stesura finale della classifica, anche se il bilancio di questa sua prima esperienza in Aprilia, a 25 anni compiuti, è sicuramente positivo.

Impresa sfiorata

Alessandro Delbianco in azione sulla RSV4 di Nuova M2 Racing

Lo scorso fine settimana è arrivato ad un passo dal compiere quella che sarebbe stata un’impresa senza precedenti, quantomeno al CIV. Ritrovatosi con 56 punti di svantaggio da Michele Pirro al termine del quarto round, Alessandro Delbianco ha il merito di aver massimizzato (quasi) ogni occasione per mantenere aperti i giochi-campionato fino agli ultimi metri della stagione. Indotto Michele Pirro all’errore al penultimo giro di Gara 1 e ottenuta la seconda vittoria in carriera, nella combattutissima Gara 2 all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola il portacolori di Nuova M2 Racing non si è risparmiato. Una corsa di cuore la sua, in cui ha dato veramente tutto, anche a costo di perdere il successo di giornata, mentre al tester Ducati è bastato un semplice quinto posto per centrare il nono titolo italiano. Undici punti il distacco da Pirro, contro i 132 (!!) del 2021. Una differenza sostanziale che dimostra la maturazione di Delbianco all’interno della famiglia Aprilia.

Bayliss come ispirazione

Troy Bayliss sul podio di Imola 2002 del Mondiale Superbike

Insomma, quest’anno ci ha sperato veramente, per sua stessa ammissione. Il diretto interessato ha raccontato infatti tramite i social di aver cercato ispirazione nelle grandi battaglie del passato andate in scena tra le curve del Santerno: “Giovedì mi sono rivisto le gare ad Imola tipo dal 1940 ad oggi, per farmi una cultura sul week-end che avrei corso - ha scritto - vinco Gara 1, riapro il campionato e mi porto a -16 dal leader (Pirro, ndr). Sabato sera non ho fatto altro che pensare a Imola 2002, Mondiale Superbike, Colin Edwards vs Troy Bayliss. Si giocavano il mondiale. Un duello storico, uno scontro tra titani. Bayliss le provò di tutte, aspettando anche il suo compagno di squadra pur di mettere qualcuno tra sé ed Edwards. Sorpassi e contro-sorpassi, ma non bastò. Imbarcata di Bayliss, svantaggio impossibile da ricucire e titolo andato. Ovviamente non mi paragono a questo fatto accaduto, ma in griglia mi sono sentito un po’ quel Bayliss, pronto a fare qualsiasi cosa.

La strategia di gara

“Ho cercato di stare sempre davanti. Tanti, tantissimi sorpassi, alzando il ritmo e cercando di rallentare il gruppo - ha proseguito Delbianco - avevo capito che Pirro sarebbe uscito dalla bagarre, ho cercato quindi di mettere più piloti possibili tra noi.  L’idea ha funzionato, ma non è bastata”.

Nessun rimpianto

Nonostante il sogno sfumato, Delbianco non si pente di nulla ed esce a testa alta: “Torno a casa con il secondo posto in campionato, va bene così. Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto quest’anno. Il sorpasso all’arrembaggio all’ultima curva dell’anno non potevo non farlo, avrei avuto i rimorsi anche il giorno di Natale

Photo credit: Salvatore Annarumma, Bayliss.it


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