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SBK, Rea: “È frustrante, ma non ho mai pensato al Mondiale”

“Può ancora succedere di tutto a tre gare dalla fine. Bautista? La differenza è che sta gestendo meglio la situazione rispetto al 2019, dove buttò tutto via. Ieri ci hanno pesati: io sono 84kg, mentre Alvaro 66kg”

SBK: Rea: “È frustrante, ma non ho mai pensato al Mondiale”

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Johnny Rea si è dovuto consolare ancora una volta. Gara 2 di Portimao lascia infatti un retrogusto amaro al portacolori Kawasaki, terzo sul gradino più basso del podio. Di più il portacolori Kawasaki non poteva fare in confronto ad Alvaro Bautista e Ducati, così come Toprak e Yamaha.

La sua analisi a fine gara è lucida e senza troppi giri di parole.

“Rispetto a ieri abbiamo cercato di gestire meglio le gomma, evitando al tempo stesso di prendere rischi – ha esordito – ho provato comunque a spingere fin dall’inizio con l’obiettivo di ottenere la vittoria, ma purtroppo non è stato possibile. Non ho alcun tipo di rimpianto perché ho dato tutto quello che avevo dentro di me. Non posso che fare i complimenti ad Alvaro”.

A tre round dalla fine il Cannibale traccia poi il quadro generale della situazione.
“Il mio obiettivo è cercare di ottenere il massimo risultato in ogni round, considerando che non sarà certamente cosa facile. Di sicuro è frustrante l’attuale situazione, ma non posso fare più di tanto. Non ho mai pensato al Mondiale, dato che ho sempre corso quest’anno con l’intento di massimizzare ogni singolo risultato”.

In tutto ciò l’avversario da battere è Bautista, distante oltre 80 punti in Campionato.
“Rispetto al 2019 Alvaro sta gestendo meglio la situazione. Penso sia questa la chiave. Di sicuro ha migliorato la moto, ma l’aspetto che sta facendo la differenza è la sua gestione, dato che è sempre stato costante”.

Intanto tra due settimane si tornerà nuovamente in azione.
“Mancano ancora tre round al termine e può succedere di tutto. Adesso andremo in Argentina, una pista molto particolare, dove non si corre spesso e dove sarà interessante capire i valori in campo. Non sarà facile, perché c’è un lungo rettilineo, ma dobbiamo capire quali condizioni troveremo nel weekend di gara”.

In seguito spazio a Indonesia e Australia.
“Amo questi posti, perché sono un pilota che adora scoprire nuovi posti e culture. Mandalika è una pista molto scorrevole e c’è un grande calore da parte del pubblico. Phillip Island poi è speciale, penso sia la mia preferita, ma sarà molto complicata”.

Infine un retroscena.
“Ieri dopo la gara hanno pesato noi piloti. Io peso 84 kg, mentre Alvaro 66 kg, tra di noi ci sono 18 kg di differenza”.

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