La MotoGP di quest'anno regala poche certezze, ma una sembra assoluta. Quando piove, vince Miguel Oliveira. Il portoghese ha infatti trionfato in Thailandia ripetendo lo splendido successo raccolto ad inizio stagione a Mandalika, in condizioni del tutto simili. Un risultato che gli ha anche permesso di scalare parecchie posizioni in classifica iridata, andando ad inserirsi in 8a posizione nella generale della MotoGP quando mancano tre Gran Premi al termine della stagione ed anche alla fine della sua esperienza in KTM.
Miguel si prepara infatti a salire sull'Aprilia di RNF nella prossima stagione, cedendo la sua KTM proprio a Miller, che oggi gli ha dato filo da torcere in gara. Le sue prime parole sono proprio riguardo questo cambio moto.
"Non so se avrò rimpianti - ha detto Miguel a Sky - Ci sono delle cose che solo il tempo ti può dire. Sicuramente ci sarà un grande sforzo sia da parte mia che di Jack per adattarci alle nuove moto. Penso che per lui sarà particolarmente difficile, ma ognuno ha i suoi tempi. Io spero di riuscire a sfruttare il potenziale della mia prossima moto al massimo. Alla fine ci sono sempre stati dei cambiamenti di piloti in griglia e ci sta che vada così".
Sul bagnato sei imbattibile.
"Già da un anno sappiamo che tipo di moto mi piace guidare sul bagnato e la squadra sa come regolare la moto per me. Ho imparato a capire come stare al limite senza fare errori e questo lascia lo spazio per andare forte in queste condizioni. Credo anche di essere molto tranquillo, ho la mente libera perché non ho niente da giocarmi a livello di classifica e quindi volevo solo divertirmi in questa gara facendo il massimo".
Pensi che la KTM abbia ancora tanto margine di crescita, magari più di Aprilia?
"Il margine per migliorare la KTM c’è, ma credo che oggi non ci sia una moto in MotoGP facile. Penso che ci siano squadre che fanno un bel lavoro per mettere la moto a posto per ogni pilota, per sfruttare tutto il potenziale che può dare ogni moto. Credo che qualche volta io sia riuscito a sfruttare bene il potenziale della KTM, Brad Binder è stato diverse volte migliore di me in questo, anche perché ha una guida diversa da me. Io cercavo di portare la moto verso di me, invece di adattarmi. Però sono contento di abbracciare un altro progetto e la moto dell’anno prossimo sarà molto competitiva".
Quale è stata la cosa più difficile oggi?
"E’ stata una gara difficile dal punto di vista mentale, lo è sempre quando piove. Non puoi fare errori, basta poco per cadere. Mi sentivo a mio agio, ma direi non troppo, anche perché Jack mi ha messo tanta pressione addosso ad inizio gara e mi ha costretto a stare sempre in modalità attacco fino all’ultima curva e penso che questo sia stato un bene. L’inizio gara è stato duro per tutti noi, non si vedeva niente davanti sul rettilineo. C’’era aquaplaning, ma è stata una bella vittoria, la seconda sul bagnato".
In alcuni punti Miller era più forte di te.
"Penso che Jack fosse molto piacere forte di me in staccata, specialmente in curva 1 e 3. Ma io lo potevo prendere alla 6 e sono rimasto anche sorpreso da questo. Sono stato abbastanza vicino da capire dove passarlo, quindi ci ho provato dopo averlo seguito per qualche giro. Ho avuto l’occasione e fatto il classico Block pass".
Pensi di essere così veloce sul bagnato grazie a questo assetto così indovinato?
"Non so perché siamo così veloci sul bagnato. Già dall’anno scorso abbiamo trovato un assetto da bagnato che funziona molto bene per il mio stile di guida, mi permette di spremere la moto. Penso sia questa la spiegazione. Forse questo mi consente di avere un vantaggio quando facciamo le varie sessioni sull’asciutto e poi corriamo sul bagnato, perché io posso essere velocissimo subito. A Motegi abbiamo passato tanto tempo sul bagnato ed erano tutti già vicini, perché tutti hanno potuto trovare l’assetto giusto ed il livello era più alto per tutti".
Qui eri veloce anche sull'asciutto però. Ti dispiace lasciare KTM proprio ora?
"Sono stato veloce anche sull’asciutto alla fine, sentivo di avere un buon potenziale. Certo è triste che la mia avventura in KTM finisca a Valencia, ma sono anche contento di essere davanti ad un’altra sfida. La MotoGP è una categoria difficile, non salti su una moto ed è migliore dell’altra. Ne parliamo sempre tra noi, ognuno pensa che le altre moto siano migliori della propria. Ma in realtà io credo che la cosa importante sia avere un bel gruppo di lavoro attorno, che ti aiuti ad interpretare ogni moto. Penso sia questa la chiave nella MotoGP di oggi".