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Honda campione del mondo in F1: Verstappen rimedia ai disastri MotoGP

Max ha vinto oggi il Gran Premio del Giappone a Suzuka ed ha conquistato il secondo titolo consecutivo con una Red Bull spinta dai motori Honda. Almeno nelle 4 ruote, in HRC godono

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Max Verstappen si è laureato campione del mondo per la seconda volta, dopo. il trionfo tra le polemiche di fine 2021. L'olandese ha vinto a Suzuka e grazie alla penalità inflitta a Charles Leclerc per il taglio di chicane dell'ultimo giro, ha consegnato alla Red Bull ed alla Honda un titolo ampiamente annunciato, riuscendo a regalare un vero lampo di gioia alla Casa giapponese che invece in MotoGP sta soffrendo tantissimo. La crisi di risultati di questa stagione, unita all'assenza di Marc Marquez in pista per gran parte dell'anno, pesa tantissimo sul bilancio. Non possiamo poi ignorare che anche in SBK la CBR 1000 RR-R sta faticando a raggiungere il livello dei migliori, ma almeno Lecuona e Vierge sono debuttanti nella categoria e protagonisti di un progetto a lungo termine. 

Eppure il trionfo di Verstappen in Formula 1 significa moltissimo, perché in un mondo ideale per Honda, sarebbe potuto essere affiancato dalla vittoria di Marc Marquez in MotoGP. D'altra parte parliamo di due fuoriclasse assoluti delle rispettive categorie, due autentici numeri 1 dei mondi a due e quattro ruote, in grado di schiacciare la concorrenza e di far innamorare le folle. Perché è così che funziona nello sport, per quanto sia noioso vedere vincere a ripetizione un pilota, è proprio con le vittorie seriali che si costruisce il mito, esattamente come avvenuto per Schumacher, Doohan, Hamilton, Agostini e Rossi. 

Adesso in MotoGP manca il dominatore, che avrebbe potuto essere Marquez senza dubbio e la speranza è che possa tornare in futuro a recitare il ruolo di schiacciasassi di una categoria ala disperata ricerca del proprio padrone. Quartararo, Bagnaia, Bastianini e Miller sono piloti fortissimi, pieni di talento ed assolutamente meritevoli di lottare per un mondiale. Ma nessuno di questi 4 piloti al momento ha dimostrato di poter diventare una leggenda, con il solo Pecco che grazie alle 4 vittorie consecutive di questo 2022 ha cercato di saltare la barricata immaginaria che divide gli ottimi piloti dai fenomeni. 

Honda: abituata ad avere il numero 1

Honda non è di certo nuova alle vittorie in Formula 1 e tutti hanno ben scolpite nella mente le immagini del periodo d'oro di Ayrton Senna ed Alain Prost che si dividevano la scena dominando con la McLaren bianco rossa nel biennio 1988/1989. Ayrton ha poi continuato a far sognare i giapponesi anche nel 90 e 91. Il brasiliano era un vero pallino per i vertici di Honda, che lo avevano conosciuto quando era un giovane di splendide promesse in Lotus. Il resto è storia. Nello stesso periodo Honda si godeva i successi di Lawson e Gardner in 500, era insomma abituatata ad avere il numero 1 in ogni categoria. 

Oggi la situazione potrebbe tornare la stessa se in HRC dovessero riuscire a consegnare a Marquez una moto abbastanza competitiva da consentirgli di tornare a fare spettacolo come tra il 2016 e il 2019. In queste quattro stagioni lo spagnolo non ha mai avuto la miglior moto del lotto, eppure ha sempre vinto e spesso dominato. Forse proprio l'impegno massiccio di risorse in Formula 1 aveva distratto risorse dalla MotoGP e tra l'altro ricordiamo che nel corso del 2021 Honda aveva annunciato la volontà di ritirarsi (di nuovo) dalla massima formula a quattro ruote. Poi la Red Bull di Max ha iniziato a volare e l'appetito è tornato ai giapponesi, tanto da decidere nel corso di questa stagione di rinnovare l'impegno rendendo anche di nuovo visibile il logo Honda sulle vetture del toro. 

Forse in MotoGP le condizioni di Marquez e la mancanza di risultati di altissimo livello hanno scoraggiato chi doveva destinare risorse allo sviluppo, ma il Marc visto tra Aragon, Motegi e Buriram ha dimostrato di poter tornare quello di un tempo e siamo certi che se dovesse vincere almeno una gara entro fine anno lo scenario cambierebbe ulteriormente in vista del futuro. Honda ha sempre avuto piloti N°1 perché vuole correre per avere il Numero Uno sulle proprie moto e sulle proprie auto da corsa. Ricordiamo bene quando Colin Edwards e Valentino Rossi parteciparono alla 8 Ore di Suzuka del 2000 e 2001, vincendo alla seconda occasione. La Honda VTR usata in gara aveva sul cupolino il N°11, ma in realtà il senso di quel numero era che in quel momento HRC aveva sia il numero uno della 500 che quello della SBK in 'casa'. 

Siamo abbastanza certi che nel prossimo futuro Honda possa tornare a sfoggiare il numero 1 (anche se virtualmente, vista l'abitudine degli attuali piloti di non voler rinunciare al proprio numero feticcio). 

Intanto Verstappen può incassare le parole di Koji Watanabe, Presidente di HRC.

"Max, congratulazioni per le tue due vittorie consecutive nel Campionato del Mondo Piloti! Mi sono molto emozionato nel vivere il momento in cui hai conquistato il titolo a Suzuka, con una prestazione straordinaria che rappresenta la tua stagione 2022. Sono sicuro che i tifosi sono molto soddisfatti di questo risultato straordinario. A nome di Honda, vorrei ringraziare tutti coloro che hanno lavorato duramente per fornire supporto tecnico alla RBPT, contribuendo a questa grande vittoria".

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