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Petrucci: “Sono l’unico a tornare in MotoGP dopo aver corso la Dakar”

“Sono saltato sulla moto con il setup di Joan e ho fatto la gara. Voglio prendermi del tempo per decidere e capire se voglio saltare quest’anno e allenarmi per correre la Dakar il 2024. Per fortuna posso scegliere”

MotoGP: Petrucci: “Sono l’unico a tornare in MotoGP dopo aver corso la Dakar”

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Danilo Petrucci è stato definito più volte l’eroe dei due mondi dopo la sua partecipazione al rally più duro del mondo, ma i mondi nel 2022 sono diventati almeno tre. Nel giro di pochi mesi il ternano ha corso in tre campionati differenti, campionati in cui nel tempo ha ottenuto ottimi risultati. In molti lo hanno sperato, ma le possibilità di rivedere Petrucci in MotoGp erano molto scarse, sebbene si fosse già arrivati vicino a un'intesa, poi sfumata, a Misano durante quest’anno per sostituire Joan Mir dopo l’infortunio .

Danilo è sempre andato forte sull’acqua e, anche se con la Suzuki, la cosa più umida che aveva visto fino ad oggi era il suo sudore, Petrux si è tolto la soddisfazione di non finire ultimo. Di sicuro non avere una buona base su cui lavorare non l’ha aiutato, così come partire con il setup di Mir, ma questo la dice lunga su un pilota dalla grande generosità agonistica come Petrucci, capace di passare dall’asfalto alla sabbia, e perchè no, all’acqua quando serve.

Non avevo mai fatto giro sul bagnato con questa moto. Voglio ringraziare il team per il grande sforzo che ha fatto, abbiamo fatto il setup alla cieca, non sapevamo nulla di come regolararci per il bagnato. Sono felice, non sono arrivato ultimo, il che significa molto. Avevo un buon passo all’inizio  ma poco dopo ho cominciato a soffrire con l’anteriore, la pressione si è alzata molto e non riuscivo a seguire Di Giannantonio. Ma alla fine sono riuscito a non fare errori, forse facendo almeno il Warm Up bagnato sarei riuscito a guadagnare qualche punto ma sono comunque felice. Per me è stato un onore guidare con Suzuki, ringrazio tutto il team per il lavoro svolto. Forse sarebbe potuta andare meglio, ma essendo saltato sulla moto per la prima volta venerdì mentre gli altri corrono da 17 gare, sono soddisfatto”.
 
Quanto lontano è differente il feeling con la pioggia tra Suzuki e Ducati?
“Non ho mai la Ducati qui, di sicuro è difficile da comparare, con la Ducati avevo le mie regolazioni, mentre qui sono saltato sulla moto con il setup di Joan e ho fatto la gara. In generale la moto era troppo morbida e la temperatura dell’anteriore ha superato gli 80 gradi rendendo la guida molto difficile, mi si bloccava continuamente. Il warm up bagnato ci avrebbe aiutato ma sono contento”.

Hai già dei piani per il resto dell’anno o il prossimo?
“No, sono molto stanco. Questo è l’ultimo giorno di lavoro per quest’anno, me lo sono promesso. Non mi sono fermato, dopo la Dakar, ho fatto il Motoamerica e ora qui. Sono molto stanco e ho bisogno di recuperare, mi sembra di aver corso la Dakar tre anni fa, mentre ho corso in MotoGP e vinto una tappa alla Dakar nello stesso anno. 11 mesi fa correvo in MotoGP, 8 mesi fa ero alla Dakar e settimana scorsa ero negli USA. Posso essere soddisfatto per quest’anno".

E per l’anno prossimo?
“Ho alcune opzioni in Motoamerica e in SBK, fortunatamente posso scegliere cosa fare. Voglio prendermi del tempo per decidere e capire se voglio saltare quest’anno e allenarmi per correre la Dakar il 2024. Vedremo. L’anno scorso ero molto vicino a finire la mia carriera a Valencia, per me è un grande piacere essere qui e rivedervi tutti. Penso che non succederà che un Pilota torni a correre in MotoGp dopo che ha fatto una Dakar e per me è un piacere, qualcosa di incredibile che si realizza.”.

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