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Spuntano dei brevetti Honda per una nuova CB1000R: arrivano le ali

Un nuovo telaio per ospitare la generazione successiva del 4 cilindri di derivazione CBR, potenza aumentata di almeno 20 cv e il debutto delle winglets su una naked che sarà profondamente rivisitata

Moto - News: Spuntano dei brevetti Honda per una nuova CB1000R: arrivano le ali

La Honda CB1000R che attualmente rappresenta la Casa dell'ala dorata nel segmento delle maxi naked dall'ormai lontano 2008 è pronta a cedere il passo alla sua erede e non si tratterà semplicemente di una evoluzione di un modello molto apprezzato dal mercato, quando piuttosto di una vera rivoluzione. I rivali europei hanno messo in campo moto come la Ducati Streetfighter V4, l'Aprilia Tuono V4 e la KTM Super Duke, senza dimenticare la Triumph Speed Triple 1200 RS, la BMW S1000 R e la MV Agusta Brutale 1000. Ci sono poi le rivali giapponesi, che di certo non sono state a guardare, partendo dalla Yamaha con la MT-10. 

Tutte moto che intepretano il segmento in modo più aggressivo rispetto a quanto fatto da Honda e che probabilmente hanno dettato la strada che anche a Tokyo stanno decidendo di seguire, seppure con un approccio teso sempre all'integrazione tra moto e pilota più che alla ricerca della pura prestazione a dispetto magari dell'esperienza di guida nella vita di tutti i giorni. 

Attualmente la CB1000R è spinta dal propulsore che deriva dalla CBR precedente al 2008, un ottimo propulsore che mette sul piatto 143cv. Una cifra che oggi appre troppo lontana rispetto ai numeri delle rivali e che suggerisce un passaggio alla generazione successiva di motori, ovvero quelli che hanno equipaggiato la supersportiva Fireblade dal 2008 al 2019, prima dell'avvento della RR-R del 2020. Stiamo parlando di un motore in grado di sprigionare poco meno di 190 cv, che probabilmente saranno addomesticati per fermarsi in una cifra compresa tra i 160 e i 175 cv, ricordanto la necessità di adeguarsi alla normativa Euro5. Questi valori di potenza consentirebbero alla nuova Honda di restare sullo stesso terreno di gioco dei rivali dal punto di vista prestazionale. 

Il brevetto presentato da Honda mostra una moto naked con un telaio molto simile a quello della CBR fino al 2019, una sorta di monoscocca. Per il posteriore resta confermato il monobraccio, che vede anche un'inedito posizionamento del mono posteriore. La novità espeticamente più impattante sarà poi senza dubbio rappresentata dalle due appendici aerodinamiche ai lati del radiatore, in una posizione che ricorda molto quanto già fatto da Ducati e Aprilia con le rispettive supernaked. Cambia anche la staffa portatarga posteriore, che adesso sembra integrare le frecce, lasciando un codino plausibilmente ancora più snello nelle forme. 

Resta poi un grande dubbio riguardo il nome del modello, perché dopo aver presentato la CB750 Hornet 2023, non è da escludere che la moto dei brevetti possa essere ribattezzata proprio CB1000 Hornet, ripercorrendo la strada tracciata con la prima stirpe di naked che portavano questo nome e che erano divise nelle famiglie 600 e 900. Difficile pensare di poter vedere questa moto ad EICMA 2022, ma non è da escludere che Honda decida di portare a Milano un primo prototipo di questo nuovo modello che probabilmente debutterà solo verso fine 2023. 

 

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